Si avvicina la bella stagione, e ancora una volta i caratteristici Orti Jacobilli resteranno off limits alla cittadinanza. Sembra che questi splendidi giardini all’interno del centro, a ridosso della storica Torre dei Cinque Cantoni, siano colpiti da una sorta di maledizione. Non c’è proprio verso per valorizzarli nella maniera che meriterebbero, nonostante numerosi tentativi seguiti sempre da clamorosi fallimenti.
Era il 21 febbraio del 2014, praticamente quattro anni fa, quando il Comune di Foligno, attraverso un apposito bando, aveva messo finalmente a disposizione gli storici Orti Jacobilli di via Bolletta. Un autentico gioiello storico architettonico nel complesso della Torre dei Cinque Cantoni, tipico orto nobiliare cittadino secentesco. Oltre duemila metri quadrati, da assegnare per quattro anni, a titolo gratuito. Tutto sembrava preparato a regola d’arte, con tanto di adesione al progetto nazionale ed europeo degli Orti urbani, curato da Italia Nostra. L’amministrazione comunale cercava cooperative ed associazioni per rilanciare una delle aree verdi più suggestive del centro storico, dopo vergognosi anni di abbandono e degrado.
L’idea era di coltivarvi prodotti tipici della zona, destinandone parte alla vendita diretta, anche se l’obiettivo, come auspicava l’allora vicesindaco Maria Frigeri con delega all’ambiente, era quello di riutilizzarlo a scopi sociali. Entusiasmo anche dall’Anci Umbria, che sottolineò proprio la valenza sociale dell’iniziativa e l’idea di trasformarli in un centro d’aggregazione intergenerazionale. Così, dopo decenni di indegna trascuratezza, una lunga serie di progetti, interventi, recuperi ed inaugurazioni, anche quest’ennesimo tentativo è finito con un buco nell’acqua. La pratica passò col voto della maggioranza di centrosinistra, recependo alcune richieste dell’opposizione, come quella di coinvolgere i residenti della zona e a garantirne la fruizione pubblica, in particolar modo ai bambini, anche attraverso progetti didattici.
Fu redatto un voluminoso dossier, affidato alla facoltà di agraria dell’Università di Perugia. Ma oggi, quel robusto portone è ancora chiuso. Gli Orti Jacobilli non sono fruibili, l’area verde è lasciata a se stessa.
Ormai siamo a ventidue anni di rinvii,l’unica volta che – purtroppo – sono stati sfruttati è stato nel periodo dell’emergenza sismica del ’97 quando i residenti del quartiere de Le Puelle avevano scelto di passare lì la notte all’interno della auto e delle tende. Uno spirito di comunità spontaneo, che portò poi la parrocchia di San Giacomo all’epoca guidata dal parroco Don Luigi Filippucci, ad installare proprio nel cortile della Torre dei Cinque Cantoni una ‘chiesa provvisoria’.
Tanti progetti, tante schede tecniche, tanti dossier, discussioni in Consiglio comunale, incontri pubblici, riunioni con le associazioni e residenti, tanto rumore per nulla! Gli Orti Jacobilli sono chiusi e rischiano anche di tornare nell’abbandono e quindi nel degrado.