Le pietre dell'Anfiteatro Fausto hanno danzato allevibrazioni della voce di Nina Zilli, rivelazione dell'ultimo Festival diSanremo e nuova stella della musica italiana. La suggestiva atmosfera del luogoha accompagnato il pubblico in un viaggio tra sonorità Blues, Jazz passando attraversoil Pop per giungere, con sfumature delicate, al ritmo coinvolgente del Reggae.Non erano trascorsi molti minuti dall'inizio del concerto quando, giovani emeno giovani, hanno abbandonato i posti a sedere per portarsi sotto il palcolasciandosi andare alla forza trascinante della band di Nina. Un successo che neanchela musicista si aspettava, sottolineato da continui ringraziamenti verso ilpubblico che ha risposto cantando a memoria il repertorio, anche se ancoraacerbo, della cantante piacentina. Una voce modulata sulle note del blues, macapace di estendere il timbro per arrivare al punk e al canto lirico, con cuiNina Zilli ha mosso i primi passi come soprano. Dalle cover anche di Celentano,forse il cantante italiano più amato, Nina ha poi spaziato in un vastorepertorio inglese, lingua che l'autrice conosce perfettamente per aver vissutoin Irlanda e negli Stati Uniti, dove si è avvicinata alle sonorità R&B eSoul. Dopo il Festival di Sanremo, e il lancio del singolo 50mila come colonnasonora del film Mine Vaganti (di Ozpetek), Nina ha conquistato il pubblicoitaliano e, nella serata di ieri, è entrata nel cuore di quello ternano.Scenografia essenziale, abiti anni '50-'60 e trucco alla Amy Whinehouse, hannodato forza a una voce a volte 'nera', a volte dolce e soave. Il feeling colpubblico è rimasto in tensione fino alla fine della performance che ha lasciatoil segno negli appassionati, e non, della musica di qualità.