Biblioteca degli Arconi, ma non solo. Il finire dell’estate è stata caratterizzata dalla polemica sulla nuova progettazione degli Arconi a Perugia, l’associazione culturale StArt ha organizzato un dibattito pubblico su queste ed altre opere pubbliche. Appuntamento per mercoledì 11 ottobre nei locali di Umbrò alle ore 17.30. Il tema scelto è ‘Arconi e non solo’ e si riferisce allo stato dei progetti relativi a quattro poli strategici per Perugia: Teatro Turreno, http://tuttoggi.info/perugia-ecco-16-milioni-euro-fontivegge/403151/, Fontivegge e appunto gli “Arconi”. StArt – prosegue la nota dell’evento– si prefigge l’obiettivo di far maturare un dibattito che partendo dalla concretezza della quotidianità assuma contemporaneamente il valore di una nuova visione della qualità urbana per la città. Quattro grandi progetti, insomma, destinati a cambiare l’anima stessa della città”. Dopo l’introduzione di Angela Giorgi, presidente dell’Associazione StArt, seguiranno gli interventi di Claudia Minciotti Tzoukas (storico, autrice di numerosi saggi sulla storia dell’evoluzione urbanistica di Perugia) e Giovanni Tarpani.
Progetto “calati dall’alto”
Proprio i progetti non condivisi, partecipati e “calati dall’alto“, come li definisce la portavoce pentastellata Cristina Rosetti, rischiano di non essere apprezzati dalla cittadinanza e di snaturare l’identità storico architettonica dei beni stessi. “Dopo gli Arconi, a preoccupare è anche il cantiere del Mercato Coperto, alla cui riqualificazione e ristrutturazione il M5S ha dato il suo consenso, dopo circa trent’anni di stato di abbandono e progetti faraonici irrealizzabili e dannosi per il centro storico. Abbiamo chiesto all’assessore Fioroni di aprire il cantiere ai consiglieri comunali, alle associazioni e ai cittadini che vorranno visitarlo, per capire bene quale progetto in concreto si stia realizzando, ma, ad oggi, non abbiamo ricevuto risposta. Ci sono aspetti che ci fanno preoccupare: dal nuovo ascensore che appare sbarcare a ridosso della Loggia dei Lanari, tanto da chiuderla, alla copertura della terrazza, che implica peraltro un aumento di superficie utile coperta ma che non dovrebbe snaturarne quell’idea di spazio aperto e panoramico a cui siamo abituati”.
Secondo la grillina, l’assessore Fioroni sul progetto Mercato Coperto avrebbe “sempre rifiutato qualsiasi approccio partecipativo, così come i suoi colleghi, su tutti i progetti in atto“. Il M5S ritiene che “in fatto di intervento su beni di peculiare identità storico architettonica e/o culturale sia bene che gli interventi non siano realizzati in modo impattante o invasivo, come appare in parte fatto sugli Arconi e, ora, anche sul Mercato Coperto, ma che si debba intervenire nell’ottica della reversibilità, sia per non incidere direttamente sui beni, che per recuperarne e modificarne la funzione e ruoli originari o cambiarne gli usi quando gli stessi non siano più conformi ai bisogni. Ora, attendiamo il riscontro del sindaco Romizi, sparito dalle classifiche nazionali sui sindaci più apprezzati, forse, perché invisibile, come da sempre denunciamo”.