Manca la comunicazione ufficiale, che negli uffici di via Palermo è però attesa già per la prossima settimana. Ma la decisione è stata presa. E in modo rapido, nella scelta e nelle conseguenze. Da gennaio 2018 l’avvocato Aurelio Forcignanò non sarà più direttore generale di Confindustria Umbria.
Un cambio al vertice della struttura tecnica dell’associazione che arriva dunque a soli due mesi dall’elezione alla guida degli industriali umbri del ternano Antonio Alunni, amministratore unico di Fucine Umbre. E i due cambi, ovviamente, non sono slegati l’uno dall’altro. Tant’è che, a cascata, si attendono ulteriori modifiche nell’assetto organizzativo dell’associazione degli industriali. A cominciare dal nuovo direttore, in arrivo da fuori regione, senza dunque aver “pescato” tra i funzionari che hanno operato in questi anni in Umbria.
E’ l’effetto del mutato peso di imprenditori, settori e territori all’interno di Confindustria Umbria. Un processo iniziato una decina di anni fa, con il progressivo ridimensionamento di Ance (i costruttori) e dei nomi legati al mondo ex Cassa di Risparmio di Perugia, ed un aumento di influenza, per contro, di settori quali la meccanica e di territori come il Ternano. Quanto alla finanza di riferimento, Confindustria Umbria ed il suo neo presidente, in questi anni, hanno visto crescere il feeling con il gruppo Intesa Sanpaolo. Cambiano dunque equilibri e assetti.
La voce di Confindustria Umbria, che spesso nella nuova gestione si fa sentire, non È mancata neanche sul tema del Documento Economico che le Regione ha stilato segnando proiezioni di futuro del territorio umbro. Non senza qualche buona critica costruttiva.
Documento economico Defr, ecco i paletti di Confindustria
Sempre in tema di risiko associativo, potrebbe non essere terminato il travagliato percorso di riassetto del sistema regionale di Confartigianato, che dopo il tumultuoso divorzio con lo spoletino Stelvio Gauzzi (approdato ad Api Umbria) si prepara ad altri possibili clamorosi saluti. Il tutto mentre nel mondo regionale della piccola impresa cresce l’intesa tra gli artigiani della Cna e la Confcommercio.
