Attentati Parigi, 50 militari in arrivo | Intervista a Bocci - Tuttoggi.info

Attentati Parigi, 50 militari in arrivo | Intervista a Bocci

Sara Fratepietro

Attentati Parigi, 50 militari in arrivo | Intervista a Bocci

Il sottosegretario all'interno parla della strage a Parigi e delle misure attivate in Italia per la sicurezza
Mar, 17/11/2015 - 00:13

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“È chiaro che c’è un allarme sicurezza, in Italia, in Europa e non solo, però mi sento di poter dire che in Italia c’è stato un lavoro molto intenso in questi mesi che non è solo fatto dalla presenza di uomini in uniforme nei luoghi più sensibili, ma c’è un lavoro di intelligence, soprattutto di prevenzione”. A parlare è Gianpiero Bocci, sottosegretario al ministero dell’interno presente nel pomeriggio al teatro Caio Melisso – spazio Carla Fendi di Spoleto per un convegno organizzato dal Rotary sull’equità fiscale. A margine dell’incontro, che si è aperto con l’inno alla gioia e l’inno di Mameli ed un minuto di silenzio per le vittime di Parigi, il rappresentante di Governo ha accettato di parlare con Tuttoggi.info della situazione della sicurezza in Italia ed in Umbria.

“Possiamo dire che nel nostro Paese, pur avendo motivi di preoccupazione, – ha evidenziato Bocci – si sta facendo un lavoro che garantisce un livello di sicurezza. Spesso è un lavoro sottotraccia, silenzioso, come deve essere un lavoro di intelligence di prevenzione, però è chiaro che abbiamo tutti la consapevolezza che viviamo un momento di tensione. Naturalmente l’8 dicembre inizia un grande evento che è il Giubileo, stiamo aumentando gli sforzi. Non ci sono elementi per dire che c’è una situazione di minaccia su Roma, né dobbiamo accettare proclami che vengono fatti con l’obiettivo di seminare terrore, tensione, paura. L’obiettivo dei terroristi è esattamente questo, non soltanto di colpire come hanno fatto a Parigi, ma è anche quello di creare un clima di tensione nel mondo, quindi da questo punto di vista, sono cose che non vanno prese e trasferite così come vengono dette.

È chiaro che c’è preoccupazione – ha aggiunto – perché i fatti di Parigi sono fatti di una gravità unica, storici, drammatici, di una violenza inaudita. C’è tutta la consapevolezza che bisogna fare tutto ciò che va fatto, il Governo lo sta facendo, ci saranno ulteriori sforzi nella legge di stabilità, abbiamo autorizzato l’assunzione di altri poliziotti e carabinieri, anticipando il turnover degli anni successivi. C’è un lavoro, insomma, che si sta facendo, io mi sento di poter dire agli umbri e agli italiani che noi abbiamo un apparato dello Stato sulla sicurezza che al di là del nostro modo a volte di essere autolesionisti, non ha nulla da invidiare ad altri apparati”.

Quanto all’Umbria, “abbiamo la neccessità di fare un presidio di luoghi più sensibili di altri. La prefettura ha chiesto 50 soldati (2500 nuove assunzioni in tutta italia tra poliziotti, carabinieri e finanzieri) in più, per un’azione di vigilanza e di presidio. Adesso saranno valutati – ha annunciato – dentro un contesto che è quello nazionale, il Governo non lascerà indietro le richieste che provengono dall’Umbria, sapendo che in Umbria, mi sento di poter dire,  non ci sono motivi particolari per essere preoccupati. Anche in Umbria è stato fatto un lavoro di intelligence e di prevenzione nei mesi scorsi, tant’è vero che abbiamo visto alcuni provvedimenti che sono stati adottati e si inseriscono in questa idea di prevenzione”.

Cosa succederà per il Giubileo? Ci saranno città blindate? “No, non dobbiamo blindare – la replica del sottosegretario – ma consentire ai pellegrini e a chi vuole vivere il Giubileo di farlo senza particolari timori. È un grande evento, noi come Stato, come Governo, abbiamo il dovere di garantire che questo avvenga in un clima di serenità”.

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