GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. IL FORUM DELLE PARI OPPORTUNITA’ HA ORGANIZZATO UN INCONTRO (Foto) - Tuttoggi.info

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. IL FORUM DELLE PARI OPPORTUNITA’ HA ORGANIZZATO UN INCONTRO (Foto)

Redazione

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE. IL FORUM DELLE PARI OPPORTUNITA’ HA ORGANIZZATO UN INCONTRO (Foto)

Mar, 25/11/2008 - 16:46

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Si è svolto questa mattina a Foligno un incontro promosso dal Forum della Pari Opportunità del Comune di Foligno, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, indetta dall'Onu.

Ad aprire il significativo incontro, la presidente del Forum delle Pari Opportunità, Maria Rita Peppoloni che ha spiegato, al giovanissimo pubblico costituito dagli alunni delle scuole superiori “questa giornata è stata fortemente voluta dal Forum e dall'assessorato delle Politiche Sociali. Quello della violenza sulle donne, è un problema molto diffuso. Abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere il mondo della scuola e della formazione poiché è tenuto a svolgere un ruolo informativo e preventivo fornendo ai giovani strumenti di conoscenza e dunque anche quelli legati alla costruzione di una identità di genere fondamentale per lo sviluppo di una matura coscienza civile ed è importante parlarne, specie ai ragazzi giovani”.

A coordinare gli interventi è stata Cinzia Abramo che ha voluto fare un piccolo preambolo ” la violenza sulle donne è un problema culturale. Ogni 25 novembre, l'Onu ha stabilito la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La prima causa di morte delle donne in Italia, in Europa e nel mondo è il femminicidio e che nella stragrande maggioranza dei casi questo si consuma in famiglia per mano di parenti, mariti, compagni, ex, conoscenti. Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica nella loro vita; solo il 18,2% delle donne considera la violenza subita in famiglia un ‘reato', mentre il 44% lo giudica semplicemente ‘qualcosa di sbagliato' e il 36% solo qualcosa che ‘è accaduto'; il 90% delle donne maltrattate non denuncia la violenza subita”.

La giurista Maria Teresa Manente dell'Associazione Differenza Donna ha dichiarato “le donne sono da sempre vittime di discriminazione e violenza. Nella nostra nazione, su tre omicidi di donne, uno è stato consumato fra le mura domestiche. 110 donne l'anno rimangono vittime di assassinii. ‘La famiglia uccide più della mafia' – ha ribadito con forza la Manente – e un dato drammatico è che tante vittime, avevano precedentemente denunciato i loro carnefici alle forze dell'ordine. I centri antiviolenza, sono dei laboratori fondamentali per una politica contro la violenza, oltre ad essere ovviamente un luogo di conoscenza e quindi di prevenzione del fenomeno. Le donne – ha concluso la giurista – oltre che di un legale e di un supporto psicologico, hanno bisogno di una rete che l'accolga e le presti aiuto per uscire da una situazione in cui è entrata senza nemmeno accorgersene”.

Importante anche la testimonianza di una operatrice del Telefono Donna, Lilia Fatti che ha spiegato “Il Telefono Donna è un servizio attivato dal centro per le pari opportunità a sostegno delle donne che subiscono violenze e maltrattamenti. Si può chiamare da tutto il territorio regionale attraverso il numero verde 800861126. E' in funzione dal 1989 e riceve e seleziona le richieste, fornisce informazioni e orienta verso i colloqui di accoglienza. Dall'entrata in funzione – ha concluso la Fatti – si sono rivolte a noi più di 6mila persone, e ad oggi, ne stiamo seguendo circa 50”.Dopo la visione di un filmato relativo a due drammatiche testimonianze di donne vittime di violenza da parte dei loro compagni, i ragazzi presenti nella sala conferenze di palazzo Trinci, hanno rivolto alcune domande. L'interesse che hanno per lo più dimostrato è stato rivolto all'aspetto giuridico, in particolare il tipo di pena che la legge italiana riserva a chi si macchia di atti di violenza e se c'è differenza tra questo tipo di omicidi (tra marito e moglie) rispetto agli altri (fra estranei). In realtà è emerso che le leggi ci sono, e in alcuni case anche molto buone, il problema grande è il fattore culturale, che spesso frena e rallenta i procedimenti.

(Valentina Ballarani)


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