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Vus, proposta Pacifici conquista Consumatori. Sperandio piange per Trevi, attacca centrodestra ma dimentica principio della rotazione

Redazione

Vus, proposta Pacifici conquista Consumatori. Sperandio piange per Trevi, attacca centrodestra ma dimentica principio della rotazione

Mar, 15/11/2011 - 23:58

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Giada Martinetti
L’idea di trasformare Vus SpA in una azienda partecipata da cittadini e utenti piace ai Consumatori umbri. E non ad una Associazione ma a tutte o giù di lì. La proposta rilanciata nei giorni scorsi dal dinamico sindaco di Campello, Paolo Pacifici (clicca qui), trova oggi un ampio consenso fra 6 Associazioni come Acu Umbria, Adoc, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Unione Nazionale Consumatori
Cittadino-azionista – la proposta ruota intorno al concetto del cittadino visto non più come “cliente” ma come “azionista” e pertanto in diritto di poter partecipare alla gestione del bene pubblico. “La proposta del sindaco Paolo Pacifici – scrivono i rappresentanti dei Consumatori – rappresenta un concreto passo in avanti verso l'attuazione della volontà popolare espressa a chiare lettere dai 27 milioni di cittadini che il 12-13 giugno si sono pronunciati contro ogni ipotesi di privatizzazione dei servizi pubblici locali e, di fatto, per la gestione pubblica dei beni comuni. In questa fase di progressivo svuotamento dei luoghi della democrazia e della rappresentanza le associazioni dei consumatori da tempo sostengono la necessità di restituire ai cittadini ed agli utenti la possibilità di partecipare direttamente alla gestione dei beni comuni per individuare le priorità degli investimenti, gli standard di qualità dell'erogazione dei servizi, controllare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e garantire l'accesso ai servizi pubblici anche ai meno abbienti. Tutti obiettivi che una società per azioni non può, per sua stessa natura, garantire, men che meno se partecipata da soci privati. La VUS spa rappresenta, ad oggi, il contesto istituzionale più adatto a dare corso a questo progetto di restituzione ai cittadini, ai lavoratori ed agli utenti, della possibilità di partecipare direttamente alla gestione di un bene comune fondamentale come il servizio idrico integrato. Per raggiungere l'obiettivo è naturalmente necessaria l'elaborazione di strumenti tecnico-giuridici innovativi, tali da portare al definitivo superamento della dicotomia pubblico / privato e porti alla adozione di forme nuove di gestione dei beni comuni centrati sulla partecipazione e sulla condivisione delle scelte da parte dei diretti interessati alla conservazione ed all'uso responsabile dei beni. Auspichiamo, quindi, che sulla proposta del sindaco Pacifici si apra un ampio dibattito tra le forze politiche, sociali, nel mondo accademico e nella società civile e che sia l'inizio di una vera stagione riformatrice centrata sul principio della partecipazione”. Spetterà ora agli amministratori, e ancor più alla politica, decidere se affrontare il percorso che già a Napoli sta dando i suoi frutti, anche sotto il profilo operativo.
Le lagnanze di Sperandio – sulla Vus è intervenuto oggi il movimento “Noi per Trevi” di Bernardino Sperandio, ex sindaco della cittadina dopo le note vicende elettorali che hanno portato al Commissariamento del Municipio. Il comunicato ruota intorno alla decisione di aver sostituito, nell’ambito del “Controllo analogo”, il comune di Trevi con quello di Bevagna. E per Sperandio la colpa è tutta da addebitare al centro destra. Scorriamo insieme la nota: “La sostituzione del Comune di Trevi in favore del Comune di Bevagna nell’organismo del controllo analogo di VUS pone la nostra città in una posizione di secondo piano rispetto alla gestione di servizi fondamentali. L’assenza di una guida politica della città – scrive Sperandio – conseguente al ricorso del centro destra trevano, pone Trevi in una posizione di debolezza, per l’impossibilità di interpretare autorevolmente il proprio ruolo politico nei consessi comprensoriali. La frequente sostituzione di tecnici, sia pur validi, delegati di volta in volta alle riunioni del controllo analogo di VUS, oltre a non garantire continuità decisionale e approfondimento delle problematiche, non ha di certo favorito la permanenza del nostro Comune in seno a tale organismo. La responsabilità di tutto ciò è da ascrivere esclusivamente al centro destra trevano, che ha privato la città degli organi di indirizzo politico e di quel ruolo autorevole che ha sempre saputo svolgere tra i Comuni dell’area vasta e nei rapporti con le istituzioni locali. Il controllo analogo di VUS – spiega Sperandio – di cui faceva parte il Comune di Trevi, insieme a Foligno, Spoleto, Spello e Cascia è un organismo molto importante, che svolge una funzione di controllo sull’attuazione delle strategie aziendali in tutti i settori di intervento. Dall’energia alla depurazione e fognature, dagli acquedotti alla gestione dei rifiuti, con particolare riferimento alla discarica di Sant’Orsola e al completamento della raccolta porta a porta per incrementare la raccolta differenziata. Tutte questioni che ci stanno particolarmente a cuore, perché è proprio sui temi dell’energia e dei rifiuti che si gioca il futuro e lo sviluppo dei nostri territori. Oltre al fatto che la certificazione ambientale EMAS del Comune di Trevi conseguita grazie al lavoro intrapreso dalla precedente amministrazione di centro sinistra, impone una particolare attenzione ai servizi che hanno un impatto sull’ambiente ed è anche per questa ragione che la nostra presenza all’interno della VUS sarebbe stata quanto mai utile a garantire una puntuale attuazione dei programmi aziendali nel nostro territorio. Riteniamo, pertanto, che la sostituzione di Trevi con Bevagna nel controllo analogo di VUS – conclude Sperandio – abbia fatto perdere alla nostra città un’occasione importante per essere determinanti nelle scelte politiche che incidono direttamente sulla qualità della vita dei nostri cittadini”.
Il principio della rotazione – Sperandio rivendica dunque un posto nel controllo analogo dimenticando che il subentro di Bevagna è imputabile al principio della rotazione che vige all’interno dell’organismo. Un dettaglio non proprio piccolo. Recita infatti il “Regolamento”, rintraccciabile in internet, che “al fine di garantire un’equa rappresentatività dell’intero territorio di ambito (22 comuni, n.d.r.) il Coordinamento dei soci è composto da 5 sindaci-soci ovvero i sindaci di Spoleto e Foligno (membri permanenti, n.d.r.), un sindaco in rappresentanza dei Comuni della Valnerina e 2 sindaci, a scelta, in rappresentanza dei Comuni restanti”. Dunque non c’è commissariamento o ideologia che tenga, Trevi andava sostituita. Come a giorni accadrà per Cascia il cui sindaco, Gino Emili, lascerà a breve l’incarico al collega di Norcia, Giampaolo Stefanelli. Dura lex, sed lex. A meno che non si voglia cambiare il Regolamento.
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