Il giovane, maniaco dei videogiochi, si è addirittura inventato che il padre lo aveva picchiato nel corso di una lite
Ha litigato per l’ennesima volta con il padre per l’uso eccessivo di videogiochi e poi ha addirittura chiamato la polizia. La singolare vicenda è successa lunedì pomeriggio a Spoleto, con protagonista un giovane studente.
Erano le 18 circa quando gli operatori della Sala Operativa hanno ricevuto la chiamata di un giovane di Spoleto che ha raccontato loro di aver avuto un acceso diverbio con il padre perché, anziché studiare stava giocando ai videogiochi. Il ragazzo ha poi riferito che il genitore lo avrebbe colpito ad una mano.
Gli agenti del commissariato, giunti sul posto, hanno costatato che il ragazzo non presentava alcun segno di violenza e, infatti, dopo averlo sentito, questo ha riferito di aver mentito nel raccontare di essere stato colpito dal padre.
Gli operatori, a quel punto, hanno sentito il genitore del ragazzo che ha riferito di aver richiamato più volte il figlio perché passava troppo tempo a giocare ai videogiochi, trascurando lo studio. L’uomo ha raccontato agli agenti che per far desistere il figlio da quell’abitudine, che lo portava a stare incollato allo schermo fino a notte inoltrata, si era visto costretto a disattivare la linea Wi-fi nelle ore serali. Tuttavia, neanche questo era servito perché, come raccontato dal genitore, il figlio, da vero esperto della telematica, era riuscito ad accedere alla centralina del modem e a riattivare il collegamento internet.
Gli agenti, dopo aver cercato di far comprendere al giovane l’importanza dello studio, che dev’essere comunque intervallato da momenti di svago, lo hanno redarguito a tenere un comportamento più rispettoso nei confronti del padre e a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine solo in caso di effettivo bisogno.