Nessuna infiltrazione di terreno, né un albero compromesso sono state le cause della voragine che si è aperta venerdì scorso in via Cecili, lungo le cosiddette “Piantarelle”. A causare lo sprofondamento del terreno, secondo quanto spiega a TO® l'ingegnere capo del Comune di Spoleto, Massimo Coccetta, è stato un cedimento all'interno di un ex rifugio antiaereo sottostante alla zona e che collega la cosiddetta piazzetta dell'Erba (largo Oberdan) all'ex monastero delle Clarisse (attualmente chiuso), adiacente al Chiostro di San Nicolò.
“Dai sopralluoghi effettuati nella giornata di ieri dai tecnici del Comune di Spoleto, in seguito allo sfaldamento del terreno verificatosi venerdì sera in Via Cecili, – precisa una nota dell'amministrazione comunale – si ipotizza che a causare la voragine che ha inghiottito un tiglio e la porzione di aiola nella via sia stato il cedimento di un muro di un locale sotterraneo.
Il vano era stato costruito in concomitanza con il muro di sostegno di Via Cecili, utile a sostenere la strada quando fu realizzata la prima parte della traversa interna nella prima metà dell'Ottocento. Dai primi accertamenti i muri di sostegno e la volta del vano sotterraneo, usato anche come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale, appaiono ancora integri. A cedere è stata una porzione del muro di testa del vano voltato, la cui stabilità è stata probabilmente compromessa dallo sviluppo delle radici della pianta, il cui tronco si trovava esattamente sulla direttrice del muro di testa.
Attualmente impegnati in attività di verifica e di analisi della situazione, i tecnici del Comune sono già al lavoro per verificare le possibili soluzioni. Cercando di limitare al massimo i disagi si stanno studiando interventi di cantiere necessari alla ricostruzione del muro e al consolidamento dell'intera struttura”.