Città di Castello

Una voragine di 4 metri in giardino, un “ricordo” del maltempo e i timori dei residenti

Dallo scorso 15 settembre – in seguito alle piogge torrenziali che hanno colpito l’Altotevere – una vera e propria voragine di 4 metri (larga altrettanto) è presente nel giardino di un’abitazione di via Pieve delle Rose, quartiere Graticole di Città di Castello.

A fare il danno sarebbe stata proprio la bomba d’acqua di metà settembre, riempendo ben oltre il limite il fosso Salustro, in gran parte tombato: la forte pressione dell’acqua, a sua volta, avrebbe causato la rottura di alcuni tomboli sotterranei, fino al successivo cedimento del terreno.

Il fosso vicino all’abitazione – che da Titta passa sotto la casetta dei gatti e quindi tra le abitazioni del quartiere – non è affatto la prima volta che tende a riempirsi di acqua con tanto di esondazioni. Anzi ogniqualvolta si verifica un diluvio, dicono i residenti, la strada di Pieve delle Rose si allaga sistematicamente. Ciò si è infatti ripetuto anche lo scorso 30 settembre, quando molte abitazioni si sono ritrovate con scantinati e garage allagati.

Stessa situazione per le case intorno al torrente Cavaglione, sempre nel quartiere Graticole, il cui corso ostruito da piante e altra vegetazione (all’altezza dell’enorme canale di scolo) è tornato a far danni sia in appartamenti privati a piano terra sia in alcune attività commerciali. “Sarà così anche con la prossima pioggia forte” ci dicono gli abitanti.

La voragine di via Pieve delle Rose, che preoccupa non poco i residenti, è stata circoscritta con i nastri dei vigili del fuoco: sono stati fatti anche sopralluoghi con alcuni tecnici comunali ma, al momento (6 ottobre), non è stato fatto ancora nulla per ripristinarla. Addirittura, affacciandosi nel grande buco, è possibile vedere il rigagnolo d’acqua che scorre ancora sul fosso tombato. Quest’ultimo, che si snoda in mezzo e sotto diverse case del quartiere, non lascia certo dormire sonni tranquilli ai residenti in caso di ulteriori piogge. La paura di tutti, infatti, è che ciò possa ripetersi, magari anche a rischio dell’incolumità pubblica.