Elisa Panetto
Prima visita ufficiale di Franco Tomassoni, assessore alla sanità della Regione Umbria, al “Nuovo Ospedale ‘San Giovanni Battista’” di Foligno. Nell’incontro col personale dell’Asl n. 3 dell’Umbria e lungo il “tour” della struttura, l’assessore è stato accompagnato dal Sindaco del Comune di Foligno, Nando Mismetti, dal consigliere regionale per il Partito Democratico, Luca Barberini e dal Direttore Generale dell’Asl n. 3 dell’Umbria, Sandro Fratini.
Il “Nuovo Ospedale ‘San Giovanni Battista’” di Foligno – “Non ero mai entrato all’interno di questo ospedale ed esprimo grande soddisfazione” ha esordito, fermandosi e concedendosi volentieri alla stampa, Tomassoni. “C’è orgoglio perché strutture di questo genere non sono molto presenti sul territorio nazionale. Il ‘San Giovanni Battista’ di Foligno presenta vari ed efficaci servizi, di una qualità senz’altro alta, come l’avanzamento tecnologico con l’informatizzazione della cartella clinica, che sembra secondaria, ma che in realtà è di fondamentale importanza: non per nulla ciò sta dando notevoli riscontri. Per questo una rete ospedaliera non potrà che giovare all’Umbria. Non dimentichiamoci che il paziente più erudito, quando scopre di avere una malattia, va a cercare in internet posti e luoghi come questo”.
Liste d’attesa – “I pazienti sono meno arrabbiati dei mass media. È un problema complesso che va risolto ma che non va enfatizzato in questa maniera” ha risposto l’assessore, un po’ sulla difensiva, ad una domanda sulle liste d’attesa. Una possibile soluzione? “Tornare di più a fare prescrizioni efficaci: per questo è essenziale il ruolo del medico affinché le liste abbiano attese meno lunghe”.
Il numero delle Asl – “Noi abbiamo una proposta indicativa che la Giunta ha affrontato e approfondito. È un atto di indirizzo di cui dobbiamo migliorare l’architettura” ha sentenziato Tomassoni. “Non vogliamo penalizzare nessuno, ma vogliamo tenere conto delle eccellenze di alcuni territori. La base di partenza è comunque quella del 2+2, ma possiamo seguire più modelli per far sì che le riforme vengano condivise. Il cuore della riforma sta nell’integrazione tra le aziende, gli ospedali ed i territori, così come nella riduzione delle situazioni locali: non è possibile avere 3 centri che smistano. Troveremo comunque una soluzione col consenso dei territori e se non dovessero uscire proposte nuove rimane sempre quella base”.
Tagli – “Sono notevoli e riguardano tutta la regione: Foligno nello specifico non so” afferma l’assessore. “In due anni saranno tagliati 140 milioni di euro. Se basterà non lo so visto che c’era in atto una nuova manovra con ulteriori tagli. C’è l’aumento dei costi e l’inflazione reale, che è diversa da quella programmata. Qualcosa sicuramente dobbiamo fare e per questo stiamo pensando all’autotutela. Poi, con l’informatizzazione, possiamo risparmiare milioni di euro, ma i numeri appartengono al ceto politico più che ai cittadini. Non mi piace parlare di aziendalizzazione in sanità, ma un po’ dovrà esserci”.
La visita dell’assessore alla sanità della Regione Umbria è stata accompagnata da una protesta silenziosa di USB (Unione Sindacale di Base) Pubblico Impiego Umbria – Settore Sanità che, all’interno della Sala Alesini dove Tomassoni ha incontrato il personale dell’Asl n. 3 dell’Umbria, ha lasciato dei volantini col seguente testo.
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