Approda in Regione il caso di Vus e dei comuni debitori. I consiglieri regionali di minoranza hanno presentato un’interrogazione, per ribadire che “serve chiarezza sui Comuni debitori di Vus (Valle umbra servizi), affinché l’azienda possa restare pubblica senza rischiare di dover vendere quote ai privati. I cittadini hanno versato le tasse per pagare il servizio”. La richiesta è “anche alla luce di un possibile rischio per il sistema dei rifiuti regionale con la compressione dei flussi finanziari della società verso dei soci”.
Vus, realtà in salute
“Il gruppo Vus – dicono i consiglieri – è una realtà umbra in salute e fortemente radicata nel territorio del Folignate, Spoletino e della Valnerina, dove eroga i servizi pubblici operando nel settore idrico, energetico e ambientale. Il gruppo è costituito dalla capogruppo Valle Umbra Servizi Spa, VusCom, VusGpl e Connessi Spa. I settori di maggior interesse sono quello energetico, con la Valle Umbra Servizi, VusCom per il gas metano e VusGpl per la vendita di Gpl. Valle Umbra Servizi gestisce anche il ciclo idrico integrato e la raccolta e smaltimento di rifiuti, oltre allo spazzamento e smaltimento rifiuti. Proprio il servizio dei rifiuti è retribuito grazie alla Tari, riscossa dai Comuni e poi redistribuita all’azienda con una partita di giro”.
Vus, interrogazione in Regione sui Comuni debitori
“Le notizie che si stanno diffondendo – proseguono i consiglieri di opposizione – parlano però di Comuni debitori, con la Tari riscossa e utilizzata in altri capitoli di bilancio. In particolar modo i Comuni che avrebbero utilizzato questa prassi disinvolta sarebbero Montefalco e Nocera Umbra, creando problemi debitori all’azienda”.
Il caso della revoca del Cda
Nel loro atto ispettivo, i Gruppi di minoranza evidenziano anche che “nell’agosto 2019 il Sindaco di Foligno, sostenuto da altri 6 sindaci di centrodestra, ha chiesto e ottenuto l’azzeramento del CDA, applicando lo spoil system proprio a causa del nuovo equilibrio politico determinato dalle ultime elezioni amministrative e l’Assemblea dei Soci, nello stesso giorno, ha scelto il nuovo Consiglio di Amministrazione, votato anche da alcuni Comuni debitori. La revoca del vecchio Cda – spiegano -, che è stata decisa dopo l’approvazione unanime del bilancio di Vus spa con circa 6 milioni di utile, di cui un terzo distribuito ai Comuni, qualora definita illegittima può avere conseguenze economiche innescando una azione risarcitoria avanzata dagli amministratori revocati. Un grave danno – concludono – che la Regione deve evitare con una grande operazione verità, scongiurando rischi di privatizzazione o di difficoltà per il sistema regionale dei rifiuti”.