Nei prossimi anni previsti diversi milioni provenienti da varie fonti di finanziamento ai quali andranno a sommarsi i 42 milioni di euro del Ministero
Caro materiali, esiguità di personale, mezzi vetusti, necessità di ripristinare il controllo del territorio e questione aperta con la Regione per il trasferimento di risorse per ciò che attiene alla porzione di chilometri di strade regionali: sono queste alcune criticità emerse nel corso della riunione con il settore viabilità della Provincia di Perugia, voluta dal neo consigliere delegato alla materia, Moreno Landrini, alla quale hanno preso parte il dirigente del servizio Gestione Viabilità Andrea Rapicetta insieme ai responsabili dei comprensori e dell’ufficio coordinamento tecnico officina e la responsabile dell’ufficio amministrativo.
Tuttavia, accanto a qualche ombra, questo settore, a differenza che nei periodi precedenti, lo attende una nuova stagione. Da qui ai prossimi anni sono previsti, infatti, diversi milioni di euro provenienti da varie fonti di finanziamento ai quali andranno a sommarsi i 42 milioni di euro del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile per mettere in sicurezza o sostituire ponti e viadotti e per la manutenzione straordinaria della rete viariadi propria competenza per interventi da realizzare dal 2024 al 2029.
“Sarà una fase di semina quella che ci attende – ha detto Landrini – ed anche una delle più complesse a causa dell’incertezza che si ha sul fronte internazionale i cui risvolti sono ad oggi imprevedibili ma abbiamo un compito di cercare di fare il possibile, guardando le questioni con occhio attento e le difficoltà che magari oggi ci possono sembrare insormontabili, con il tempo potrebbero ridimensionarsi. Non ci possiamo arenare”.
Il consigliere ha rimarcato la più completa autonomia del personale nell’operare in quanto ”ha l’esperienza e le competenze necessarie per farlo”.
“Il problema più urgente è il caro materiali con le ditte che minacciano di non firmare i contratti di esecuzione di lavori già aggiudicati – ha evidenziato Rapicetta -. Difficoltà che va ad aggiungersi a quello della esiguità del personale. Si è passati da oltre 200 unità nel 2008 a 145 ad oggi, con il rischio che non si riesca ad assolvere a tutte le attività”.
Dai responsabili dei comprensori è emersa una richiesta corale di implementare le azioni di controllo del territorio, in quanto attività necessaria per la sicurezza dei cittadini e dei cantieri.
La riunione è stata anche occasione per fare il punto su tutti gli interventi prossimi e in essere, vista anche la imminente ripresa dei cantieri dopo la pausa invernale.
Il consigliere Landrini in chiusura di seduta ha voluto rimarcare “la massima sinergia con tutti i territori per condividere, insieme ai vari sindaci e strutture tecniche coinvolte, la programmazione tenendo presenti le varie esigenze”.