Il Consiglio comunale di Gubbio ha approvato a maggioranza una variante al Piano regolatore che apre le porte ad un nuovo utilizzo per l’edificio dell’ex scuola di Santa Illuminata. L’immobile, di proprietà della Asl e da tempo in degrado, potrà ora essere trasformato in una struttura ricettiva. L’obiettivo della modifica urbanistica è proprio quello di rendere più attrattivo l’edificio sul mercato immobiliare.
Sul provvedimento non sono mancate le critiche, in particolare dalla minoranza. La consigliera Simona Minelli (LeD) ha espresso perplessità, ricordando come l’edificio fosse stato inizialmente individuato – anche dall’attuale giunta – come possibile sede per un progetto di accoglienza rivolto a persone non autosufficienti, in risposta a richieste di realtà associative e del terzo settore. “Si tratta di una scelta che rischia di cancellare un’opportunità importante per il sociale, senza offrire un’alternativa concreta”, ha affermato Minelli.
A difendere la decisione è invece intervenuto l’assessore ai Lavori pubblici Spartaco Capannelli, che ha illustrato le ragioni della variante: “Questa operazione – ha spiegato – rappresenta un’occasione di riqualificazione per un’area oggi degradata e fuori dal circuito del traffico. Chi acquisterà dovrà mettere in sicurezza la zona e potremo finalmente riaprire la viabilità. Inoltre, se si riuscirà a realizzare una struttura alberghiera, la città guadagnerà 50 camere in più, dato importante considerando che Gubbio, pur essendo una meta turistica, dispone soltanto di 700 posti letto complessivi”.
Secondo Capannelli, l’iniziativa potrà avere un ritorno positivo anche sul piano sanitario: “La Asl, grazie ai proventi della vendita, potrebbe destinare risorse alla realizzazione della Casa di comunità nell’ex ospedale, un altro obiettivo strategico per il territorio”.
La decisione segna l’inizio di un percorso che, al momento, resta però aperto a molte variabili. La trasformazione dell’ex scuola dipenderà infatti dal concreto interesse di investitori privati e dalla capacità di affrontare le criticità strutturali della zona.