VERSO LE ELEZIONI: ECCO IL “PATTO PER SPOLETO” DELL’IdV. IN 19 PUNTI QUELLO CHE DOVRANNO FARE I POLITICI, 4 LE RICHIESTE AI CITTADINI - Tuttoggi.info

VERSO LE ELEZIONI: ECCO IL “PATTO PER SPOLETO” DELL’IdV. IN 19 PUNTI QUELLO CHE DOVRANNO FARE I POLITICI, 4 LE RICHIESTE AI CITTADINI

Redazione

VERSO LE ELEZIONI: ECCO IL “PATTO PER SPOLETO” DELL’IdV. IN 19 PUNTI QUELLO CHE DOVRANNO FARE I POLITICI, 4 LE RICHIESTE AI CITTADINI

Dom, 08/02/2009 - 20:28

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di Carlo Calandri e Nando Tomassoni (*)

Premesso che l’Italia dei Valori di Spoleto non potrà realizzare l’intero suo esclusivo programma (in preparazione) in quanto la forza elettorale non glielo consente, propone alle altre forze politiche alcuni comportamenti e scelte irrinunciabili e chiede il consenso dei cittadini per l’attuazione di dette scelte e di detti comportamenti. I comportamenti sono riportati in questo PATTO ETICO che è stato già sottoscritto a Terni, a Perugia e a Foligno. Qualora l’IdV di Spoleto, non dovesse incontrare l’adesione a questo PATTO ETICO, da parte di alcun partito, essa NON si siederà ad alcun tavolo programmatico di coalizione e si presenterà alle elezioni, da sola, con un proprio candidato a sindaco, con il proprio programma e con la propria lista. Conseguentemente se su detto PATTO ETICO e sul programma otterrà il consenso elettorale, l’IdV di Spoleto si batterà per il CONTROLLO DI LEGALITA’ ED IL CONTROLLO DELLE SPESE. Se il consenso dei cittadini elettori dovesse mancare, sarà segno che la stragrande maggioranza degli spoletini preferisce che le cose rimangano come sono. Si è visto come sia difficile per un Sindaco e per una amministrazione compiere qualcosa di buono e come invece sia facile fare del male ad una città in maniera irreversibile. Tutto ciò perché le attuali normative affidano al Sindaco, e spessissimo solo ad esso, la possibilità di compiere scelte in tutta solitudine. Cosicché se un Sindaco, pur amministrativamente capace di muoversi fra i meandri dei vincoli burocratici, non è un autonomo portatore della cultura della vera efficienza e della ricchezza del “bello”, né dell’umiltà dell’ascolto del consiglio e del confronto…allora avremo gli sprechi, le accozzaglie di iniziative senza senso e senza “spettatori” fino a stravolgimenti del territorio e delle “immagini” di esso e fino agli scempi ed agli ecomostri. Nonostante l’impegno e le numerose opere realizzate dalla amministrazione uscente, riteniamo di dover prendere delle precauzioni affinché i danni e gli errori dovuti alla mancata partecipazione dei cittadini (anche per proprie pigrizie), dalla insufficiente informazione, dai mancati controlli, dalla allergia all’ascolto delle esigenze e dei consigli, e dalla mancanza di educazione politica all’umiltà del confronto, NON ABBIANO A RIPETERSI.

PATTO ETICO DI PARTECIPAZIONE E RESPONSABILITA’

L’Italia dei Valori di Spoleto propone a tutte le forze politiche e sociali, ai propri candidati nelle liste delle prossime elezioni comunali di Spoleto, e a tutti gli spoletini, un “Patto Etico di Partecipazione e Responsabilità”, che contiene in sé i principi ispiratori di un programma, e che conferisce la certezza che il programma venga effettivamente realizzato. Per questo il “Patto Etico di Partecipazione e Responsabilità”, dovrà essere inserito nel programma che eventuali coalizioni o alleanze dovranno presentare come previsto dall’art.73, comma 2, del D. Lgs. n.267 del 2000 e successiva modifiche e integrazioni. Quindi Il candidato a Sindaco e i candidati a consiglieri, all’atto della accettazione della candidatura, accettano il programma e con esso il PATTO ETICO contenuto nel programma stesso.

Il presente Patto etico di Partecipazione e Responsabilità definisce norme di comportamento e di azione politica che i contraenti si danno volontariamente e liberamente per il perseguimento del bene della città di Spoleto. Esso ha natura convenzionale e vincolante in ogni sua parte – nei limiti e con l’autonomia prevista dalla legge e per tutti i suoi sottoscrittori che verranno eletti al Consiglio comunale poiché soggetti all’art. 54 della Costituzione. La violazione delle norme del presente Patto etico comporta inadempimento convenzionale. Ogni candidato delle liste collegate o apparentate a quelle sottoscrittrici il presente patto, si impegna ad esibire a ogni delegato delle stesse – individuato ai sensi dell’art. 72 – comma 2 – del D.Lgs. 267/2000 e sue modifiche e integrazioni, il proprio certificato penale ed il proprio certificato dei carichi pendenti. Quindi LE FORZE POLITICHE ACCETTANO e SI IMPEGNANO:

Questione morale

Art. 1

a) Le formazioni politiche si impegnano a non candidare coloro che sono stati condannati alla reclusione per reati gravi contro la pubblica Amministrazione, con sentenza penale passata in giudicato;

b) Le formazioni politiche si impegnano a non candidare, fino all’eventuale proscioglimento, coloro che sono stati rinviati a giudizio per reali dolosi gravi e comunque quando la pena detentiva edittale massima sia uguale o superiore a tre anni ovvero, per coloro che sono stati rinviati a giudizio per i delitti contro la pubblica amministrazione.

Partecipazione

Art. 2 a costruire con i cittadini un programma preciso ed espresso con PAROLE CHIARE E NON GENERICHE, sulla BASE DELLE PIÙ URGENTI PRIORITÀ.

Art. 3 a SEMPLIFICARE IL LINGUAGGIO DELLA AMMINISTRAZIONE E DELLA BUROCRAZIA ed adottare forme di comunicazione che facilitino la diffusione delle informazioni e quindi le conoscenze e conseguentemente la effettiva, cosciente e convinta partecipazione di tutti i cittadini e GRUPPI SOCIALI anche ai processi decisionali.

Art. 4 ad accettare il confronto sulle proprie scelte affinché, rispettando il primato della coscienza personale, possano essere accolti gli orientamenti ideali della o delle comunità che essi rappresentano. Così anche, a valutare e scegliere il contributo delle diverse parti politiche (anche di opposizione) ed accettare tutto quanto contribuisca al bene comune. Art. 5 a favorire e sostenere le diverse realtà associative che agiscono nel territorio affinché queste si facciano promotrici e portavoce della partecipazione e aiutino gli spoletini ad uscir fuori dalle POLEMICHE e dalle ABITUDINI AL PREGIUDIZIO ED AL DISFATTISMO che sono anche FIGLI DELLA DISINFORMAZIONE.

Art. 6 ad opporsi a spese per rituali convegni pseudo partecipativi, ove si parla troppo spesso a vuoto e si dimentica ciò che viene detto. Si dovrà invece tornare a ricercare il rapporto con l’uomo comune affinché venga edotto con chiarezza e quindi si disabitui alle critiche ingiustificate proprio perché adeguatamente “illuminato”.

Informazione

Art. 7 a porre al primo posto del programma IL LAVORO, LA LEGALITA’, LA SICUREZZA, UNO SVILUPPO ECONOMICO SU BASI DIVERSE, UNA DRASTICA DIMINUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA (perché missione e non professione) nel loro profondo significato etico, in quanto rendono libertà, giustizia e dignità ai cittadini lavoratori. E a verificare costantemente, in sedi pubbliche, lo stato dei progetti e delle iniziative del programma.

Art. 8 ad accettare che, in Comune e negli Enti partecipati, le decisioni e i provvedimenti, a prevalente interesse pubblico, pur nel rispetto delle rispettive competenze di legge, SIANO CONCERTATE con gli organi elettivi al fine di dare maggiore democraticità trasparenza e collegialità alle decisioni. Tale disposto può essere sostituito dal consenso alla ripresa televisiva delle sedute. Resta determinato che delle riunioni dei Consigli comunali e delle Commissioni consiliari, deve essere consentita la ripresa televisiva e la sua messa in rete.

I CANDIDATI A SINDACO E CONSIGLIERE, IN CASO DI ELEZIONE, SI IMPEGNANO:

Comportamenti morali

Art. 9

A non nominare in ruoli, amministrativi, esecutivi, direttivi, di indirizzo, di controllo, di vigilanza e di consulenza, coloro che sono stati condannati alla reclusione per reati gravi contro la pubblica amministrazione con sentenza penale passata in giudicato e coloro che ricadano nelle fattispecie di cui all’art. 1) lettera b) rispettivamente fino all’eventuale sentenza di riabilitazione ovvero fino alla sentenza con formula di proscioglimento.

Nei casi in cui un amministratore sia definitivamente condannato per reati dolosi per i quali non sia prevista per legge la decadenza dall’ufficio, i gruppi consiliari degli eletti sottoscrittori del Patto, delibereranno l’estromissione del condannato dai rispettivi gruppi fino alla eventuale sentenza di riabilitazione ovvero propongono al Sindaco di procedere alla revoca della nomina di sua competenza fino alla eventuale sentenza di riabilitazione.

Nei casi in cui gli amministratori siano stati rinviati a giudizio per reali dolosi gravi e comunque quando la pena detentiva edittale massima sia uguale o superiore a tre anni ovvero per coloro che sono stati rinviati a giudizio per i delitti contro la pubblica amministrazione, i gruppi consiliari deliberano la loro estromissione dai rispettivi gruppi fino alla definizione dei processi con proscioglimento ovvero propongono al Sindaco di procedere alla revoca della nomina di sua competenza fino alla definizione dei processi con formula di proscioglimento.

Trasparenza

Art. 10 ad accettare che il Comune e le sue istituzioni e aziende pubbliche mettano in rete il bilancio con gli allegati, (mutui contratti; prospetti spese per il personale), le presenze e il comportamento di voto degli eletti, gli atti presentati e le diverse fasi procedurali.

Art. 11 ad accettare che la gestione dell’Anagrafe Patrimoniale dei pubblici dipendenti e degli amministratori pubblici e relativi parenti fino a grado da determinare, sia affidata ad apposito ufficio con l’obbligo della messa in rete affinché sia sotto gli occhi di tutti, ed ogni cittadino sia così in grado di poter seguire, nel corso di tutto il loro impegno amministrativo, la correttezza dell’evoluzione patrimoniale diretta ed indiretta (coniuge, affini entro il 2° grado, e parenti fino al 4° grado) anche per salvaguardarsi da “supposizioni” o da “illazioni” e quindi dalle polemiche spesso fondate sul nulla.Rientra in tale articolo la rimozione di ogni situazione di conflitto di interesse e il rifiuto di ogni logica di scambio di favori con voti.

Costi della politica

Art. 12 ad accettare che di ogni soggetto investito delle funzioni degli Enti locali, siano resi pubblici e in rete, gli incarichi ricoperti nel tempo, le spese per lo staff e per le utenze telefoniche, il quadro delle presenze ai lavori e i voti pubblicamente espressi sugli atti adottati. Quest’ultimo punto consentirà di verificare se il mandato dell’eletto venga effettivamente adempiuto e se sia stato osservato il programma elettorale.

Art. 13 ad accettare che, qualunque sia il numero degli amministratori, la spesa complessiva per gli organi amministrativi sia ridotta del 10% annuo fino al suo dimezzamento.

Art. 14 a verificare la praticabilità dell’ulteriore riduzione del numero dei componenti i consigli di amministrazione fino alla ipotesi dell’amministratore unico e comunque con la nomina di soggetti con adeguati titoli di studio e professionali.

Legalità

Art. 15 ad adoperarsi affinché il Sindaco, pur nel rispetto delle normative, verifichi la praticabilità del ricorso a graduatorie effettive per la scelta del segretario comunale e dei dirigenti affinché questi riacquistino il ruolo di “garanti della legalità e dell’efficienza” e onde evitare che le sue scelte cadano su soggetti disponibili ad assecondare le decisioni dei vari organi, anche quando questi agiscano contro la legge.

Art. 16 a provvedere al ripristino del controllo degli atti e delle deliberazioni. Ciò è possibile se, pur nel rispetto delle normative, alla scelta dei revisori dei conti (che dovrà avvenire su terne) vengano coinvolti gli ordini professionali ed eventualmente anche la Corte dei Conti Regionale. Anche questo al fine di evitare che le scelte ricadano su soggetti disponibili ad assecondare l’Amministrazione per garantirsi il rinnovo della nomina nello stesso Ente o su altro.

Art. 17 a tenere almeno un incontro pubblico ogni due mesi nei vari territori o quartieri. Poiché l’eletto deve rappresentare soprattutto il corpo elettorale che gli ha conferito la sua rappresentanza, e non solo il partito che lo ha inserito in lista, il dialogo con i cittadini deve essere diretto, effettivo e costante.

Art. 18 ad opporsi alla pratica autoreferenziale della produzione di pletorici, inutili, illeggibili e costosi atti e documenti, nel convincimento che anche questa prassi non ha consentito una effettiva partecipazione dei cittadini. Pertanto dovranno essere riconvertiti gli strumenti di partecipazione e di comunicazione affinché siano meno generici possibili, siano comprensibili dalla gente e possano confortare l’operato di quanti assumono responsabilità di direzione politica ed amministrativa. La complessità dei problemi, la disinformazione, gli inadeguati strumenti di partecipazione e comunicazione hanno provocato spesso un vero e proprio tradimento (anche involontario), da parte degli eletti, della fiducia data da sostenitori, simpatizzanti o elettori.

Art. 19 ad accettare l’istituzione dell’ESPERTO DELLA PARTECIPAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE e ad eleggere, comunque, il DIFENSORE CIVICO, ricorrendo, all’occorrenza, anche alla consultazione diretta dei cittadini

Si chiede AI CITTADINI DI SPOLETO di

Art. 20 RICERCARE IL DIALOGO CON GLI ELETTI durante lo svolgimento dell’intero mandato elettorale: l’impegno comincia con il verbo votare e continua con il verbo partecipare.

Art. 21 Offrire il proprio contributo di stimolo, di collaborazione e di critica per la definizione, l’attuazione e l’aggiornamento del programma.

Art. 22 NON CHIEDERE FAVORITISMI E PRIVILEGI PER SÉ, per i propri familiari o la propria categoria, ma ricercare sempre la relazione tra il proprio problema e i bisogni della comunità.

Art. 23 PARTECIPARE ALLA VITA DEMOCRATICA, anche quando al governo è impegnata la coalizione per la quale non si è votato.

(*) Portavoce e Presidente Circolo I.d.V. di Spoleto

e.mail: idvspoleto@yahoo.it; italiadeivalorispoleto@live.it.


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