Vaticano, Benedetto XVI nomina Monsignor Vincenzo Paglia Presidente della Famiglia. Leggi la lettera del Papa - Tuttoggi.info

Vaticano, Benedetto XVI nomina Monsignor Vincenzo Paglia Presidente della Famiglia. Leggi la lettera del Papa

Redazione

Vaticano, Benedetto XVI nomina Monsignor Vincenzo Paglia Presidente della Famiglia. Leggi la lettera del Papa

Mer, 27/06/2012 - 10:25

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Benedetto XVI

Al fine di provvedere al bene della Chiesa Universale e di rendere un servizio efficace alla Sede Apostolica, dopo aver per tempo esaminato nel Signore la realtà in questione, ho decretato nominarTi e costituirTi per un quinquennio Presidente del Pontifico Consiglio per la Famiglia, elevandoTi nello stesso tempo alla dignità arcivescovile.

Pertanto Ti concedo tutti e singoli diritti e gli onori legati a questo ufficio e ti attribuisco le responsabilità ad esso collegate.
Pregando che Dio Ti sia propizio in questo particolare incarico, la Sua gloria e per accrescere il bene dei Fedeli, Ti impartisco di cuore l'Apostolica Benedizione, testimonianza di un fraterno amore.

Benedetto XVI

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Monsignor Vincenzo Paglia

Quando dodici anni fa papa Giovanni Paolo, al termine dell'udienza a San Pietro con i preti di Roma, mi comunicò la nomina a vescovo di Terni, volle ricordare la sua visita alle acciaierie del 19 marzo 1981.

Oggi papa Benedetto mi dice di tornare a Roma per presiedere il Pontificio Consiglio per la famiglia: ho sentimenti di profonda gratitudine nei suoi confronti e considero significativo che me lo dica mentre lui è in mezzo alle famiglie terremotate. Per me è uno stimolo a seguire le sue orme nello stare in mezzo alle situazioni problematiche, le più difficili di questo mondo.

Cercherò di obbedire e seguire fino in fondo l'insegnamento di Benedetto XVI come quello di Giovanni Paolo II, che istituì il Pontificio Consiglio per la famiglia pochi giorni prima di subire l'attentato in piazza San Pietro.

E' un compito che richiede coraggio e audacia, fedeltà e intelligenza.

La famiglia resta infatti a fondamento della società umana , va quindi sostenuta e difesa. E alla famiglia crisitana è affidato l'alto e arduo compito di essere luce e sale di una umanità nuova secondo il Vangelo.

Stando a Terni mi verrebbe da dire che è sempre più urgente, in un mondo labile, che la famiglia sia “d'acciaio” e “inossidabile”.

Con questi sentimenti vado a Roma. San Valentino, ben prima di me, si recò a Roma per aiutare una famiglia che convertì alla fede cristiana. Erano i tempi della prima evangelizzazione. Oggi, i tempi sono diversi, ma richiedono la stessa radicalità evangelica e la stessa passione per comunicare e sostenere l'amore.

Il saluto del Pontifico Consiglio – Eccellenza Reverendissima, il Pontificio Consiglio per la Famiglia le porge il benvenuto e l’accoglie con cuore gioioso e con le braccia aperte.

Lei, a Milano, ha vissuto con noi il VII Incontro Mondiale delle Famiglie ed ha potuto toccare con mano quanto sia necessaria la famiglia cristiana, chiamata oggi a vivere con rinnovato entusiasmo la sua vocazione e la sua missione nel mondo contemporaneo, che coniuga con difficoltà il rapporto con il lavoro quotidiano e con la festa come giorno dedicato a Dio e ai fratelli.
Lei, Eccellenza, viene da una grande esperienza pastorale e culturale.
Tutta la sua vita trascorsa in mezzo al popolo di Dio – prima come parroco a Trastevere e poi, come Vescovo nella Chiesa locale di Terni- Narni – Amelia – pone in risalto la sua instancabile passione per la famiglia e per la vita: due impegni di una esistenza spesa per la salvaguardia dei diritti della famiglia e del rispetto della vita dal momento del concepimento sino al naturale tramonto.
Con noi, Ella allargherà questo impegno e questa passione guardando al mondo globalizzato che attende dal magistero della Chiesa risposte chiare e precise ed indicazioni urgenti per rendere sempre più credibile il suo messaggio di amore e di salvezza per ogni uomo e per ogni donna.
Con noi, vivrà una nuova avventura umana e spirituale!
Sia il benvenuto in mezzo a noi!

Il saluto della Diocesi – Nel corso dell'incontro in Cattedrale durante il quale è stata annunciata la sua nomina a Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, un pensiero particolare l'arcivescovo Paglia lo ha riservato alla comunità diocesana che lascia: “Per me Terni Narni Amelia resta nel cuore perché il fatto che vado a servizio della chiesa universale e non in un'altra diocesi rende ancora più saldo il legame con Terni. Sono stato e resto vescovo solo di una diocesi e lo porto nel cuore perchè voi sapete quando amo questa chiesa, quanto mi sono impegnato, con quanta passione ho lavorato e l'ho fatto sempre con amore, perché ho cercato che questa chiesa splendesse dell'amore di Gesù. Amo Terni, Narni Amelia come le mie città. Le gioie, le speranze, i dolori e le angosce della città sono le mie di tutti ma particolare dei più poveri e nulla di ciò che ho fatto mi sono estranee. Ho voluto spendere le energie, il mio impegno per le acciaierie, per il polo chimico per l'ospedale per lo sviluppo delle città, ho voluto che tutto questo facesse parte dell'impegno del vescovo e se qualche volta ho invaso il campo l'ho fatto per amore. Quando ci sono legami di amicizia forti non possono spezzarsi; potrò andare altrove ma il legame con questa città non si spezzerà mai”.

Mons. Antonio Maniero, vicario generale della Diocesi, ha a sua volta porto il saluto e ringraziamento dell'intera diocesi al vescovo: “Il nostro cammino continua, deve continuare. Gli argomenti su cui abbiamo insieme riflettuto, che abbiamo approfondito, che in qualche modo abbiamo fatto nostri, non possono cadere nel nulla, non possono essere dimenticati, rimarranno elementi preziosi del nostro cammino. A volte si dice che la famiglia non aiuta, senza famiglia non si può fare un decente cammino di iniziazione cristiana, oppure, la società di oggi è così distratta, i suoi messaggi così lontani dal Vangelo per cui è difficile compiere con i piccoli, o con tutti, un autentico cammino di iniziazione cristiana.

Questi pensieri, tutti veri, sono semmai motivi in più per impegnarci in questo senso.

Grazie a Don Vincenzo per averci spronato a ripensare la nostra fede e il nostro impegno nella Chiesa. Grazie per averci dato testimonianza di un lavoro senza pause e senza riposo per il bene della Chiesa, la nostra piccola Diocesi, e la Chiesa universale. Grazie per il carattere aperto e cordiale, per la parola chiara e schietta con cui ci hai seguito in questi anni, per la sapienza pastorale e il discernimento preciso con cui hai preso ogni decisione, per averci indicato la città terrena come luogo di impegno per ogni cristiano. Grazie per essere stato con noi. Che il tuo prossimo prezioso servizio alla Chiesa sia ricco di consolazioni, di frutti, di serenità e di pace.

Ci unisca ancora la tua amicizia, la nostra riconoscenza, la reciproca preghiera”.

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