Arrivano i segnali della maxi inchiesta che riguarda il trattamento delle ceneri e dei rifiuti nella Valnestore. Nella mattinata odierna il Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Perugia sta eseguendo, coadiuvato dalle Stazioni Carabinieri di Piegaro e Panicale (PG), il Decreto di sequestro Preventivo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia nella inchiesta coordinata dai pm Paolo Abbritti e Gemma Miliani.
E’ stato disposto il sequestro di un’area di 255 ettari ricompresa tra i Comuni di Panicale e Piegaro, costituente l’ex bacino minerario utilizzato per l’estrazione della lignite da parte della società “ENEL S.P.A.”, nonché di due pozzi ubicati in località Tavernelle del comune di Panicale (PG) e all’interno della vecchia centrale ENEL di Pietrafitta di Piegaro (PG).
Il sequestro dell’area, dopo una prima fase di attività ispettive condotte dai Carabinieri del N.O.E. con prelievi e campionamenti effettuati dai tecnici dell’A.R.P.A. e della U.S.L. perugini, è stato disposto in via cautelativa allo scopo di effettuare ulteriori approfondimenti finalizzati ad accertare la sussistenza di eventuali criticità di natura ambientale e sanitaria.
“Il provvedimento – si legge nella nota diffusa dal Noe – ha la finalità di impedire che nella richiamata zona possano essere effettuate movimentazione del terreno anche per fini agricoli, senza la preventiva autorizzazione da parte delle Autorità competenti”.