UN PISELLO E QUATTRO VAGINE SPACCANO LA POLITICA DI FOLIGNO. MANTUCCI (PDL) ALL'ATTACCO DELLA GIUNTA: “QUELLA RIVISTA E' UNO SCANDALO”. QUANDO DANTE SCESE NELLE MALEBOLGE (Foto – Dì la tua) - Tuttoggi.info

UN PISELLO E QUATTRO VAGINE SPACCANO LA POLITICA DI FOLIGNO. MANTUCCI (PDL) ALL'ATTACCO DELLA GIUNTA: “QUELLA RIVISTA E' UNO SCANDALO”. QUANDO DANTE SCESE NELLE MALEBOLGE (Foto – Dì la tua)

Redazione

UN PISELLO E QUATTRO VAGINE SPACCANO LA POLITICA DI FOLIGNO. MANTUCCI (PDL) ALL'ATTACCO DELLA GIUNTA: “QUELLA RIVISTA E' UNO SCANDALO”. QUANDO DANTE SCESE NELLE MALEBOLGE (Foto – Dì la tua)

Ven, 29/01/2010 - 09:28

Condividi su:


Ecco quà! Prima o poi sarebbe dovuto accaddere. Quello che tutti paventavano come la prossima evoluzione, avatariana, della politica, sta accadendo davvero. Un “membro ed una vagina” dividono la politica di una città laboriosa e seria come Foligno. E' scandalo dunque, in termini di pudore violato. Almeno secondo la denuncia del capogruppo Pdl, Daniele Mantucci, che illustra i dettagli di una rivista pubblicata con soldi pubblici (e relativi patrocini di Comune e Regione dell'Umbria) e che dedica uno spazio alla mostra d'arte contemporanea “Spazio, Tempo, Immagine” che resterà ancora aperta fino al prossimo 31 Gennaio. In bella vista, nella pagina incriminata del bimestrale, dei membri maschili, ora a mò di bottiglia e salamino, ora “avviliti” come quello che sbuca da un paio di jeans sbottonati. Oltre questi, anche alcune vagine, si potrebbe dire “ordinate e ben pettinate”. Tutte opere, queste, non presenti alla mostra di Foligno ma già esposte alla Biennale di Arti Visive di Venezia e che hanno suscitato un certo clamore. Nella rivista a tutto ciò si associa un pezzo di commento di quelli che fanno tremare la morale dei politici per tradizione morigerati e di “esempio al popolo”. Il titolo dell'articolo “Merda, cazzo, fica, culo” evoca un famoso attacco letterario di qualche decennio fa (1976 per la precisione) in quello che fu una sorta di testo sacro per i postsessantottini: “Porci con le Ali”, esordio letterario di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice e che iniziava appunto così “cazzo, cazzo cazzo cazzo. Figa. fregna ciorgna. figapelosa, bella calda, tutta puzzarella. Figa di puttanell..“. Un mantra che il protagonista maschile ripeteva a se stesso in una sorta di rito adolescenziale prima del salto oltre la barriera della maturità. Nella pubblicazione incriminata invece, il titolo “fetish” dell'articolo, a firma di Emanuele De Donno, serve per introdurre un tema già molto trattato nell'arte contemporanea, ma sopratutto per affrontare la valenza del linguaggio nella figurazione contemporanea ed in rapporto all'arte stessa. Un articolo dunque che intende indagare nel campo della censura, di ciò che è lecito e di cosa non lo è. Sembra quasi inutile ripetere la valenza storico-artistica di alcuni autori come Duchamp (fontana-orinatoio) o come Manzoni (Merda d'artista), peraltro presente con una foto di questa opera nella mostra stessa. Mostra che appare di alto livello e che ha coinvolto molte istituzioni, folignate e regionale in primis, in una ambiziosa prova organizzativa nell'offerta di arte contemporanea in Umbria. Merito del promotore e direttore artistico Italo Tomassoni. Ma torniamo alla questione politica.

Il professor Mantucci, nella sua nota alla stampa, compie un gesto “surrealista”. Sembra indotto in tentazione dall'argomento, ma si libera dal male lasciando il “crostino” nelle mani dei giornalisti destinatari delle sue riflessioni in merito. “Il Comune di Foligno finanzia una rivista bimestrale, stampata in ben 3000 copie, con una pagina intera piena di vagine in primo piano, immagini di donne nude con le gambe aperte, disegnini “ispirati” al pene e persino – incredibile ma vero – la grande fotografia di un fallo che esce fuori da una patta sbottonata” scrive il capo dell'opposizione folignate. “Non bastano foto e disegni: a corredo dell'articolo spicca un titolo in grassetto con quattro parole che potrei definire quantomeno scurrili e volgari ma per non essere additato come 'bacchettone' o 'perbenista' classificherei quantomeno come 'inadeguate'. Parole che non riporto, certo che ogni vero giornalista, da operatore professionale dell'informazione, si guarderebbe bene dal pubblicare o da trasmettere”. Insomma, Mantucci le parolacce non le dice e non le scrive. Ma alla sua nota allega – a mò di testimonianza semper aeterna – la scannerizzazione della 'pagina dello scandalo'. E richiama i giornalisti ad un rispetto di non si sa bene quale regola. Chi violerà il 'codice morale' che il prof. ha “inside”, intrinseco insomma, e non pubblicherà ciò che invece è in bella vista sulla pagina della rivista che lo stesso Mantucci ha allegato in jpeg? Pare che il tutto, comunicato e richiamo alla categoria dei cronisti, sia un pò come quella regola del “si fa, ma non si dice”. Ed in ogni caso negare sempre anche di fronte all'evidenza. E chi lo dovesse mai fare, a quale pena (non pene, ..azz) andrà incontro? Il prof non lo dice e la cosa potrebbe un po' inquietare la categoria. In compenso Mantucci chiede “all'assessore alla “Cultura” (citando il loro insostituibile alleato Di Pietro) che c'azzecca tutto questo con la cultura? Ci diranno – continua la nota – che si tratta di opere d'arte, e che non capiamo l'arte moderna… Le opere d'arte come queste, sono esposte in musei e riportate in riviste e pubblicazioni specializzate, ognuno di noi è libero di andare a visitare un museo o di andare in edicola a richiedere ciò che vuole. Dov'è la necessità di pubblicare certa roba in una rivista pagata con i soldi di tutti e diffusa in uffici pubblici, biblioteche e pubblici esercizi? C'è la volontà di provocare? Ebbene ci sono riusciti benissimo! Ma lo scandalo non è tanto quello di vedere peni e vagine pubblicati su una rivista patrocinata da Comune di Foligno e Regione dell'Umbria. Lo scandalo è utilizzare così i fondi pubblici, per poi lamentarsi che le casse comunali sono vuote! La vera vergogna è negare fondi a quelle iniziative e quelle associazioni che fanno cultura davvero, e destinarli a provocatori in cerca di un po' di facile visibilità“.

Non è ben chiaro quale e dove sia lo scandalo. Non possono essere le opere tout court, perchè, se esposte al pubblico senza divieto per i minori, possono comparire anche su una rivista free a compendio di un discorso. Non può forse essere neanche il contributo pubblico all'evento folignate rimbalzato già dalla sua inaugurazione (il 15 novembre scorso) agli onori delle cronache per aver ripercorso, a 40 anni di distanza, la rivoluzionaria iniziativa artistica che fu allestita nella Città della quintana nel 1967. Dunque non resta che il titolo del commento di De Donno, che quasi sembra poesia di fronte a certi insulti, parolacce e bestemmie cui ci ha abituato anche la politica. Persino Dante ebbe l'ardire di usare alcuni di quei termini. Come quando, sceso nelle Malebolge, vide il lucchese Interminelli “…un col capo sì di merda lordo”. Con a fianco, non bastasse, Taide “sozza e scapigliata… la puttana”. Per carità, chiariamoci subito, i giornalisti non c'entrano nulla. E' tutta colpa del sommo vate. Ma non ditelo al capogruppo.

(Carlo Ceraso e Carlo Vantaggioli)

® Riproduzione riservata

Ultimi articoli correlati:

INTERVENTO DELL'ASSESSORE PICOLOTTI, TRA BUCCE DI BANANA, YOUPORN E “L'ESEMPIO DI PAPI “

ARTE OSCENA A FOLIGNO? LA RIVISTA”GRASSETTO” SI DIFENDE E SFIDA IL PDL DI MANTUCCI AD UN DIBATTITO PUBBLICO


Condividi su:


ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community
necrologi_foligno

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!