Alla sala della Fondazione Sant’Anna a Perugia si è tenuto un convegno sull'argomento organizzato da AiC Umbria, il presidente Rossi “I dati sono sottostimati rispetto la media nazionale”
Nel 2021 erano 3.996 le persone affette da celiachia in Umbria, di queste 2.788 sono donne (69,7%) mentre 1.208 uomini.
Nel corso di questi ultimi anni nella regione è aumentato di molto il numero delle persone alle quali è stata diagnosticata la celiachia (nel 2016 erano 3.025: 2.136 donne, 889 uomini) ma, secondo le statistiche nazionali, il dato reale è molto più alto. Sono questi alcuni dei dati emersi nel corso del convegno “Celiachia tra presente e futuro”, tenuto stamattina (sabato 14 maggio) presso la sala della Fondazione Sant’Anna a Perugia, organizzato dall’Associazione Italiana Celiachia (AiC) Umbria con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Perugia.
“Sono circa 4mila i celiaci diagnosticati nella nostra regione – ha detto il presidente di AiC Umbria, Samuele Rossi – ma c’è ancora molto da fare perché si stima che circa l’1% della popolazione italiana sia celiaco. Quindi, solo in Umbria, ce ne aspettiamo almeno 8mila. Da questo punto di vista tutte le nostre attività come associazione vanno a sensibilizzare la classe medica, per attenzionare nei confronti dei pazienti tutti quei sintomi che possono far sospettare una celiachia e far emergere nuove diagnosi. Una diagnosi precoce è fondamentale affinché il celiaco, con una corretta terapia e una dieta senza glutine, possa mantenere il suo stato di buona salute”.
Pur presente fin dai primi anni di vita, questa patologia colpisce soprattutto le persone giovani ed adulte. Dei quasi 4mila celiaci umbri riconosciuti nel 2021, ben 2.734 hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, 528 più di 60 anni, 284 tra 14 e 17 anni, 244 tra 10 e 13 anni, 161 tra 6 e 9 anni e 45 tra i 6 mesi e i 5 anni.
La celiachia, oltre ad essere considerata una malattia sociale, è anche inserita nell’elenco delle malattie croniche e ciò dà diritto all’esenzione dei ticket per gli esami di follow-up dopo la diagnosi. Si ha anche diritto ad un’erogazione mensile gratuita di alimenti senza glutine da ritirare nelle farmacie, pubbliche e private, parafarmacie, supermercati e negozi specializzati, fino al raggiungimento di un tetto di spesa mensile che varia a seconda dell’età e del sesso (dai 56 euro ai 124 euro).
Ad aprire il convegno odierno, rivolto a professionisti sanitari e cittadini, è stato il presidente Rossi, accompagnato dall’assessore comunale alla Cultura Leonardo Varasano, che ha sottolineato il duplice significato dell’iniziativa sottolineandone la “valenza scientifica e divulgativa”, fine ad informare tutti coloro che soffrono di questa patologia.
Subito dopo sono partiti i lavori, moderati dai professori Giuseppe Castellucci e Alberto Verrotti, che hanno introdotto scientificamente l’argomento, con gli interventi di Rita Cozzali e Olivia Morelli, di Marta Sargeni di AiC Umbria e di Silvia Stinchi. Nella seconda sessione, moderata dai professori Gabrio Bassotti e Angelo Sidoni, sono intervenuti Rachele del Sordo, Luigi Ferraro e Carlo Catassi.