Sara Minciaroni
Ci vorrà un maxi emendamento al bilancio che la Giunta regionale porterà in consiglio per l’approvazione nei primi giorni di Aprile, ma è certo, arriveranno da palazzo Cesaroni tra i 15 e i 20 milioni di euro come prestito “ponte” a Umbria Mobilità per gestire la fase transitoria in attesa dell’arrivo di un solido partner industriale per la ricerca del quale presto si aprirà la gara. Sono questi i punti salienti emersi questa mattina in Sala giunta di Palazzo Donini durante la conferenza stampa dei 5 principali soci dell’azienda di trasporti ( la Regione Umbria detiene una quota minoritaria). Al tavolo oltre alla governatrice Catiuscia Marini, i presidenti delle Province di Perugia e Terni: Guasticchi e Polli, l’assessore regionale Silvano Rometti, ed i sindaci di Perugia, Spoleto e Terni.
Garantire stipendi e servizi. E' questo l'obiettivo primario dell'operazione che dal novembre scorso ha cercato di avviare una nuova stagione per l'azienda di trasporti, con il cambio al vertice del vecchio cda e dell'amministratore delegato. I primi risultati del lavoro degli advisor è stata la costruzione di binari certi su cui muoversi per garantire il futuro dell'azienda sia in termini occupazionali e retributivi per i dipendenti che nell'erogazione dei servizi.
Il credito romano. Sessanta milioni di euro è questa la cifra che i creditori della capitale devono all’azienda, da Roma Tpl e dai soci Comune di Roma e Regione Lazio. La fase di rientro è già iniziata e se pur lenta i primi soldi stanno arrivando. Come spiegato stamattina, ci sarà la necessità di velocizzare questa operazione, forse già in settimana con un incontro romano per la firma dell’accordo. Se così fosse una parte cospicua del credito potrebbe rientrare già in un’unica soluzione, il che sarebbe una vera e propria boccata d’aria fresca per le esangui casse dell’azienda.
Alla ricerca di un partner solido. Sarà una delle date cruciali per le sorti di Umbria Mobilità. L’assemblea di soci si riunirà venerdì per stabilire i criteri per l’individuazione del partner industriale a cui aprire il pacchetto societario. Il profilo è già tracciato come spiega la Marini: “Verranno fissati criteri di qualità , qualità industriale e capacità finanziaria, non si pensi che chi è uscito dalla finestra rientri dalla porta”. Chiaro il messaggio? Si valuterà la storia aziendale e le competenze riconosciute nel settore dei trasporti, “Vogliamo un soggetto che non si costituisca ad hoc per partecipare a questa gara. Dovrà avere una solida storia industriale, ed essere dimensionato su queste caratteristiche”. Per la preparazione della gara ci vorranno almeno quattro mesi.
Umbria parte sana dell’azienda. Il risanamento del TPL e in prospettiva la separazione delle sorti umbre da tutto il sistema di cui l'Umbria si è trovata partecipe. Secondo la Marini, troppe risorse umbre sono servite a garantire servizi che non servivano all'Umbria ma a altri territori. “Dismettere i servizi su Roma e avviare le procedure di gara per far entrare nuovi soggetti nella compagine societaria, potrebbe significare anche solo la cessione di un ramo aziendale o di parte di esso, come avvenuto in altre regioni in cui le società del trasporto pubblico si sono trovate in difficoltà economica”. E’ questa la visione di Lucio Caporizzi presidente di Umbria Mobilità.
L’esposizione bancaria per 95 milioni di euro. Novantacinque milioni, a tanto ammonta il debito verso le banche dell’azienda umbra dei trasporti. Debito accumulatosi negli anni e che nulla ha a che vedere con la nascita dell’azienda unica dei trasporti, come la stessa Presidente ha tenuto a sottolineare. Ma gli istituti di credito hanno bisogno di garanzie per poter continuare a sostenere l’azienda, da qui l’impegno della Regione e dei 5 soci.
Erogazione diretta Regione-Azienda. Oltre al maxi prestito, che come affermato dalla Presidente Marini ammonterà ad una cifra fra i 15 ed i 20 milioni di euro, bisognerà pensare anche ad un differente metodo di erogazione del fondo trasporti che permetterà di baipassare il patto di stabilità degli enti locali erogando direttamente all'azienda. Questo servirà a garantire la rapidità dell’intervento. Per farlo sarò necessaria una norma.
Il presidente Guasticchi e il prestito della Provincia da quasi 4 milioni. “L'operazione svolta per il sostegno di Umbria Mobilità è stata da subito collegiale, nessuna spaccatura – spiega il presidente della Provincia di Perugia – Il nostro primo intervento è stato a settembre dell’anno scorso con prestito ponte 3 milione 8 mila euro. È patetico vedere personaggi fare assemblee per farsi paladini di pezzi di lavoratori o sindacati. L'obiettivo è unitario portare l'azienda fuori dal pantano”.
Il sindaco Boccali risponde agli attacchi. “La scelta dell'aver creato un'azienda unica regionale non è alla base della crisi. Le persone che stanno qui oggi sono quelle che i problemi li hanno scoperti, individuati e stanno tentando e vogliono risolverli. Non è consentito a nessuno tantomeno a quelli che il problema l'hanno creato dar contro a noi che stiamo intervenendo. Strada trasparente, corretta, giusta , per salvare l'azienda e non fermare il servizio”.