Non stanno nella pelle Donatella Tesei, governatrice dell’Umbria, Gian Luca Laurenzi presidente della Fondazione Umbria Jazz e naturalmente il Direttore Artistico Carlo Pagnotta nell’annunciare la firma definitiva del contratto di ingaggio di Mr. Tambourin Man, Bob Dylan, che il prossimo 7 luglio terrà il concerto evento dei 50anni della manifestazione jazzistica più importante d’Italia.
Un regalo di compleanno così importante che lo sforzo organizzativo ma soprattutto economico, anche a fronte del pauroso incremento dei costi generali porterà il presidente Laurenzi in conferenza stampa a ringraziare più volte la stessa Regione e Donatella Tesei che si dovrebbero sobbarcare una bella fetta di spese aumentate.
“Una edizione così non si è mai vista – ha affermato Laurenzi, ringraziando la Presidente Tesei per ‘il supporto materiale, ma anche per l’incoraggiamento e l’apprezzamento’ – Sono già stati venduti oltre 11mila biglietti per i sette dei dieci concerti al Santa Giuliana finora in prevendita e ci sono tutte le condizioni per superare i risultati dell’edizione del 2019, che è stata una edizione record”.
Ma non potrebbe essere altrimenti per una manifestazione che ha fatto la storia del jazz e degli eventi all’aperto in Italia a partire dagli anni’70 prima, in Europa e nel mondo poi dopo la seconda metà degli anni’80 quando dalle nostre parti venivano tutti i più grandi come Sonny Rollins o Miles Davis, Sting e Gil Evans etc.
“Umbria Jazz riveste un ruolo fondamentale– aggiunge la Tesei– per i suoi meriti culturali, riconosciuti a livello internazionale, e la ricaduta positiva straordinaria che ha sulla nostra regione in termini di attrattività e di moltiplicatore di sviluppo economico. L’edizione di quest’anno, in cui ricorre il cinquantennale dalla sua fondazione, si preannuncia ancor più di grandissima rilevanza”.
“Con il concerto di Dylan si corona un progetto e un impegno al quale stavamo lavorando da tempo – ha detto la presidente Tesei, che ha ringraziato in particolare il direttore artistico del festival Pagnotta – e si arricchisce ulteriormente un programma caratterizzato dalla presenza di artisti di grandissimo livello. Un magnifico programma per una edizione straordinaria che ci fa ritenere che in Umbria ci potrebbe essere un flusso intorno alle 500mila persone”.
“Ci prepariamo a questo evento straordinario – ha aggiunto – mettendo a disposizione tutto quanto è necessario. Servono risorse aggiuntive per far fronte agli aumenti dei costi della manifestazione. La Regione continua a fare la sua parte, poiché è un buon investimento per la cultura, il turismo, l’economia della nostra Umbria, e sono sicura che anche gli altri soci della Fondazione e gli sponsor saranno al nostro fianco in questo impegno”.
Pare che la Giddens (lo racconta ai giornalisti Carlo Pagnotta) sia piaciuta moltissimo a Monique Veaute mentre era in visita a Charleston. E il Patron Carlo, che sa sempre come fare (…con un cacciavite in mano fa miracoli…) avrebbe provveduto alla bisogna riproponendo il solito ticket con Umbria Jazz. La compriamo in due (forse), un concerto a te e uno a me. Da noi con una chitarra o un contrabbasso forse, a Perugia con una formazione un pò più nutrita. Aggiunge con una faccia inequivocabile Pagnotta “Il concerto a Piazza Duomo…ci vuole del coraggio, brava Monique. Io l’avrei messo al Teatro Romano perchè (la Giddens con il banjo) non è Diane Reeves! Comunque Spoleto è Spoleto!”. E così sia.
L’importante però è che è piaciuta tanto al Direttore Artistico.
Nel frattempo se qualcuno dovesse passare per le Ande o verso l’Himalaya e dovesse avvistare la Conferenza Stampa di presentazione perduta, se ci avvisate ci fate un piacere. Telefonare ore pasti.