“Ormai l'Umbria rossa non esiste più e lo dimostrano le ampie affermazioni delle liste civiche che spesso hanno preferito allearsi con il centrodestra piuttosto che perpetuare i vecchi clichè di maggioranze composite che non riescono ad amministrare.
La sinistra a Foligno, è ormai determinante in un quadro politico fragile con amministrazioni che hanno un numero adeguato di consiglieri per governare ma hanno contro mezza città e un'opposizione decisa e puntuale, senza sconti.
Non solo – per l'Umbria dei Valori -, la città di Foligno è sola ed assediata e neppure la scesa in campo dei big durante la fase elettorale è stata determinante, anzi a Bastia l'impegno profuso dalla Lorenzetti e dal sindaco di Perugia hanno dato il colpo di grazia al centrosinistra: così è successo a Sellano, Montefalco, Assisi, Bastia, Bettona, Torgiano e Gualdo Tadino (per citarne alcune), realtà che hanno fatto scelte diverse dalle solite.
Nel centro Umbria l'opposizione si afferma dovunque e per questo sarà sempre più difficile dialogare con i territori vicini, ad esempio nella comunità montana, ma anche in tutti gli altri organismi consortili. Temiamo che scoppierà una guerra politica tra i comuni minori e quello di Foligno nel territorio della Terza Provincia ed i contrasti saranno sempre più insanabili.
Questa situazione di precarietà rischia di diventare più evidente, come dicevamo, a causa di una sinistra sempre più sparuta ma incattivita per quanto succede a livello nazionale che vede una contrapposizione netta tra ciò che resta del PD e gli altri alleati ed allora molte delle promesse preelettorali non troveranno accoglimento ed aumenterà ulteriormente il divario con la città reale.
Per fugare questi dubbi Sindaco e Giunta dovrebbero rendere noti gli impegni che intendono affrontare e risolvere nei prossimi tre mesi per verificare se si intenderà galleggiare e sopravvivere o attuare invece un progetto per la città; altrimenti ci troveremmo di fronte ad un'agonia lenta, un po' come quella vissuta dal governo Prodi nel 2006, un'agonia che Foligno non si può permettere visti i problemi occupazionali e di un tessuto economico e sociale sempre più immiserito per mancanza di programmazione e di un'idea forte di sviluppo.
Come si pensa di tagliare le spese superflue come incarichi super pagati, come contrastare la speculazione edilizia, come rilanciare le municipalizzate, come e quando si farà un piano infrastrutturale rispettando il principio democratico della partecipazione e della condivisione? A fine settembre si dovranno tirare le somme dell'azione amministrativa e solo allora si capirà se esiste o meno una coesione nell'amministrazione comunale o torneranno di attualità i soliti veti che negli anni passati hanno bloccato qualsiasi iniziativa e qualsiasi cambiamento.”
Comunicato a cura del Segretario regionale Udv Alberto Laganà