Umbertide, obiettivo ripresa/ A confronto Regione, Comune, Sviluppumbria e Istituti di credito - Tuttoggi.info

Umbertide, obiettivo ripresa/ A confronto Regione, Comune, Sviluppumbria e Istituti di credito

Redazione

Umbertide, obiettivo ripresa/ A confronto Regione, Comune, Sviluppumbria e Istituti di credito

Gio, 30/01/2014 - 15:59

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Comune, Regione, Sviluppumbria e istituti di credito si sono riuniti intorno ad un tavolo per dare risposte concrete alle tante piccole e medie imprese di Umbertide che tentano la difficile ripresa dalla crisi economica. Ieri pomeriggio (mercoledì 29 gennaio) al Museo di Santa Croce, di fronte ad una sala gremita, si è svolta la tavola rotonda “Un aiuto concreto per la ripresa delle piccole e medie imprese” promossa dall'Amministrazione Comunale a cui hanno partecipato, oltre al sindaco Marco Locchi e all'assessore allo Sviluppo Economico Simona Bellucci, l'assessore regionale allo Sviluppo economico e attività produttive Vincenzo Riommi, il direttore generale di Sviluppumbria Mauro Agostini e rappresentanti degli istituti di credito presenti ad Umbertide (Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Banca Popolare Spoleto, Casse di Risparmio dell'Umbria, Banca Etruria, Banca di Mantignana e di Perugia).
Gli interventi dei vari relatori, moderati dal direttore de Il Giornale dell'Umbria Giuseppe Castellini, hanno consentito di affrontare il tema del rilancio delle PMI sotto molteplici aspetti, focalizzando l'attenzione sulle misure che le istituzioni, Regione e Sviluppumbria in primis, hanno messo o metteranno in atto per favorire i nuovi investimenti, in collaborazione con gli istituti di credito, chiamati a facilitare l'accesso al credito, per far sì che il 2014 sia finalmente l'anno della ripresa. Dopo il saluto del sindaco, che ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa che ha permesso di mettere intorno allo stesso tavolo tutti quei soggetti in grado di favorire la ripresa economica, auspicandosi prossime riunioni, è stata la volta dell'assessore Bellucci il quale ha illustrato la situazione del tessuto economico e produttivo umbertidese, che ha saputo reagire alla crisi meglio rispetto ad altre zone della regione grazie alla tenuta del settore della metalmeccanica e alle tante aziende umbertidesi che hanno fatto della competitività e dell'internazionalizzazione i loro punti di forza.
Quindi è intervenuto l'assessore regionale Riommi che ha analizzato la crisi di domanda che ha investito il Paese, “una crisi a cui l'Europa non ha saputo dare risposte adeguate. Nel 2014 per l'Umbria è prevista una ripresa pari allo 0,8%, ma dobbiamo tornare a far girare i soldi e a facilitare le condizioni di accesso ai finanziamenti per chi può e vuole investire. La Regione interviene con i bandi, come quelli per lo sviluppo delle tecnologie, dell'informazione e della comunicazione nelle piccole e medie imprese, ma servono nuove politiche di sviluppo”.
La parola è poi passata al presidente di Sviluppumbria Mauro Agostini che ha annunciato l'istituzione di un fondo di ingegneria finanziaria, al quale sono già stati stanziati dalla Regione Umbria 12 milioni di euro a valere su fondi europei, a sostegno delle imprese che intendono acquistare nuovi macchinari e investire sulle proprie capacità produttive. “A breve usciranno tre bandi, oramai consolidati, relativi a microcredito, foncooper e rifinanziamento della legge 12/95 – ha detto Agostini – ma la novità sta nel fondo di ingegneria finanziaria per il quale sono previsti 12 milioni di euro, che peraltro potranno essere incrementati nel tempo, e che, sommati ai finanziamenti che verranno concessi dalle banche grazie anche ai protocolli sottoscritti, inietteranno nel tessuto economico umbro qualcosa come 20-22 milioni di euro”.
A conclusione della tavola rotonda sono intervenuti i rappresentanti degli istituti di credito che hanno rimarcato come in questi anni di crisi le banche siano sempre state presenti, sopperendo alla carenza di finanziamenti pubblici e di politiche industriali, ed hanno evidenziato principalmente due aspetti: lo stanziamento di budget per ricominciare a concedere mutui ipotecari sulla casa ai privati, favorendo in questo modo la ripresa del settore dell'edilizia, e la possibilità di superare gli ostacoli costituiti dal rating per l'accesso ai finanziamenti da parte delle imprese attraverso il confronto diretto con l'istituto di credito.

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