Una donna di 36 anni, Laura Papadia, è stata uccisa nella sua abitazione, a Spoleto, dal marito, che poi avrebbe cercato di togliersi la vita venendo però fermato dalla polizia. Il femminicidio è avvenuto in un appartamento alla fine di corso Garibaldi, alla Rocca dei Perugini, dove la coppia viveva da un paio di anni. Sul posto sono intervenuti 118 e forze dell’ordine, con la polizia scientifica che ha effettuato i rilievi dell’omicidio.
Il marito, 48enne, Nicola Gianluca Romita, come detto, è stato fermato dalle forze dell’ordine. Si trovava nei pressi del Ponte delle Torri e aveva l’intenzione di uccidersi dopo aver compiuto l’omicidio. È stato lui stesso a dare l’allarme, chiamando la sua ex moglie che vive ad Oristano e raccontandole di aver ucciso l’attuale coniuge, oltre all’intenzione di farla finita. Le forze dell’ordine lo hanno prima cercato a Marzocca, nel comune di Senigallia, dove Romita risulta residente e dove con Laura aveva vissuto in passato. Poi il contestuale allarme di un tentativo di suicidio a Spoleto e la scoperta che il femminicidio era avvenuto nella città ducale.
La coppia, secondo quanto emerge, abitava all’interno della Rocca dei Perugini da un paio di anni; sul campanello, solo il nome e cognome di lei. Entrambi erano originari di fuori regione, lei di Palermo; lui, nato a Milano, aveva appunto vissuto più di recente nelle Marche. Laura Papadia – che avrebbe compiuto 37 anni solo tra qualche mese – era molto conosciuta a Spoleto in quanto vicedirettrice del supermercato Tigre di Viale Martiri della Resistenza. Gianluca Romita, invece, è un agente di commercio, rappresentante di una ditta di vini nella zona e per questo piuttosto conosciuto tra i locali cittadini. Da quanto emerge, la coppia non aveva figli, mentre l’uomo ne avrebbe due da altrettante relazioni passate.
Sul posto intorno alle 13 è arrivata anche la dirigente della Squadra Mobile di Perugia Maria Assunta Ghizzoni, poi il procuratore capo di Spoleto Claudio Cicchella, con il sostituto Alessandro Tana. Presente anche la dirigente della commissariato di Spoleto Antonella Fuga Paglialunga.
Per ore sono stati frammentari i dettagli dell’omicidio: nell’abitazione non sarebbe stato trovato sangue, il che ha fatto subito ipotizzare che la donna potrebbe essere stata strangolata o soffocata; il suo corpo senza vita era in camera da letto. All’interno dell’appartamento ha compiuto accertamenti per ore il medico legale, Mezzetti. Non è chiaro nemmeno a che ora sarebbe accaduto l’omicidio. Alle ore 14 il medico legale si trovava ancora sul posto per la ricognizione cadaverica, a cui seguirà nei prossimi giorni l’autopsia.
L’uomo – che ha precedenti penali che però nulla hanno a che vedere con reati di maltrattamenti – dopo essere stato fatto desistere a fatica dalla minaccia del gesto volontario, è stato portato nel Commissariato di polizia di Spoleto, dove nel primo pomeriggio è stato sentito dagli inquirenti, prima di essere poi formalmente arrestato per omicidio volontario. Agli inquirenti ha raccontato di aver ucciso la moglie strangolandola, ripercorrendo il rapporto che negli ultimi tempi si era incrinato. Stando a chi conosceva la coppia, nulla avrebbe fatto presagire la tragedia.
Sconvolti i colleghi di lavoro della donna. Laura Papadia avrebbe dovuto entrare al lavoro mercoledì mattina come gli altri giorni e quando i colleghi non l’hanno vista hanno iniziato a telefonarle, senza esito. Qualcuno sarebbe anche andato a cercarla a casa. Ad aprire la porta dell’appartamento, insieme alla polizia, ci hanno pensato più tardi i vigili del fuoco. In segno di lutto, il supermercato è rimasto chiuso mercoledì pomeriggio.
(Ultimo aggiornamento alle ore 19.50)
