Chi ha bisogno di un "turnaround" aziendale? Decifrare la crisi per rilanciare l'impresa - Tuttoggi.info

Chi ha bisogno di un “turnaround” aziendale? Decifrare la crisi per rilanciare l’impresa

Antonio di Tommaso

Chi ha bisogno di un “turnaround” aziendale? Decifrare la crisi per rilanciare l’impresa

Mar, 16/04/2024 - 09:10

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Dall'analisi dei segnali d'allarme alla trasformazione strategica, secondo il consulente d'azienda Antonio di Tommaso

Il turnaround di un’azienda è un processo complesso e sfaccettato intrapreso per invertire le sorti di un’organizzazione in difficoltà finanziarie. Richiede una revisione completa delle operazioni, della gestione finanziaria e della direzione strategica, spesso comportando misure drastiche come la ristrutturazione, il ridimensionamento e iniziative innovative per ristabilire la redditività e la fattibilità di mercato.

Una crisi sufficientemente grave da richiedere un intervento di turnaround è un evento che può capitare a qualsiasi azienda, un’esperienza che può essere catastrofica ma anche una sana forza di rinvigorimento e rinnovamento. Potrebbe unire le persone dell’organizzazione o dividerle. Ma anche favorire l’innovazione o fermarla completamente.

Si differenzia da altri periodi di inversione economica a causa della gravità insolita della situazione, e conseguentemente dalla drasticità e rapidità delle azioni correttive. Un evento di turnaround si verifica quando è minacciata la stessa esistenza dell’azienda, e quindi quando non è il momento di indugiare troppo.

Tuttavia, le avvisaglie di crisi che stanno per portare a un turnaround spesso passano inosservate: i dirigenti non riescono a differenziare le normali difficoltà risolvibili in modo ordinario da situazioni più serie in cui è necessaria un’azione straordinaria per la sopravvivenza dell’azienda.

In realtà, troppo spesso il declino è graduale e non improvviso, e si vede l’azienda minacciata deteriorarsi oltre il punto in cui un piano di azioni soft avrebbe potuto salvarla. Il dramma che ne deriva colpisce dipendenti, creditori, fornitori, azionisti, clienti e membri della comunità locale.

Per tutte le parti interessate, è utile comprendere i segnali precoci del declino.

I segnali

I segnali di avvertimento visibili all’inizio della crisi si verificano frequentemente in una o più di queste sei famiglie di problemi, fortunatamente assai facili da individuare:

  1. Problemi di liquidità, tra cui frequenti carenze di liquidità, livelli di indebitamento fino ai limiti di garanzia o solleciti di pagamento immediato da molti fornitori.
  2. Problemi di profitto, come perdite continue nel business generale o perdite croniche in un segmento strategico.
  3. Problemi di qualità e altri problemi di prodotto che troppo spesso mettono alla prova la pazienza da parte dei clienti.
  4. Problemi nei dipendenti, tra cui attriti al top management, basso morale, alti tassi di assenteismo o bassa produttività.
  5. Problemi organizzativi, tra cui una struttura organizzativa confusa, responsabilità ambigue o personale inadeguato per le posizioni chiave.
  6. Problemi etici, tra cui falsificazione dei bilanci, compensi eccessivi per gli amministratori, privilegi irragionevoli, furti, o rapporti fornitore-acquirente impropri.

Le radici

Se l’azienda ha la lucidità di riconoscere uno o più segnali di avvertimento, è il momento di riflettere sulle cause radicate che possiamo riassumere ancora una volta in sei famiglie e che, spesso peggiorando in un processo a catena, si classificano tipicamente in:

  1. Cattiva gestione, compreso il governo di una sola persona, un consiglio di amministrazione non partecipativo, un team di vertice squilibrato e mancanza di profondità gestionale.
  2. Informazioni contabili difettose, comprese previsioni di flusso di cassa erronee o assenti, sistemi di costo e valutazioni degli asset errati.
  3. Debolezza, ma anche ostilità, davanti al bisogno di cambiamento, compresi cambiamenti competitivi, economici, sociali e tecnologici.
  4. Sovra-trading, ovvero una espansione più veloce di quanto flusso di cassa o profitti permetteranno.
  5. Indebitamento eccessivo, in cui l’azienda prende in prestito più denaro di quanto il volume di affari possa ragionevolmente supportare.
  6. Inadeguatezza ad affrontare i rischi aziendali normali, come scioperi dei fornitori, incidenti di vario genere o altre catastrofi per le quali l’azienda non è preparata.

Se una o più cause vengono identificate per tempo, e se l’azienda è sinceramente impegnata a fare un cambiamento, allora ci sarà sicuramente l’opportunità di evitare la crisi in modo pacato. In alternativa, buona fortuna con il turnaround!

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