Turismo, Spoleto tiene alto il suo nome ma bisogna studiare l’inglese / Il report del CST - Tuttoggi.info

Turismo, Spoleto tiene alto il suo nome ma bisogna studiare l’inglese / Il report del CST

Redazione

Turismo, Spoleto tiene alto il suo nome ma bisogna studiare l’inglese / Il report del CST

Mar, 18/02/2014 - 00:01

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Jacopo Brugalossi

Poco più di mille feedback negativi su 8417 recensioni online: una “web reputation” estremamente positiva, ma l’appeal turistico della città può certamente essere incrementato. Questo, in estrema sintesi, è quanto si evince dal report fornito dal CST (Centro Internazionale di Studi sul Turismo) all’amministrazione comunale di Spoleto. 145 pagine che spiegano dettagliatamente punti di forza e debolezze del sistema turistico cittadino, dalla presenza di grandi eventi culturali alla ridotta e discontinua offerta di intrattenimenti minori, dalla posizione baricentrica della città ad un’immagine non definita del suo brand turistico, dalla curata manutenzione del centro storico e dei dintorni ad un’accoglienza ancora inadeguata, soprattutto nei confronti dei turisti stranieri.

“Do you speak english?” – Già, perché tra le criticità emerse c’è proprio quella della scarsa dimestichezza con le lingue straniere, l'inglese in particolare, da parte delle categorie di cittadini che giocoforza si trovano più di altre a dover fornire informazioni ai turisti: autisti dei bus, tassisti, edicolanti, commercianti, gestori di bar, pizzerie e ristoranti e non da ultimo i vigili urbani. Per loro i referenti del CST auspicano l’introduzione di corsi base di lingua inglese per essere in grado di rispondere almeno alle domande più frequenti. Un’idea che l’assessore al turismo Margherita Lezi ha sposato in pieno, tanto da annunciare l'imminente partenza di un corso destinato proprio ai vigili urbani e ai commercianti.

Negli alberghi problemi “fisiologici” – Minori e più fisiologiche vengono invece considerate le recensioni web negative delle strutture ricettive, solo l’11,4% di quelle prese in esame (i siti di riferimento sono Trivago e Trip Advisor). L’inadeguatezza più segnalata è quella relativa alle colazioni (nel 40% dei casi), seguono la pulizia delle camere e la funzionalità e dimensione dei bagni (32%), la cortesia e la disponibilità del personale (30%), il rapporto qualità prezzo (29%), il riscaldamento (21%).

Più poteri al ConSpoleto – Come spiega lo studio del CST, “Spoleto non ha un problema di prodotti, ma di ingegnerizzazione delle offerte e di promozione e commercializzazione delle stesse”. Secondo gli autori della relazione una soluzione sarebbe quella di accentrare nelle mani del Consorzio degli Albergatori (ConSpoleto) tutte quelle attività che aiutino a raccogliere, incanalare e distribuire l’offerta turistica della città. “Questo – si legge nella relazione – perché il consorzio è attualmente l’unica struttura operativa capace di interporsi fra domanda e sistema di offerta locale, che appare altrimenti molto frammentato”. Spetterebbe proprio al ConSpoleto, in stretta sinergia con l’amministrazione comunale, istituire un “tavolo del turismo” che guardi a tutti i comparti produttivi direttamente interessati allo sviluppo turistico della città: associazionismo, enti o istituzioni, mondo dello sport.

Meno carta, più web – Ma per far salire l’appeal turistico di una città come Spoleto è necessario, secondo il CST, tener conto di alcune “tendenze”, prima fra tutte la prepotente ascesa dei canali consultazione e vendita online a discapito della carta e delle agenzie di viaggio. Ok la tradizionale piantina della città, ma occorre ammodernarla con il sistema del QR Code – allo studio dell’amministrazione stando alle parole dell’assessore Lezi –, così come sarebbe utile predisporre una rete wifi in centro storico accessibile gratuitamente. Altro esempio citato è quello della Spoleto Card, una buona intuizione che potrebbe diventare ottima se fosse acquistabile via web.

L'enogastronomia è irrinunciabile – Ponendo infine l’attenzione anche sui mercati esteri, con proposte “su misura” per ben 14 paesi, gli autori del report sottolineano come Spoleto possa offrire due prodotti assolutamente trasversali a tutti i target geografici. L’enogastronomia – “esperienza culturale che un turista può vivere sul territorio e vero e proprio fondamento della memoria” – e il wedding planner: “Spoleto città magica per far vivere alle coppie il sogno di qualche giorno”.

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