Si spacciavano per tecnici del gas per truffare le persone, denunciati due 24enni del nord Italia
Si spacciavano per tecnici del gas per truffare le persone, prevalentemente anziani. Ma sono stati beccati a Perugia dalla polizia e denunciati grazie alle segnalazioni dei cittadini.
La prima segnalazione era arrivata dalla zona di Monte Luce. Un 34enne, infatti, aveva chiamato la polizia raccontando che un uomo – con un chiaro accento del nord – diceva di star effettuando degli accertamenti per la messa in sicurezza degli impianti del gas. Il proprietario dell’appartamento, insospettito dal modo di comportarsi dell’uomo, soprattutto quando gli ha riferito che l’abitazione non usufruiva del servizio gas, ha allertato immediatamente la Questura.
Finti tecnici del gas segnalati in più zone di Perugia
Gli agenti della squadra volante si sono dunque messi subito alla ricerca del sedicente tecnico. Ma nel frattempo è arrivata un’altra segnalazione: in un’altra zona di Perugia veniva infatti indicata la presenza di due ragazzi i quali proponevano, attraverso il porta a porta, la vendita di apparecchiature per rilevare le fughe di gas.
L’azione sinergica degli agenti delle volanti ha permesso di localizzare i due finti tecnici del gas, identificati come due cittadini italiani entrambi classe 1997, il primo originario di Mantova e con a carico precedenti di Polizia per reati di rapina e furto, il secondo originario di Bergamo, con precedenti di Polizia per reati di truffa in particolare a danno di persone ultraottantenni.
Rintracciato 76enne raggirato
A seguito di approfonditi controlli gli agenti hanno trovato nella disponibilità dei due una foto, scattata con il cellulare di uno dei due, di un contratto sottoscritto da un cittadino classe 1945. Il 76enne in questione è stato quindi rintracciato dagli agenti ai quali l’uomo riferiva di essere stato raggirato dai due soggetti i quali, con abilità comunicative e vari raggiri di parole, riuscivano ad estorcere all’uomo circa 300 euro per l’acquisto e montaggio di un rilevatore di gas del valore commerciale di poche decine d’euro. I due venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata in concorso.