Trovati fondi, Nuova Monteluce riemerge dal baratro: a settembre riprendono i lavori

Trovati fondi, Nuova Monteluce riemerge dal baratro: a settembre riprendono i lavori

Massimo Sbardella

Trovati fondi, Nuova Monteluce riemerge dal baratro: a settembre riprendono i lavori

Ven, 15/07/2022 - 15:10

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Tesei: uno dei dossier più delicati tra quelli ereditati | Opere entro il 2023, i servizi ospitati | Residenziale, vendite anche allo stato attuale

A fine settembre, se non ci saranno intoppi nelle ultime pratiche amministrative, si tornerà a lavorare nell’immenso cantiere della Nuova Monteluce che, a dispetto del nome, era finita nel baratro più cupo. Un pozzo dove comunque, dal 2007, quando è partito il progetto tra riqualificazione urbana e finanza creativa – con l’attivazione del fondo tra Regione (tramite Gepafin), Università e Bnp Paribas – sono stati bruciati oltre 30 milioni di euro della Regione. Nel dicembre del 2019, con un -33,2 milioni, praticamente tutto il valore dei beni conferiti dalla Regione era andato infatti praticamente in fumo. Con una esposizione debitoria del fondo di 54 milioni di euro e lo spettro della liquidazione dietro l’angolo.


Casa della Salute a Monteluce, Pd e Lega
litigano anche quando si concorda


L’amministrazione Tesei (e di rimbalzo quella comunale del sindaco Romizi) avrebbero potuto aspettare sulla riva del fiume il morto galleggiare e issarlo come vessillo contro “gli sprechi” degli amministratori di centrosinistra che li hanno preceduti. Prospettiva politica “più comoda“, ricordano gli stessi Tesei e Romizi. Certo, il sindaco si sarebbe ritrovato comunque ad avere per anni, come fosse terremotata, una delle zone potenzialmente più belle della città. E l’attuale amministrazione regionale, pur per colpe non sue, a dover gestire il problema economico e sociale delle aziende sacrificate sull’altare del sogno di Monteluce.

Tesei: dossier delicatissimi

Tesei parla della Nuova Monteluce come di uno dei “dossier delicatissimi” ereditati al suo arrivo a Palazzo Donini. Come quelli relativi ad alcune partecipate. “La situazione di Monteluce – ricorda – appariva irrimediabilmente compromessa“.

E allora, seguendo il dossier Monteluce personalmente (come fatto per le partecipate), la governatrice umbra ha iniziato le interlocuzioni per trovare, tra investitori privati e fondi pubblici, l’ossigeno per tappare il buco e per rilanciare il comparto. Un primo viaggio a Roma, nel gennaio del 2020, prima che lo tsunami Covid si abbattesse anche su istituzioni e tessuto economico, oltre a portare lutti e sofferenze. Complicando la ricerca di investitori.

Hanno accusato questa amministrazione di contiguità con chi ci ha preceduto – precisa Tesei – ma questo non va confuso con il senso di responsabilità e delle istituzioni“. Ma nel salvataggio della Nuova Monteluce, Tesei non rinuncia a sottolineare il successo politico della sua amministrazione: “Monteluce è l’esempio del senso di responsabilità con cui abbiamo affrontato i diversi dossier ereditati. E non è solo una questione perugina, ma il simbolo di cosa abbiamo trovato“.

Così come, ricorda il nuovo finanziatore non è stato trovato “per un colpo di fortuna“. Tanto più in tempi come questi, di incertezza economica. Amco Prelios (entità controllata dal Ministero dell’economia e finanze) che rileverà da Bnp Paribas il ramo d’azienda che comprende la Nuova Monteluce, investirà 11 milioni di euro per chiudere le passività pregresse, così da consentire, raggiunto l’accordo con i creditori (che avrebbero già manifestato il proprio assenso) di far ripartire i lavori. A cui se ne aggiungeranno, per il completamento delle opere, fino a 12,7 milioni.

I tempi

Entro il 30 settembre dovranno essere completati i passaggi amministrativi come previsto nelle clausole dell’accordo. A quel punto riprenderanno i lavori, con la priorità alle opere (parcheggi, passaggi, urbanizzazioni) da completare entro il 2023. Ma l’accordo ha un arco temporale – per la vendita e gli affitti degli immobili – fino al 2027.

In questo, Tesei rivolge un appello a tutti i cittadini perché “guardino con benevolenza e interesse al comparto“. Anche perché l’alienazione di immobili, anche nell’attuale stato di completamento per la parte residenziale ad uno o più operatori del settore, potrà portare fondi freschi per accelerare i lavori.

Il piano

Dei circa 23mila mq del piano originario, ne sono stati completati solo 6.700. Il piano prevede una realizzazione del 90 per cento dei volumi inizialmente previsti.

La nuova vocazione di Montelcue

Il sindaco Romizi, a nome della città di Perugia, ringrazia Tesei per come ha gestito una partita che preoccupava molto. E sulla quale invita comunque ad essere prudenti.

L’amministrazione comunale pensa intanto, insieme alla Regione, a come restituire una nuova vocazione a questa parte della città rimasta ferma per quasi vent’anni.

Ad agosto si completeranno gli interventi per trasferire lì anche gli uffici comunali dei servizi alla persona, che saranno attivi entro fine anno.

La Casa della salute

Il polo dei servizi alla persona dovrebbe essere completato dallo Studentato e dalla Casa della salute. Una partita, questa, allettante, ma ancora non chiusa. Usl 1 e sanità regionale sono pronte a tornare sulla Nuova Monteluce, che era stata abbandonata per investire in via XIV Settembre. Il progetto, nei fondi e nei tempi di realizzazione, si interseca con quella del Pnrr.

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