Tragedia del mare, c'è un indagato per la morte dei tre sub a Grosseto - Tuttoggi.info

Tragedia del mare, c’è un indagato per la morte dei tre sub a Grosseto

Alessia Chiriatti

Tragedia del mare, c’è un indagato per la morte dei tre sub a Grosseto

Domani l'autopsia sui corpi dei tre sommozzatori / Le indagini della procura - AGGIORNAMENTI
Mar, 12/08/2014 - 16:38

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C’è un indagato per la procura di Grosseto che cerca di fare chiarezza sulla morte dei tre sub perugini, tragicamente scomparsi due giorni fa al largo delle Isole delle Formiche durante un’immersione a quanto pare “ricreativa”: il procuratore capo Francesco Verusio ha disposto l’avviso per il titolare del diving Abc di Talamone (si tratterebbe di omicidio colposo plurimo), dove il gruppo di sommozzatori ha noleggiato le bombole prima dell’immersione. Il responsabile, Andrea Montrone, ha messo a disposizione le attrezzature noleggiate e ha parlato a lungo con gli inquirenti già subito dopo l’incidente fatale avvenuto a Fabio Giaimo, 57 anni, Enrico Cioli, 35, e Gianluca Trevani, 37.

IL RACCONTO DELLA TRAGEDIA

Il sequestro – La dinamica della tragedia resta comunque ancora tutta da chiarire: gli investigatori hanno sequestrato tutta l’attrezzatura in uso ai tre sommozzatori, inclusi i computer subacquei. Si tratta di una sorta di scatola nera, che registra ed è utile a descrivere interamente il profilo dell’immersione, nella sua durata, soste (incluse le famose soste di sicurezza che, nel caso non fossero state rispettate, potrebbero completare un pezzo importante del puzzle), profondità e tempi. I risultati delle perizie saranno noti nelle prossime settimane. Si tratta di un atto dovuto, di una “iscrizione tecnica”, viene spiegato dalla procura, a tutela dell’indagato, affinchè possa nominare propri consulenti che assistano a perizie e autopsie. Intanto anche le famiglie dei tre sub deceduti hanno incaricato i loro legali di assisterli, munitisi a loro volta di consulenti di parte: tra loro c’è anche la dottoressa Laura Paglicci Reattelli.

Passaggi fondamentali – E’ stato poi sentito dalla procura di Grosseto anche un altro sub che ha partecipato a quella maledetta escursione di domenica pomeriggio: è Fabio Tancetti, 35 anni, il quale avrebbe dichiarato di aver provato anche lui a soccorrere Fabio Giaimo, una volta che il medico aveva accusato il malore ed era poi risalito in superficie. Non c’è stato purtroppo più niente da fare: “aveva la maschera già piena d’acqua in immersione”, avrebbe dichiarato. Resta però il dubbio per le altre due morti: Enrico e Gianluca sarebbero stati ritrovati più lontani rispetto a Giaimo, quindi sembrerebbe scomparire l’ipotesi che abbiano effettuato anche loro una risalita di emergenza troppo rischiosa per cercare di aiutare l’amico in difficoltà, o presi dal panico, così da restare vittime di un’embolia o una di una MDD (malattia da decompressione). E se per Giaimo si può ipotizzare un malore, non si sa ancora molto su quanto accaduto agli altri due, i cui corpi, inoltre, non sarebbero stati trovati insieme, ma uno in superficie e l’altro sul fondo.

LE PRIME INDAGINI E LA TESTIMONIANZA DEL SOPRAVVISUTO

L’autopsia – Si terrà invece domani l’autopsia sui corpi dei tre sub perugini. Anche questo è naturalmente un esame importante, che proverà a fare luce almeno sulle cause dei tre decessi. Le piste aperte sono diverse: che sia stata aria “inquinata” nelle bombole ad essere respirata dai sommozzatori? All’interno delle bombole c’era dunque una piccola percentuale di anidride carbonica, che sott’acqua è divenuta letale? Che sia stata un’embolia o una sovradistensione polmore a causa di una risalita troppo veloce? O che ci sia ancora una terza causa finora sconosciuta?

Aggiornamento ore 19.16 – Riguarderanno anche le bombole utilizzate dai sub morti alle Formiche di Grosseto e il compressore con cui sono state ricaricate, oltre ai computer che avevano per l’immersione, gli accertamenti tecnici disposti dalla procura di Grosseto e in programma domani.
In mattinata giureranno gli esperti nominati dal magistrato anche per svolgere le autopsie. Le operazioni cominceranno nelle ore successive e già in giornata potrebbe emergere un quadro più preciso di quanto successo domenica nel mare della Toscana.
Agli accertamenti i familiari dei tre sub potranno assistere con loro consulenti tecnici. Per questo è stato inviato loro dalla procura di Grosseto un avviso relativo all’inizio delle operazioni ma in esso non è stato indicato il reato contestato al titolare del diving di Talamone che ha messo a disposizione le bombole. Unico indagato come “atto dovuto”.

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