Torre degli Sciri, Perugia tocca il cielo / Inaugurazione Foto - Tuttoggi.info

Torre degli Sciri, Perugia tocca il cielo / Inaugurazione Foto

Sara Minciaroni

Torre degli Sciri, Perugia tocca il cielo / Inaugurazione Foto

Al taglio del nastro: Prefetto De Miro, presidente della Regione Marini, sindaco Romizi, assessori Vinti e Rometti e tanti perugini
Mer, 28/01/2015 - 16:59

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Una vera festa per i perugini. Questo è stata l’inaugurazione della Torre degli Sciri e dei dodici appartamenti di edilizia residenziale pubblica realizzati nel complesso dell’ex conventoche ha definitivamente restituito un pezzo di storia alla città. Il Prefetto Antonella De miro, la presidente della Regione Catiuscia Marini, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, gli assessori regionali Stefano Vinti e Silvano Rometti ed il presidente di Ater Umbria Alessandro Almadori hanno tagliato il nastro per poi percorrere i molti gradini della torre fino al panorama mozzafiato che si apre sulla città.

La torre degli Sciri è uno dei simboli di Perugia ed il suo recupero è di grande rilievo non solo per l’area di via dei Priori, ma perché concorre alla rivitalizzazione di una parte importante del centro storico della città”.  “Fino ad oggi – ha affermato la presidente Marini – la Torre, di fatto, era quasi sconosciuta ai più perché inglobata nel convento e mai aperta al pubblico. Ma è l’unica torre medievale di forma quadrangolare rimasta integra tra quelle che si ergevano a Perugia. L’apertura al pubblico della torre infatti potrà generare un nuovo flusso di turisti, il recupero di alloggi da assegnare a canone concordato per giovani coppie, in una zona in forte calo demografico, riporterà nuovi abitanti e la riqualificazione dell’area adiacente dà un nuovo volto ad una delle zone più belle della città. Questo intervento dunque – ha proseguito la presidente – rientra perfettamente nell’ottica della integrazione degli interventi del PUC2 che agisce in una parte di città in cui sono state realizzate e previste opere di rilievo (stazione del minimetro Cupa, recupero del parco del Campaccio, auditorium di San Francesco al Prato) proponendo una azione di “cucitura” con il recupero di un manufatto di pregio come il complesso degli Sciri e con il completamento della pavimentazione e dei sottoservizi di via dei Priori sino ai pressi di San Francesco al Prato”.

Per il sindaco la sentinella sull’acropoli – “Un edificio che per noi perugini vuol dire tanto – spiega Andrea Romizi – Ringrazio coloro che hanno immaginato e voluto questo intervento: Regione, Ater e uffici del Comune, questo è la dimostrazione di quello che si può ottenere con la collaborazione. E’ un’emozione perchè questa è la nostra torre, l’unica rimasta nella sua originaria maestosità. Raniero Gigliarelli l’ha paragonata all’albero su cui il gatto si rifugia inseguito dal cane. Noi da oggi la immaginiamo vigilare su questa nostra acropoli. Oggi sotto questo monumento immaginiamo anche nuove famiglie che vivranno il centro storico. Ci sembra un bel messaggio”.

Un lavoro di squadra – La presidente Marini ha infine sottolineato il “grande lavoro di squadra tra Regione, Comune ed Ater che ha permesso, proprio alla vigilia di S.Costanzo, di riaprire un complesso così importante dal punto di visto storico e sociale. E per questo, ha concluso la presidente, voglio ringraziare tutti coloro che hanno dedicato il proprio lavoro a questa realizzazione”. L’edificio, acquistato dalle Opere Pie Riunite, ha una superficie coperta di 485 mq circa ed è ricompreso in una zona A di interesse storico ai sensi del vigente P.R.G. del Comune di Perugia. Il progetto ha consentito il recupero della Torre, della Chiesa e di una porzione di edificio da destinare ad edilizia residenziale per complessivi 12 alloggi da locare a canone concordato a giovani coppie, mentre la Torre e la Chiesa saranno utilizzate dal Comune di Perugia per fini turistico-culturali.

Senza barriere – Particolare attenzione, nell’esecuzione dell’intervento, anche alle disposizioni in materia di abbattimento delle barriere architettoniche con un alloggio che è stato appositamente dimensionato per la completa accessibilità di soggetti su sedia a ruote o con ridotte capacità motorie oltre all’inserimento di un impianto di ascensore nella zona centrale dell’edificio per l’accesso agli alloggi. Analoga attenzione a tutti gli accorgimenti per evitare dispersioni termiche. I lavori sono stati svolti in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale e con la Soprintendenza. L’intervento realizzato non modifica in alcun modo né le destinazioni d’uso già esistenti né la struttura muraria dell’edificio e della Torre ed stato messo in essere un recupero strutturale e un risanamento conservativo dell’intero complesso facendo particolare attenzione all’area della Chiesa e a quella della Torre.

Un giorno di festa – Oltre al complesso degli Sciri, nella giornata di inaugurazione si sono aperte le porte degli edifici storici antistanti quali l’Oratorio di San Francesco dei Nobili (gestito dai Volontari del Touring), la chiesa di San Luca di proprietà del Sovrano Ordine Cavalieri di Malta ed il Palazzo degli Oddi, Marini Clarelli.

La storia – La torre degli Sciri o torre degli Scalzi è una torre medievale del secolo XIII sita nel comune di Perugia, nella suggestiva via dei Priori, unica rimasta integra delle settanta torri cittadine. “Quasi sicuramente (fonte Wikipedia) faceva parte di un antico nucleo di case appartenente al clan nobiliare degli Oddi; solo nel XVI secolo passò agli Sciri, che abitavano le case sottostanti (il casato si estinse nel XVII secolo). Venne denominata anche con altri nomi: torre degli Scalzi, dall’ordine dei Carmelitani Scalzi che fecero costruire la chiesa di Santa Teresa degli Scalzi o torre delle Becchette per avere ospitato nell’edificio sottostante, donne assistite dalla comunità monacale delle Sorucce[1]. La comunità fu fondata da Suor Lucia Tartaglini da Cortona che ricevette in dono la casa e la torre, dalla contessa Caterina della Penna Oddi. Alla base della torre si può notare uno stemma raffigurante la zampa di un gallo, presente nello stemma degli Sciri. Poco sopra è visibile un tabernacolo con la dedica MATER DIVINA GRATIA ORA PRO NOBIS. La torre è felicemente conservata, forse vicina all’integrità originaria e per questo esemplare. Le quattro facce hanno un aspetto quasi monolitico (caratteristica saliente della torri urbiche, come dell’Italia centrale), rinserrato e compatto, sulle quali compaiono solo alcune rarissime feritoie”.

(Ringraziamo per le foto Daniel Chiabolotti)

© Riproduzione Riservata

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