Torna in scena la Compagnia #SIneNOmine alla Casa di Reclusione di Spoleto - Tuttoggi.info

Torna in scena la Compagnia #SIneNOmine alla Casa di Reclusione di Spoleto

Redazione

Torna in scena la Compagnia #SIneNOmine alla Casa di Reclusione di Spoleto

In programma per due recite il nuovo spettacolo SENZA TITOLO, un’opera che abbraccia la contraddizione e la complessità del contesto carcerario
Lun, 30/06/2025 - 16:19

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Continua anche nel 2025 il progetto della compagnia #SIneNOmine: martedì 1 e mercoledì 2 alle ore 21.00, all’interno della Casa di Reclusione di Spoleto va in scena – nell’ambito della 68esima edizione del Festival dei Due Mondi – lo spettacolo “SENZA TITOLO“.

I detenuti sono attori, musicisti, danzatori e tecnici dello spettacolo ideato e diretto da Giorgio Flamini, Anna Flamini, Sara Ragni e Pina Segoni, i movimenti scenici sono realizzati da Laura Bassetta, Mariolina Maconio, Serena Perna e Lorenza Salis, con il Coro AdCANTUS Ensemble Vocale & Corale dell’Acqua Dolce, mentre gli arrangiamenti musicali e la direzione del coro sono di Francesco Corrias. Lo spettacolo nasce da una scrittura condivisa con i detenuti, ispirata e contaminata da citazioni di Giacomo Giardina, Filippo Tommaso Marinetti, Fillia, Sergio Lenci, mentre il testo “Ring” è di Rinnegato, detenuto da 32 anni nelle carceri italiane.

La messa in scena è un’esperienza teatrale che sovverte le convenzioni e trasporta lo spettatore in un “ring linguistico” e mentale, dove realtà e coscienza si sfaldano. Un tribunale visionario in cui i personaggi – Signori Consonante, Signori Vocale e l’enigmatico Signor O – si muovono in uno spazio-tempo deformato, dando vita a un dialogo surreale che mescola ironia, paradossi e riflessioni profonde sulla giustizia. La narrazione approda infine nella dimensione della realtà, dove il protagonista, Cesare, un ex artista ora detenuto, rivendica l’idea che il carcere non sia solo luogo di afflizione, ma anche spazio per ridefinirsi, dove la creatività e l’arte emergono come mezzi per sfidare i limiti della condizione ristretta. Culmine dello spettacolo è il Manifesto del Carcere del Futuro, un atto collettivo che prefigura il carcere non più come spazio punitivo, ma come laboratorio di innovazione culturale e di crescita personale.

La compagnia #SIneNOmine, fondata nel 2012 dall’Associazione Teodelapio, si distingue per il suo approccio radicale e sperimentale ed esplora le potenzialità del teatro nel contesto carcerario. Ogni produzione trasforma il carcere in un atelier creativo dove l’espressione artistica diventa uno strumento di dialogo e confronto.

Casa di Reclusione di Spoleto

1 E 2 luglio 2025

#SIneNOmine

SENZA TITOLO

con i detenuti attori, musicisti, danzatori e tecnici

della Compagnia #SIneNOmine diretta da Giorgio Flamini

ideazione, adattamento testi, regia Giorgio Flamini, Anna Flamini, Sara Ragni, Pina Segoni

scrittura con i detenuti di Spoleto

ispirata e contaminata da citazioni di Giacomo Giardina, Filippo Tommaso Marinetti, Fillia, Sergio Lenci

il testo “Ring” è del detenuto autore .IU.E..E .E..O.E, Rinnegato

scene e costumi Maria Paola Buono, Giorgio Flamini

montaggio e smontaggio scene detenuti e agenti di Polizia Penitenziaria Mof

scenotecnica Falegnameria del Carcere e detenuti e agenti di Polizia Penitenziaria

elementi di scena e gadget laboratorio di Scenografia percorso di secondo livello artistico DIRETTI DAI DOCENTI IIS Sansi-Leonardi-Volta

movimento coreografico Laura Bassetta, Mariolina Maconio, Serena Perna, Lorena Salis

creazioni musicali digitali Anna Flamini

musiche per fisarmonica composte ed eseguite dal detenuto .E..I.A..O .IA.E..I

produzione

Associazione Teodelapio, Casa di Reclusione di Spoleto

con il contributo della Fondazione Francesca Valentina e Luigi Antonini

e della Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto

rumori e suoni carcerari registrati e creati dal foley artist Marco Ciorba e Andrea Caucci, Massimiliano Prezioso dell’Associazione “Creatori di Suoni”

arrangiamenti musicali per coro e direzione coro Francesco Corrias

Coro AdCANTUS Ensemble Vocale & Corale dell’Acqua Dolce

contralti Alessandra Angelini, Paola Ciampetti, Irene Gemma, Roberta Franca Menichelli, Marta Perugini, Tiziana Santoni, Francesca Venturini

tenori Villelmo Bartolini, Giuseppe Benedetti, Andrea Franchini, Andrea Giampaoli, Rocco Zulevi

bassi Giacomo Gigli, Carlo Montini, Alessandro Pedrazzi, (Marco Pedrazzi Pimpinicchi), Alessandro Rughi

canzoni “Vivere” e “Mamma” di Carlo Buti

foto di scena Vincenzo Porfilio

videomaker e registrazioni audio Giovanni Barchi

costumi e trucco #SIneNOmine

service Opera 26 di Bisaccioni Andrea & C. S.a.s.

web designer Simone Bacci

segreteria organizzativa Gessica Vagnoli

Lo spettacolo è dedicato a Sergio Lenci (Napoli, 11 maggio 1927 – Roma, 20 marzo 2001); vittima del terrorismo, è stato l’architetto della Casa di Reclusione di Spoleto.

ringraziamenti: Monique Veaute, Paola Macchi; Direttore della Casa di Reclusione di Spoleto Bernardina Di Mario; Comandante di Reparto Polizia Penitenziaria Antonietta Troiso; la Fondazione Festival dei Due Mondi e il Sindaco della Città di Spoleto Andrea Sisti; il Magistrato di Sorveglianza di Spoleto Grazia Manganaro; l’Ufficio di Sorveglianza di Spoleto; la Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini e Camillo Corsetti Antonini; l’Associazione Teodelapio; il vicedirettore Giada Gatticchi, Pietro Carraresi Capo-area dell’Area Educativa, tutti gli educatori e l’area trattamentale; tutto il personale della Polizia Penitenziaria di Spoleto; il Vice Commissario Nicola Borrelli, l’ispettore Sandro Scarponi, gli agenti e gli ispettori addetti ai laboratori, la Mof, gli agenti GOM; Ruggero Lenci e la famiglia Lenci; Rai Umbria e Rai Per la Sostenibilità – ESG; le scuole, la segreteria della Direzione e del Comando, i capi servizio, l’ufficio matricola, gli agenti e ispettori delle sezioni detentive; il Cesp – Rete delle Scuole Ristrette e Anna Grazia Stammati; l’IIS Sansi-Leonardi-Volta e Mauro Pescetelli, l’IPSEOASC G. De Carolis e Roberta Galassi, il capo-arte della falegnameria del carcere Aleandro Pennella; l’ufficio stampa del Festival e Marco Ferullo, lo staff di redazione e Laura Scolari, la scenotecnica del Festival e Ottorino Neri, Manuela Fraschetti, Monica Trevisani e tutto lo staff del Festival di Spoleto.

durata 80 minuti

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