"TOCCA RINGRAZIA' ZIU" IN TRASFERTA A VICO EQUENSE - Tuttoggi.info

“TOCCA RINGRAZIA' ZIU” IN TRASFERTA A VICO EQUENSE

Redazione

“TOCCA RINGRAZIA' ZIU” IN TRASFERTA A VICO EQUENSE

Dom, 27/01/2008 - 09:14

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Gli attori del Gruppo artistico “La Maschera”, accompagnati dalla Presidente Wilma Fiata e da alcuni amici, si sono recati a Vico Equense , centro turistico campano prossimo a Sorrento, per rappresentare nei giorni 19 e 20 gennaio presso il “Teatro Mio” la commedia in dialetto spoletino “Tocca ringrazià ziu” di Gianfrancesco Marignoli. La divertente commedia, più volte premiata in rassegne nazionali, ha riscosso un notevole successo tra il divertito pubblico partenopeo che gremiva il piccolo teatro. Rileviamo sempre con piacere che al nord come al sud, grazie anche alla buona interpretazione di tutti gli attori, le commedie di Marignoli suscitano interesse ed entusiasmo tra gli spettatori e per questo sono state richieste e rappresentate in varie parti d'Italia ed anche presso le associazioni degli Emigrati Italiani in Francia, Lussemburgo e Germania.

E' noto a chi conosce la commedia “Tocca ringrazià ziu” che la stessa tratta il triste momento storico della fine della seconda guerra mondiale, ma sono le diverse situazioni e la caratterizzazione dei personaggi a divertire il pubblico. Approfondendo il discorso sul nostro teatro dialettale amato dai tanti spoletini che sanno apprezzare chi, pur dilettante, riesce a comunicare vere emozioni al pubblico, l'autore della Maschera ha più volte affermato che i personaggi di questo genere teatrale debbono esprimersi in diverse parlate, come del resto accade nella vita di tutti i giorni.Solo un vecchio contadino può usare il dialetto atavico, non certo il cittadino specialmente se diplomato o laureato. Basta vedere le commedie di Edoardo De Filippo per rendersi conto che solo i popolani parlano il napoletano “quasi stretto”, anche perché il pubblico non capirebbe una lingua non più in uso da anni. Tra gli ultimi lavori di Marignoli è la commedia “Lu tribbulà de na famija contadina”, non ancora rappresentata e che speriamo di vedere presto in scena. La commedia riporta un breve tratto di storia di una famiglia di contadini intorno agli anni trenta. Quasi tutti i personaggi parlano il dialetto antico, ma non tutte le commedie si possono riferire a determinate epoche ed ambienti, già prima di quell'epoca la parlata dei rioni popolari del centro storico era assai differente e con diverse inflessioni di quella della campagna.Il romagnolo Luigi Antonio Mazzoni, nella rivista “Scena” afferma che il teatro non può conservare una lingua e tantomeno usarne una che non si parla più, pena la sua sopravvivenza.Quando “La Maschera” organizza rassegne di poesie dialettali evidenzia sempre il valore e la differenza tra il dialetto antico delle poesie di Fernando Leonardi e le produzioni poetiche più recenti, costrette a fare i conti con il parlato d'uso e che comunque meglio del teatro possono avvicinarsi alla nostra lingua madre.Chi si sente paladino del dialetto deve capire e rispettare gli appassionati che cercano di mantenerlo in vita, pur non usando quello atavico. Il dialetto cambia.Gioacchino Belli ed il Trilussa ne sono un esempio e lo stesso Leonardi (padre della nostra lingua) non usò quella parlata un secolo prima.

Tornando al teatro il Mazzoni afferma: Non sarà il teatro ad uccidere il dialetto, ma potrà fare ben poco per tenerlo in vita. E' solo aprendolo che potremo salvare il salvabile contro la resistenza di chi inconsciamente vorrebbe vederlo morto piuttosto che cambiato.E' anche del tutto inutile e contrario alla cultura del teatro fare distinzioni e creare un divario tra “Teatro dialettale” e “Teatro in lingua”, altresì è fondamentale distinguere tra Buon teatro e cattivo teatro. Facendo un buon teatro dialettale si renderà certamente un buon servizio alla nostra lingua madre.Il gruppo degli attori partecipanti alla rappresentazione di Vico Equenso era composto da: Antonietta De Santis, Fausto di Cicco Pucci, Fausto Manasse, Piero Teso, Federica Tordelli, Katia Bonifazi, Alberto Minci, Davide Alimenti, Rosella Loreti, Mariangela Campoccia. Direttore tecnico Francesco Segoni.


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