Tk-Ast Terni, da Roma non vogliono i sindacati al vertice di Palazzo Chigi - Tuttoggi.info

Tk-Ast Terni, da Roma non vogliono i sindacati al vertice di Palazzo Chigi

Luca Biribanti

Tk-Ast Terni, da Roma non vogliono i sindacati al vertice di Palazzo Chigi

Si complica la vicenda relativa alla presentazione del piano industriale Thyssen
Ven, 11/07/2014 - 22:37

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Aggiornamento h 15,00 – Sulla delicata questione è intervenuto anche il primo cittadino ternano, con una nota stampa:

Leopoldo Di Girolamo – “Bene hanno fatto i sindacati di categoria e confederali a respingere al mittente la convocazione da parte di Thyssen Krupp, a Terni, per la presentazione del piano industriale di AST.

Thyssen Krupp si sta comportando come se la questione AST fosse di natura locale. Essa rappresenta invece, come noto, una grande questione nazionale che attiene alla competitività industriale del Paese. Tanto è vero che l’intera vicenda è stata affrontata su tavoli nazionali – Mise e Presidenza del Consiglio – ed europei. Il tentativo di dividere istituzioni e lavoratori va respinto. Per questo abbiamo richiesto la convocazione a Roma dei sindacati, anche quelli nazionali, per confrontarci unitariamente con le proposte che verranno e mettere in campo, da subito, le eventuali alternative”.

In questi giorni parlare di Ast è cosa difficile. Difficile per il modo in cui ci si sta preparando al vertice in Regione del prossimo 15 luglio, che dovrebbe servire alle istituzioni locali per definire la strategia politica da portare sul tavolo di Roma, in occasione del prossimo incontro col Governo.
Il 17 luglio infatti, si dovrebbe conoscere il piano industriale che Thyssen ha in serbo per il sito di Terni. Si dovrebbe. Perché dopo l’irruzione degli operai durante il primo consiglio comunale della nuova giunta, c’era stato un duro faccia a faccia tra i rappresentanti dei sindacati e le istituzioni locali, nell’ambito del quale la presenza delle Rsu e dei lavoratori a Roma era stata una condizione voluta fortemente dalle parti.
Nel tardo pomeriggio di oggi la doccia fredda. Alle Rsu è arrivata una comunicazione dal Governo, leggiamola: “E’ pervenuta alle OO.SS. di categoria e confederali, nel tardo pomeriggio di venerdì 11 Luglio 2014 una convocazione, da parte di AST, per il giorno 17 Luglio 2014 alle ore 9,00 nella biblioteca di V.le Brin per la presentazione del “business plain” di AST.
Come OO.SS. riteniamo tale convocazione un atto di provocazione nei confronti dei lavoratori in quanto tale incontro dovrebbe svolgersi, a nostro avviso, tutti insieme Governo Istituzioni Sindacati e Multinazionale a Palazzo Chigi e non in contemporanea con delegazioni separate.
Come OO.SS. non accettiamo di discutere le sorti del sito di Terni su tavoli di confronto separati e siamo convinti che la convocazione su Terni è un modo elegante per escludere le OO.SS. stesse dal confronto di Palazzo Chigi.
I continui ed insistenti pretesti per escludere le OO.SS. evidenziano un chiaro e palese stato di imbarazzo da parte della Multinazionale che probabilmente ha paura di dire la verità rispetto al progetto industriale che vuole applicare su Terni.
A fronte di quanto sta avvenendo come OO.SS. ribadiamo che non esistono per noi incontri separati e su tavoli diversi ma che è necessario un confronto “trasparente” con tutti i soggetti interessati a Palazzo Chigi.
A fronte di quanto sopra detto come OO.SS. respingiamo tale provocazione ritenendola inaccettabile ed irricevibile dichiarando da subito la nostra non disponibilità a partecipare all’incontro su Terni.
Stanchi delle troppe prese in giro e degli atteggiamenti superficiali ed arroganti di ThyssenKrupp-AST, se non verrà modificata tale impostazione, proclamiamo da subito lo stato di agitazione dei lavoratori del Gruppo AST con iniziative da definire che verranno comunicate nei giorni prossimi”.

In pratica, come bravi scolari, i lavoratori sono invitati alla biblioteca di Terni, per conoscere quanto deciso dai ‘maestri’ nel palazzo. Una lezione fin troppo ripetuta negli anni che tutti potrebbero recitare a memoria.
È chiaro che questo è il frutto di come è stata gestita la vertenza Ast nel corso degli anni e ora si rischia davvero tanto.
I sindacati contestano quanto annunciato dal Governo, ma questo è il fatto tangibile che le sorti dell’azienda sono nelle mani dei tedeschi e la possibilità di mediazione di istituzioni locali e Rsu è assai limitata.
Serve un impegno forte del Governo che, una volta tanto, deve salire in cattedra e fare la lezione.
©Riproduzione riservata

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