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Terrorismo | A Perugia come colf, ma aderisce alla Jihad

Redazione

Terrorismo | A Perugia come colf, ma aderisce alla Jihad

Messaggi pro-Isis sul suo profilo Facebook | Espulsa dopo un decreto del Ministro Alfano
Sab, 24/09/2016 - 12:42

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Aveva espresso piena adesione ideologica alla jihad“, utilizzando canali come Facebook: per questo motivo una donna di 44 anni, residente da anni a Perugia, ma originaria del Marocco, è stata espulsa e rimpatriata nella giornata di ieri, 23 settembre, dal territorio nazionale. La 44enne è accusata di terrorismo. Ad attenderla e condurla fino a Casablanca c’era un volo diretto partito da Fiumicino. Il decreto di espulsione nei suoi confronti è arrivato direttamente da parte del ministro dell’Interno, Angelino Alfano: al suo interno si legge che “la donna, residente a Perugia, aveva manifestato chiari segnali di radicalizzazione religiosa, dichiarando la propria vicinanza all’ideologia dell’autoproclamato Stato Islamico e pubblicando sul suo profilo Facebook contenuti tali da determinarne il blocco”. 

La 44enne si sarebbe rivolta ad un “lupo solitario” per avvicinarsi all’ideologia dell’Isis: il suo percorso verso la radicalizzazione era iniziato da poco, ossia da quando aveva cominciato da autodidatta ad avvicinarsi all’ideologia del sedicente Stato Islamico. Dalle analisi sul traffico internet, sarebbe emerso che la donna avrebbe letto alcuni articoli e guardato alcuni video su come costruire ordigni rudimentali, filmati con violenze nei confronti di “miscredenti”. Alcuni dei video sarebbero molto violenti, a causa del coinvolgimento di alcuni bambini.

Una vicenda sulla quale la Questura di Perugia mantiene il massimo riserbo. La donna, in base alle poche informazioni apprese, era impiegata come collaboratrice domestica in almeno tre famiglie del capoluogo umbro. Nessun coinvolgimento per le famiglie presso le quali era impiegata, né delle altre due donne con le quali condivideva un appartamento a Perugia. La polizia era sulle sue tracce da alcuni mesi: le indagini, coordinate dalla procura di Perugia, sono nelle mani della Digos del capoluogo umbro, in particolare per comprendere quali reali intenzioni avesse la donna e se ci siano coinvolgimenti di altre persone.

 ©Riproduzione riservata

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