Dati allarmanti e in crescita nella frazione umbertidese, la vicesindaco (anch'essa sfollata) sbotta contro "i politici che strumentalizzano la situazione" | Tesei "A breve inoltreremo richiesta di stato di emergenza nazionale al Governo"
Continuano senza sosta i sopralluoghi da parte di vigili del fuoco, Protezione civile e tecnici comunali dopo il terremoto di giovedì 9 marzo. Nel centro della frazione di Pierantonio, la più colpita, al momento il 90% degli edifici risulta inagibile.
Gli sfollati stimati nell’area del cratere sismico – tra Pierantonio, Pian d’Assino e Sant’Orfeto – alle 20 di ieri sera (12 marzo) erano addirittura 500. Altrettanti sarebbero gli edifici lesionati nella zona al confine dei Comuni di Umbertide e Perugia.
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E con il passare del tempo sale purtroppo anche il numero delle ordinanze di sgombero, non solo per le abitazioni ma anche per gli edifici pubblici: entrambe le scuole di Pierantonio (primaria e secondaria) sono state dichiarate inagibili, con 8 classi che da domani (lunedì 13 marzo) troveranno sistemazione in altri istituti scolastici di Umbertide. Chiuse al culto anche 9 chiese mentre due vecchie stazioni lungo la ex Fcu – Montecorona e Parlesa (qui è crollato il tetto) – dovranno addirittura essere demolite.
Ieri (11 marzo) è arrivato anche lo sfogo (video sotto) della vicesindaco di Umbertide Annalisa Mierla, anch’essa evacuata dalla propria casa di Pierantonio insieme alla madre. L’amministratrice ha detto di “combattere le pene dell’inferno per cercare di portare immediatamente ristoro e rifugio alle persone che sono fuori come me” e ha criticato fortemente un esponente politico trovato di fronte alla sua abitazione in cerca di firme per creare un comitato per il sisma.
“Io non mi faccio strumentalizzare da queste persone – ha aggiunto – Questi politici non ci hanno mai chiesto se avessimo bisogno di qualcosa e non sono venuti a vedere gli sfollati ma vengono a prendere firme in vista delle prossime elezioni. Per me la politica è una cosa seria e noi al momento ci stiamo impegnando su due fronti: prima di tutto sistemare persone che non hanno dove dormire e poi fare in modo di ottenere il riconoscimento lo stato di emergenza, perché qui ci sono attività commerciali danneggiate con affitti e mutui da pagare. Se non saremo bravi e faremo gli stessi errori degli altri casi in cui c’è stato un sisma, qui a Pierantonio per 4-5 anni non ci sarà più nessuno“.
“La protezione civile regionale e locale e tutto il personale impiegato nell’emergenza terremoto – ha dichiarato la presidente della Regione Donatella Tesei – continua a operare nei luoghi del sisma, provvedendo anche alla distribuzione di cibo e rispondendo alle necessità della cittadinanza. I sopralluoghi sono coordinati dal direttore regionale e sono intervenuti anche i tecnici inviati dal commissario nazionale Curcio. Le verifiche di lesioni proseguono tuttora. Abbiamo potenziato il numero di tecnici di protezione civile nella zona e raddoppiato le squadre dei vigili del fuoco grazie anche al sottosegretario Emanuele Prisco. Come Regione continuiamo a lavorare sia per supportare la cittadinanza sia per accogliere dati per lo stato di emergenza nazionale, richiesta che a breve inoltreremo al Governo”.