I lavoratori delle imprese dell’area del terremoto e delle attività turistiche e commerciali pesantemente penalizzate dagli eventi sismici del 24 agosto scorso potranno usufruire della cassa integrazione in deroga. La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta del vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Fabio Paparelli, ha infatti approvato un provvedimento urgente che destina a tale scopo le risorse disponibili assegnate all’Umbria “nell’attesa di assegnazione di risorse specifiche già richieste al Governo – sottolinea – e fermo restando i diritti acquisiti dalle domande finora presentate dalle aziende umbre”. Intanto questa mattina a Norcia si sono riunite la prima e la seconda commissione consiliare regionale insieme ai sindaci dei Comuni umbri colpiti dal sisma. Varie le proposte emerse a margine dai vari consiglieri regionali.
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Le misure per l’occupazione in Umbria – Il pacchetto della Regione per le imprese ha come “obiettivo prioritario, che abbiamo condiviso con le parti sociali“, spiega Paparelli, “il mantenimento dei livelli occupazionali. Tra gli interventi per affrontare la grave crisi delle imprese che operano nel ‘cratere’ definito dalla normativa nazionale nei territori dei Comuni di Norcia, Preci, Monteleone di Spoleto e Cascia, e in altri che verranno eventualmente inclusi, e più in generale alle attività turistiche dell’intero territorio regionale, abbiamo pertanto modificato l’Accordo quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2016, sottoscritto nel dicembre scorso con il partenariato sociale, in modo da salvaguardare tutte le tipologie di lavoratori e imprese”. “Oltre che alle crisi di rilevanza regionale già previste dall’Accordo – spiega il vicepresidente – la cassa integrazione in deroga potrà essere concessa a datori di lavoro con unità locali nei comuni del cratere per un periodo massimo che va dal 24 agosto al 31 dicembre 2016, o alla data del contratto se precedente, a favore dei lavoratori stagionali, a tempo determinato o indeterminato, apprendisti assunti prima del 24 agosto sia operanti in imprese che possono accedere agli altri ammortizzatori sociali ma che non hanno l’anzianità aziendale prevista dalla relativa normativa sia in aziende che non possono accedere alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria e che non hanno un’anzianità aziendale di 12 mesi per accedere alla cassa integrazione in deroga o che non vi possono accedere perché già esaurita”. “Gli ammortizzatori sociali in deroga, inoltre, potranno essere concessi – prosegue Paparelli – per le imprese dell’area del sisma che rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione straordinaria relativamente al periodo fra il 24 agosto, o la data in cui ha avuto inizio la sospensione, e la prima data utile per il godimento di questi ammortizzatori ordinari per accordi e domande prodotte entro il 16 settembre”.
Turismo sorvegliato speciale – “Visto il ruolo fondamentale svolto dal turismo nell’area interessata dal terremoto e per l’intera regione – evidenzia il vicepresidente – abbiamo stabilito di concedere la cassa in deroga, per un periodo massimo di tre mesi, e comunque per periodi non eccedenti il 31 dicembre 2016, per i dipendenti di datori di lavoro con unità locali in altre località dell’Umbria operanti nei settori ricettivo-ristorativo ed agenzie di viaggio, assunti prima del 24 agosto e che non hanno l’anzianità aziendale richiesta per l’accesso agli ammortizzatori o non possono accedere alla cassa integrazione in deroga in quanto esaurita”. “La Regione Umbria, insieme alle altre Regioni coinvolte – ricorda il vicepresidente Paparelli – ha già chiesto al Governo di attivare specifiche misure e stanziamenti nazionali per la gestione delle conseguenze del sisma sul tessuto produttivo dei comuni colpiti. Abbiamo già riscontrato la piena disponibilità nell’incontro con il ministro del Lavoro e Politiche sociali Poletti che si è svolto la settimana scorsa. In particolare, abbiamo richiesto strumenti per la salvaguardia dei livelli occupazionali di tutti i lavoratori dipendenti, dei lavoratori autonomi, inclusi imprenditori, artigiani, collaboratori, coadiuvanti e liberi professionisti anche per periodi successivi al 31 dicembre 2016, data ad oggi indicata dalla normativa nazionale quale data ultima per la fruizione degli ammortizzatori sociali in deroga”. “In attesa delle misure nazionali per la gestione della crisi economica e occupazionale derivante dal sisma – conclude Paparelli – abbiamo intanto reso possibile il finanziamento delle domande da parte delle imprese delle nostre aree colpite. Per disporre delle risorse residue per l’anno in corso, abbiamo stabilito che la presentazione o integrazione delle domande relative agli ammortizzatori sociali in deroga del 2015 debbano essere presentate entro il 9 settembre prossimo. Alle nuove regole verrà data massima diffusione attraverso il sito regionale all’indirizzo http://www.regione.umbria.it/lavoro-e-formazione”.
Consiglieri regionali a Norcia – Terminata la prima fase dell’emergenza post-simica, con la messa in sicurezza di persone e strutture, inizia la seconda fase che riguarda l’adeguata sistemazione provvisoria della popolazione e delle strutture strategiche e produttive da avviare in maniera veloce per l’avvicinarsi della stagione invernale. Si dovrà iniziare nel contempo ad impostare la ricostruzione che dovrà realizzarsi con il contributo coordinato di tutti i Comuni colpiti, che dovranno impegnarsi a fornire alle due Commissioni dell’Assemblea legislativa un documento unitario che supporti l’attività legislativa che dovrà essere prodotta. Questi in sintesi i punti centrali emersi nella riunione congiunta delle Commissioni Prima e Seconda dell’Assemblea legislativa, presiedute da Andrea Smacchi e Eros Brega, che oggi, a Norcia, hanno incontrato i sindaci dei Comuni della Valnerina. Alla fine di lavori il presidente Brega ha annunciato che Prima e Seconda Commissione torneranno di nuovo a riunirsi a Norcia, lunedì 12 settembre, per incontrare i rappresentati delle categorie economiche delle aree terremotate. “La fase dell’emergenza è superata, ora proviamo a essere operativi” ha detto il presidente della Seconda commissione Eros Brega. “Vogliamo costruire insieme delle norme che consentano a questi territori di ripartire quanto prima. Le leggi vengono approvate dall’Assemblea legislativa, abbiamo perciò ritenuto necessario un primo confronto diretto con i rappresentati delle istituzioni locali per capire in che modo dare risposte concrete anche agli operatori economici. Abbiamo in discussione nella nostra Commissione i Testi unici riguardanti commercio, turismo e urbanistica. Sul lavoro che dovremo fare su questi apparati normativi si deve aprire un confronto con le istituzioni e con le categorie interessate per conoscere le reali esigenze e costruire così azioni concrete e operative. In particolare sull’urbanistica occorrerà verificare la possibilità di inserire nuove normative appropriate”. “Ciò che ci proponiamo – ha aggiunto il presidente della prima commissione Andrea Smacchi – è di agire nelle nostre competenze legislative con concretezza e operatività”.
Puntare su ricostruzione integrata e viabilità – “A Norcia e negli altri territori – ha illustrato il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno – non vi sono state vittime o feriti, ma danni gravi al patrimonio immobiliare, e per la terza volta in meno di 40 anni ci stiamo apprestando a ricostruire. Le nostre strutture hanno retto, ma oggi questi immobili, pubblici, privati e culturali, devono essere ricostruiti. Possiamo considerarci fuori dalla prima fase di emergenza, tutte le persone sono in sicurezza, stiamo lavorando per l’apertura delle scuole. Siamo entrati nella seconda fase, passando dal centro di accoglienza a quello dei moduli provvisori, in una situazione in cui occorre tener conto del fattore psicologico determinato in tanti cittadini dalla paura delle continue scosse. In questa fase è fondamentale la comunicazione con i cittadini per fare chiarezza su ciò che occorre fare. Ritengo opportuno che noi sindaci delle aree terremotate produciamo un documento unitario per fornire alle due Commissioni un quadro della situazione coordinato. Il primo aspetto da sottoporre è quello della ricostruzione integrata: perché i crolli che ci sono stati hanno riguardato strutture che per vari motivi non erano state oggetto di ricostruzione. E questo ha costituito un pericolo serio per le persone che si sono riversate in strada dopo la prima forte scossa. Ad esempio a Castelluccio solo poche abitazioni sono state ristrutturate dopo il sisma del ’79. Quindi il principio della ricostruzione integrata deve essere assunto in maniera forte nella prossima legge regionale. Altro problema da sottolineare è quello della messa in sicurezza delle vie di accesso. Noi abbiamo problematiche serie da questo punto di vista, che riguardano la strada di accesso a Castelluccio, anche perché siamo nel cuore parco Monti Sibillini. Sul ‘modello Umbria’ della ricostruzione abbiamo compiuto un positivo percorso culturale-legislativo, oggi occorre divenire resilienti agli eventi sismici, come pure cercare soluzioni a tutto tondo e unitarie fra tutte le forze politiche. Attuare interventi che tengano conto del problema delle case sparse e degli allevatori, con molti anziani e disabili, e la legge urbanistica potrebbe ad esempio prevedere nel periodo della ricostruzione di aprire alla redistribuzione dei volumi, con un attento studio del studio del paesaggio. C’è poi il tema dello spostamento di alcuni siti perché ci sono criticità legate a faglie sismiche: non possiamo delocalizzare un’azienda, però un’abitazione può essere spostata di qualche decina di metri e messa in sicurezza. Un altro problema che la nuova legge urbanistica potrebbe prendere in considerazione: molte persone chiedono di anticipare la ricostruzione spendendo soldi in proprio. Si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di concedere autorizzazioni per far partire questi lavori subito senza aspettare la ricostruzione. C’è poi l’assistenza socio-sanitaria: abbiamo un Ipab che si sta trasformando in centro di servizi alla persona, ma la sua sede ha avuto uno sgombero parziale, e c’è l’esigenza di farla ripartire subito per far rientrare le persone assistite. Ultimo punto riguarda la disponibilità di avere da molti enti disponibilità di personale per aiutarci, per legge regionale gli operai di agenzia forestale dobbiamo rimborsarli, ma ora non siamo in grado di farlo, serve perciò una deroga all’articolo 19 della legge regionale ”18/2011′”.
Gli interventi dei sindaci nel “cratere” – “Sono d’accordo con la proposta del sindaco Alemanno per un documento unitario, in cui individuare le priorità come il rientro nelle case dei residenti ma anche misure per chi ha comprato casa qui, dato che il turismo è un perno importante per noi. Dobbiamo capire se seguire la strada dell’adeguamento o del miglioramento sismico, tenendo presente che le strutture vecchie che non hanno avuto ristrutturazione rappresentano un pericolo”. Lo ha detto il vice sindaco di Preci Paolo Masciotti. “Gli interventi di messa in sicurezza – ha invece detto il sindaco di Cascia Gino Emili – dovranno riguardare non solo le abitazioni dei residenti, altrimenti la sicurezza non ci sarà. Servono risposte per le famiglie e per le attività produttive bloccate e danneggiate dal sisma”. “Il processo legislativo – ha osservato il sindaco di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini – dovrà essere semplificato e velocizzato, dato che il nostro territorio è molto fragile e deve potersi riprendere in fretta. Bisognerà intervenire su prime e seconde case, che sono state lasciate andare e possono creare problemi di sicurezza al tessuto urbano”. Oltre ai sindaci citati negli interventi hanno partecipato all’incontro: Luciano Campana sindaco di Cerreto di Spoleto e il vice Roberta Rossi; Rachele Taccolozzi, sindaco di Montefranco e Claudio Vici assessore; Paolo Silveri, sindaco di Ferentillo e il vice Costantino di Paolo; Attilio Gubbiotti, sindaco di Sellano; Egildo spada, sindaco di Poggiodomo; Paola Agabiti, sindaco di Scheggino; Tullio Fibraroli, sindaco di Santa Anatolia di Narco; Loreto Fioretti, sindaco di Arrone; Remigio Venanzi sindaco di Polino; Giampiero Panfili, presidente del Consiglio comunale di Spoleto.
Un cestino per la Valnerina – “Perché non preparare in vista di Natale un cestino con i prodotti tipici della Valnerina, tra cui lenticchie di Castelluccio, prosciutto di Norcia, tartufo, olio e formaggi? Si potranno utilizzare i fondi così raccolti per ricostruire laboratori e ridare slancio alle attività agroalimentari locali”. A promuovere l’iniziativa “Un cestino per la Valnerina” è il deputato 5stelle umbro Filippo Gallinella in contatto sin dal 24 agosto con alcuni operatori economici delle aree terremotate a cui ha proposto l’idea prendendo spunto dalla mobilitazione dei settori produttivi dopo il sisma emiliano. “Il terremoto del 24 agosto – continua il parlamentare umbro – non ha provocato soltanto danni materiali ingenti ad abitazioni, edifici pubblici, patrimonio culturale ed attività economiche. Ha avuto e continua ad avere un impatto psicologico di non secondaria importanza. Ripartire in fretta e sostenere chi può mettersi subito al lavoro è decisivo. Lancio pertanto un appello alla grande distribuzione, alle associazioni di categoria e al sistema camerale regionali, a tutti gli imprenditori umbri che non hanno subito danni dal sisma e possono dare un aiuto concreto agli operatori danneggiati per costruire una rete solidale e promuovere l’iniziativa in fiere ed eventi nazionali ed internazionali. Siamo di fronte ad una grande emergenza. Aiutare gli imprenditori della Valnerina a rialzarsi significa evitare il formarsi di un’altra area di crisi nel nostro territorio e nel nostro Paese”.
Art bonus anche per le chiese – “Estendere gli sgravi fiscali dell’Art bonus anche ai beni privati ecclesiastici, per consentire la messa in sicurezza di un notevole patrimonio che non può essere disperso“. E’ questa la proposta del consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), ribadita nel corso della riunione congiunta di Prima e della Seconda commissione a Norcia, per incontrare i rappresentanti dei comuni colpiti dal sisma e le associazioni di categoria. “La proposta – spiega Smacchi – in accordo con il ministro Franceschini e con il Governo centrale, servirà per rafforzare un patrimonio che farà sicuramente da volano alla ripartenza di un territorio ferito ma orgoglioso e tenace. L’idea è dunque estendere anche ai 13mila beni censiti nelle zone colpite dal sisma le detrazioni per i ‘mecenati’ che vorranno contribuire alla loro ricostruzione e ristrutturazione. I beni culturali – conclude – sono una ricchezza ed è fondamentale che i i nuovi benefattori possano sentirsi chiamati in causa, attraverso una opportunità recente ma che ha già prodotto risultati importanti. Le Regioni si dovranno fare garanti e registi del processo, affinché la sinergia tra pubblico e privato possa aiutare concretamente i territori colpiti dal terremoto“.
Misure abitative più rapide – Rendere più rapida l’installazione dei moduli abitativi, innalzare il contributo per l’autonoma sistemazione, prevedere il risarcimento integrale per tutte le strutture danneggiate, introdurre il fascicolo di fabbricato per gli edifici pubblici, istituire una ‘no tax area’, attivare specifiche misure per la cassa integrazione in deroga e definire un piano di sostegno delle produzioni tipiche e del settore turistico. Sono questi gli interventi che, secondo i consiglieri regionali della Lega Nord Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, dovrebbero essere subito messi in campo per dare risposte alle popolazioni colpite dal sisma. Fiorini e Mancini, a margine della convocazione congiunta di Prima e Seconda commissione a Norcia, presentano un “documento per l’emergenza” affinché “alle parole seguano i fatti, riducendo drasticamente i tempi di intervento ed aumentando significativamente le risorse a disposizione sia a livello regionale che nazionale”. “Seppur in misura minore e meno drammatica – spiegano – anche l’Umbria è stata interessata dagli eventi sismici: ridurre o minimizzare tale realtà rischierebbe di essere dannoso per le comunità coinvolte. Per questo, a prescindere dalle competenze dirette, è fondamentale che la Regione Umbria assuma un ruolo centrale sia attraverso interventi diretti sia attraverso un costante e serrato confronto con il Governo. Negli ultimi dieci giorni abbiamo visitato più volte le zone colpite incontrando la popolazione, i titolari delle aziende agricole e delle attività economiche, confrontandoci con le Istituzioni e con la protezione civile. Ciò ci ha permesso di definire un documento che riassume le proposte concrete che, a nostro giudizio, occorre adottare. Riteniamo impensabili – spiegano – i 7 mesi ipotizzati per la realizzazione delle casette in legno, ciò anche in considerazione del peggioramento delle condizioni atmosferiche. Allo stesso modo, le risorse previste per l’autonoma collocazione, sono assolutamente insufficienti: prevedere un contributo di 200 euro a persona, con un tetto di 600 euro per nucleo familiare è inaccettabile”. Secondo Fiorini e Mancini “oltre agli interventi immediati per la gestione dell’emergenza è fondamentale agire per la ristrutturazione prevedendo, tra l’altro, il risarcimento integrale per tutti gli edifici ed introducendo il ‘fascicolo del fabbricato’ per gli edifici pubblici e per quelli privati ad uso pubblico, a partire da quelli scolastici e dalle strutture sanitarie, azione fondamentale per evitare future tragedie. Da ultimo, sul piano economico, occorre predisporre un piano straordinario di sostegno al tessuto economico e sociale che si basi su tre punti cardine: istituzione di una ‘no tax area’ con esenzione/sospensione dei pagamenti per cittadini, professionisti ed attività commerciali, senza applicazione di interessi alla ripresa dei pagamenti; introduzione di specifiche misure per la cassa integrazione in deroga per tutti i settori; definizione di un piano di sostegno e promozione delle produzioni tipiche e del settore turistico”.
(aggiornato alle ore 17)