Terremoto Gesenu, Ventanni si dimette / Ma è no comment - Tuttoggi.info

Terremoto Gesenu, Ventanni si dimette / Ma è no comment

Alessia Chiriatti

Terremoto Gesenu, Ventanni si dimette / Ma è no comment

La notizia a qualche giorno dal ballottaggio tra Boccali e Romizi / Le reazioni
Mar, 03/06/2014 - 13:08

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Non cessano le bordate in clima elettorale perugino: non bastava infatti il servizio comparso su AnnoUno a proposito di Perugia come “capitale dello spaccio” in Italia. A sparigliare le carte, adesso arriva il nuovo terremoto Gesenu, con le paventate dimissioni del presidente Luciano Ventanni, alla dirigenza dei servizi rifiuti da un anno. Manca di fatto ancora una conferma ufficiale da parte delle istituzioni, ma la notizia rimbomba nelle stanze di Palazzo dei Priori come il rumore dei passi in una stanza vuota. Gli stessi che avranno portato sulla scrivania del sindaco uscente Wladimiro Boccali, ricandidatosi con il centrosinistra e ora vicino al ballottaggio dell’8 giugno, la lettera di congedo del presidente della società di Gestione servizi nettezza urbana di Perugia. Ancora i rifiuti nell’occhio del ciclone, dopo quanto accaduto per la discarica di Malagrotta.

Il giallo – Ciò che stupisce più di tutto della faccenda è il momento nel quale arriva la decisione di Ventanni, quando la lotta tra Boccali e Romizi si è fatta serrata, ed il clima non è affatto disteso. Motivazioni e commenti non sono noti: si parla del mancato arrivo del prestito ponte di 6 milioni, che sarebbe dovuto arrivare dalle casse del comune,  richiesto dal presidente per salvare le casse di Gesenu. Resta per ora tutto congelato, come rimane il no comment dello stesso Ventanni e di Boccali, mentre Romizi si ritiene preoccupato non solo per il servizio, ma anche per la posizione occupazionale dei dipendenti Gesenu.

Le reazioni – “Apprendiamo con stupore e sorpresa dalla  stampa che il presidente di Gesenu, Luciano Ventanni, si sarebbe dimesso  dal suo incarico. Un atto che non si comprende se sia stato fatto pro o contro l’azienda”. Il commento del segretario di Uiltrasporti Umbria,  Stefano Cecchetti al “durissimo momento – ha continuato – che la società di  Gestione servizi nettezza urbana di Perugia sta vivendo e che potrebbe  pregiudicarne la sua esistenza”. “Più volte – ha continuato il segretario –  la Uiltrasporti ha messo in luce, contestandolo, il forte disimpegno dei  partner privati di Gesenu a fronte di un necessario impegno finanziario  teso alla messa in sicurezza e al rilancio della stessa azienda, ormai  chiaro a tutti. Tuttavia non comprendiamo il gesto delle dimissioni,  soprattutto in un momento di pieno clima elettorale per il ballottaggio  per il sindaco di Perugia”. Secondo il sindacato, Gesenu oggi più che mai  ha bisogno di un socio pubblico, il Comune di Perugia appunto, coeso e  forte a difesa degli interessi dei cittadini che “con l’eventuale perdita  di una importante impresa locale come Gesenu – ha sottolineato Cecchetti –  subirebbero un vero e proprio danno economico-finanziario, senza parlare  dei dipendenti che hanno già pagato un contributo sostanziale dalle loro  buste paga, neanche fossero i soci”. Da qui, secondo Uiltrasporti nasce il  dubbio sul fatto che queste dimissioni possono far bene o male all’azienda. “A nostro avviso – ha detto il segretario regionale –  sicuramente non giovano e pongono molti dubbi, dato anche il momento in  cui queste avvengono, che dà spazio a tante strumentalizzazioni, vero e  proprio danno per Gesenu”. Secondo il sindacato, la giusta strategia  sarebbe quella di “scalzare” dalla società quei soggetti non più motivati a  farne parte, per dar spazio a chi fosse interessato ad un investimento in  una azienda che, pur in difficoltà finanziaria, appare ancora salda sul  versante economico. “L’azienda non va svenduta – ha continuato Stefano  Cecchetti -. A questo punto, se era sorta in noi qualche speranza di un  futuro maggiormente tranquillo, con queste dimissioni tutto si azzera e  tornano mille dubbi e preoccupazioni in più. Del resto Ventanni entrato in  consiglio di amministrazione quando i problemi erano già emersi e non ci  sembra che molti passi avanti siano stati fatti, se non quelli di ridurre  i salari dei dipendenti. Un altro interrogativo che ci sorge riguarda  quindi il perchè abbia aspettato così a lungo per lasciare”. “Un grande  problema – ha concluso il segretario – sta anche nel fatto che non tutte  le informazioni vengono date al sindacato, ma si scopre, sempre dalla  stampa o da terzi, che pezzi di asset importanti di Gesenu vengono ceduti  per far cassa. Ma quando questi saranno ultimati? Noi chiediamo da tempo  che venga fatta chiarezza”.

Il consigliere regionale Maria Rosi ha a sua  volta affermato: “è un segno allarmante che denuncia l’inadempienza di un sistema che sta implodendo. E’ dovere del Sindaco uscente Boccali dare risposte serie ai cittadini sulla reale tenuta e gestione degli ultimi 5 anni di governo. E’ diritto dei lavoratori essere “liberi” di votare il rinnovamento”.

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