Terremoto, Errani: tutti i danni saranno riconosciuti | Monteleone fuori dal cratere AGGIORNAMENTI - Tuttoggi.info

Terremoto, Errani: tutti i danni saranno riconosciuti | Monteleone fuori dal cratere AGGIORNAMENTI

Sara Fratepietro

Terremoto, Errani: tutti i danni saranno riconosciuti | Monteleone fuori dal cratere AGGIORNAMENTI

Cambia l'area del cratere in Umbria, l'incontro della Marini con i sindaci | Consegnati primi moduli per gli agricoltori | Ristoratori in campo per Amatrice | Beni culturali trasferiti al centro regionale di Spoleto | A Castelluccio tornano i turisti
Ven, 23/09/2016 - 17:30

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Aggiornamento alle ore 15.50 del 24 settembre – Ad un mese di distanza dal terremoto che ha sconvolto il Centro Italia, provocando 297 vittime (ma con un record di persone estratte vive dalle macerie), il Governo ha ridefinito l’area del cosiddetto “cratere”, i Comuni cioè dove il sisma ha provocato più danni e che usufruiranno della sospensione dei termini di pagamento di imposte, fatture e debiti. In Umbria il provvedimento varato ieri sera dal Consiglio dei Ministri ha fatto sì che nel “cratere” rimangano soltanto i Comuni di Norcia (epicentro di gran parte delle scosse rilevanti dal 24 agosto in poi), Preci e Cascia. Fuori, invece, Monteleone di Spoleto, che vi era stata compresa in un primo momento. Intanto la terra continua a tremare, anche se le scosse sono sempre meno. Stamattina la più rilevante, di magnitudo 3.0, alle 7:21 con epicentro a Norcia.

Ad annunciare le novità burocratiche è stata questa mattina la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, nominata (insieme ai colleghi di Marche, Lazio e Abruzzo) vicecommissario per la ricostruzione, che ha incontrato i sindaci dei 14 Comuni della Valnerina situati sia in provincia di Perugia che di Terni. La governatrice, parlando ai primi cittadini di Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Polino, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano e Vallo di Nera ed ai rappresentanti di Anci Umbria, ha rassicurato su “una ricostruzione per quanto possibile veloce, sicura e nella massima trasparenza e legalità che sarà portata avanti in assoluta sinergia e collaborazione tra i vari livelli, Governo nazionale, Commissario, Regioni e Comuni“.

Mentre sotto l’aspetto scientifico ‘macrosismico’ i comuni ricompresi nel cosiddetto ‘cratere’ sono tre, Norcia Cascia e Preci, gli interventi che stanno per essere definiti dal Governo con il decreto che dovrebbe essere approvato nei primi giorni di ottobre, comprenderanno l’intera Valnerina (dieci comuni in provincia di Perugia e quattro in quella di Terni), mentre ovviamente i danni puntuali agli edifici scaturiti per effetto del sisma saranno riconosciuti in tutto il territorio regionale“.

Dopo aver velocemente affrontato il discorso relativo all’installazione dei prefabbricati (solo nel comune di Norcia, con due zone, centro storico e la frazione di S.Pellegrino, dove si dovranno accellerare i tempi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione necessarie), la presidente Marini ha informato i sindaci dell’area sullo stato dell’arte della ricostruzione che “da oggi entra in una fase pienamente operativa e che avrà la sua governance  attraverso il commissario Errani, i sub commissari che dovrebbero essere individuati nei presidenti delle Regioni coinvolte. In ogni Regione – ha affermato la presidente – sarà costituito un ufficio ricostruzione centrale al quale faranno riferimento sia i comuni dell’area Valnerina, sia gli altri comuni che hanno accertato danni. Sarà questo ufficio, in collaborazione con le strutture comunali, a gestire tutte le fasi. Per quanto riguarda gli appalti, quelli che riguardano gli edifici pubblici saranno affidati ad un’unica stazione nazionale e quelli delle abitazioni saranno portati avanti dai proprietari, sia pure all’interno di regole precise che dovranno garantire il rispetto della legalità e della trasparenza“.

 “Dal punto di vista delle procedure – ha aggiunto la presidente Marini – si sta lavorando per consentire un immediato inizio dei lavori a quei cittadini che lo vorranno. Basterà probabilmente presentare il progetto con le autocertificazioni necessarie per partire. Un discorso diverso invece riguarderà i danni pesanti (nel comune di Norcia a Castelluccio e San Pellegrino) dove ci sarà bisogno di un piano attuativo generale. E’ molto positivo il fatto che, nell’area interna della Valnerina, saranno finanziate sia le prime che le seconde case, oltre naturalmente alle attività produttive. Così come va sottolineato che ci saranno finanziamenti nazionali dedicati alla ripresa dell’economia ed allo sviluppo. A questi fondi nazionali, si affiancheranno anche dei fondi regionali che, per esempio nel settore del turismo, potranno essere utilizzati per attenuare danni prodotti dal sisma nell’intero territorio dell’Umbria. Ci sono ancora aspetti che dovremo discutere – ha concluso la presidente – ma non c‘è dubbio che condividiamo l’impostazione e gli obiettivi che il Governo ha annunciato, attraverso il presidente del Consiglio, nella giornata di ieri“. Infine la presidente Marini ha anche comunicato che il ‘Tavolo’ che si è riunito oggi diventerà un Tavolo permanente che potrà così seguire tutte le fasi e le problematiche della ricostruzione.


Costerà oltre 600mila euro (512mila più 112.640 euro di Iva) per 20 mesi la scuola prefabbricata che ospiterà le elementari di Norcia. Dopo timori e polemiche il Comune ha avviato la gara per l’affitto dei moduli. La burocrazia, purtroppo, sembra farla da padrona nonostante le conseguenze del terremoto del 24 agosto imporrebbero celerità. E proprio sullo stato dell’emergenza e sulla ricostruzione oggi il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha tenuto a Palazzo Chigi una conferenza stampa insieme all commissario straordinario Vasco Errani e al capo del dipartimento Protezione civile Fabrizio Curcio, alla quale erano presenti i presidenti delle Regioni interessate, Nicola Zingaretti (Lazio), Luca Ceriscioli (Marche), Catiuscia Marini (Umbria), Luciano D’Alfonso (Abruzzo). Questo mentre la terra continua a tremare: ieri sera l’ultima scossa particolarmente rilevante di magnitudo 3.8, seguita un minuto dopo da un’altra di 3.3 gradi, con epicentro nel territorio comunale di Norcia, non distante da Forca Canapine, a 11 km di profondità. Stamattina alle 6:54, invece, un altro terremoto di magnitudo 2.6, sempre nella stessa zona.

Avviata la gara per la scuola elementare di Norcia

Una delle questioni più calde in questi giorni a Norcia è quella della scuola elementare. Se i bambini degli altri plessi sono rientrati più o meno nelle rispettive sedi, rimangono in tenda quelli della primaria. Il piano originario della dirigente scolastica Rosella Tonti prevedeva da questa settimana i doppi turni per loro nell’istituto “R. Battaglia”. Ma dopo le prese di posizione dei genitori alle tende alla pista di pattinaggio se ne sono aggiunte altre fuori dalla scuola superiore ed i bambini sono rimasti lì. Troppa la preoccupazione, perché se il “Battaglia” è uscito pressoché indenne dal sisma del 24 agosto grazie ai tanti lavori effettuati negli anni, la sua realizzazione a cavallo di una faglia attiva non fa dormire sonni tranquilli.

scuole norcia (4)

Questo, perlomeno, in attesa della realizzazione dell’annunciata scuola prefabbricata. La Consulta delle Fondazioni delle casse di risparmio dell’Umbria, infatti, ha sin dalle prime ore annunciato la sua volontà di donare dei moduli per ospitare gli alunni della primaria. Ma quanto ipotizzato inizialmente ha dovuto però subire delle variazioni. Le Fondazioni, infatti, non possono provvedere direttamente ai prefabbricati. La soluzione obbligata è stata quella di stanziare un contributo di 300mila euro finiti poi nelle casse del Comune di Norcia. Secondo quanto stimato, però, per la struttura (è previsto un noleggio per 20 mesi e non l’acquisto) servirà circa il doppio: 624mila euro totali, considerata l’Iva. I circa 324mila euro mancanti arriveranno dallo Stato, nell’ambito dei fondi appositamente stanziati per il post sisma del 2016. I dettagli si apprendono dalla determinazione dirigenziale pubblicata nelle ultime ore all’Albo pretorio, insieme alla lettera di invito alla procedura negoziata “per acquisire in locazione una struttura prefabbricata modulare per la scuola materna ed elementare di Norcia per 20 mesi al fine di assicurare lo svolgimento degli anni scolastici 2016-2017 e 2017-2018“. Le offerte dovranno essere presentate entro le 12:30 29 settembre. Entro 2 giorni dall’aggiudicazione provvisoria (che avverrà in base alla celerità del lavoro degli uffici comunali) si provvederà alla consegna delle aree. Quindi l’aggiudicatario dovrà rispettare i tempi stringenti previsti dal disciplinare tecnico. La speranza è che quindi si faccia in fretta. Qualche informazione in più arriverà sabato sera, alle 21.30, quando si terrà un incontro pubblico promosso dall’amministrazione comunale e dalla dirigente scolastica. In una situazione così delicata c’è anche chi ha deciso di lasciare Norcia iscrivendo i propri  figli a scuola in altre città.

Consegnati i primi moduli per gli allevatori

Intanto sono stati consegnati oggi a Norcia i primi 4 moduli abitativi che la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia ha messo a disposizione delle comunità terremotate del centro Italia. I moduli, che sono attrezzati anche per le disabilità, sono stati destinati agli allevatori e agli agricoltori nursini per consentire di restare vicini alle loro attività e aziende.  Ma il problema non è solo per gli allevatori, c’è anche quello del bestiame. Attualmente, secondo quanto emerge, le stalle dichiarate inagibili infatti sono tre. In due casi si tratta di allevamenti con 85 e 75 bovini da latte, nel terzo di 850 ovini. Insieme alla Coldiretti, comunque, si fa effettuando una ricognizione delle necessità degli allevamenti.

Beni culturali trasferiti a Spoleto

Mentre proseguono i sopralluoghi negli edifici privati, dalle chiese del territorio comunale (tutte inagibili o dove ci sono pericoli per il possibile crollo di strutture adiacenti) sono state portate via le opere d’arte. Statue, dipinti ed arredi sacri, sia danneggiati che integri, sono stati trasferiti a Spoleto, al centro regionale di ricovero per i beni culturali, la struttura appositamente realizzata dalla Regione Umbria dopo il terremoto del 1997. I nursini hanno cercato in ogni modo di opporsi a tale decisioni, chiedendo che fossero utilizzati dei locali nell’area industriale di Norcia. In questo senso era stata anche realizzata una raccolta di firme da parte di numerosi imprenditori ed associazioni del territorio (qui e qui gli articoli precedenti). Petizione che però non è servita, con i cittadini che sono pronti a dare battaglia se le opere in questione non torneranno a Norcia passata la fase della ricostruzione. “Non vogliamo che accada quello che è successo dopo il terremoto del 1979, con i nostri beni culturali che sono finiti a riempire i musei di altre citta” è stato più volte evidenziato.

Tra polemiche e voglia di ripartire

Il clima che si respira a Norcia è piuttosto pesante. Tra la tensione per le continue scosse, con il timore costante che se ne possano ripresentare di intensità pari a quelle del 24 agosto, ed i disagi vissuti le polemiche serpeggiano nell’aria. La città sembra essere divisa di fatto tra due fazioni principali. La prima è quella di chi si sente abbandonato, parla di ritardi, lamenta scarsa chiarezza nelle informazioni e critica l’amministrazione comunale (il sindaco Nicola Alemanno, così come l’intera amministrazione, in realtà, non ha smesso un secondo di darsi da fare e non lascia né di giorno né di notte il Coc, il centro operativo comunale). La seconda è quella di chi invece vorrebbe ripartire da subito, vorrebbe che i turisti tornassero nonostante lo sciame sismico, cerca di far apparire (o almeno è l’accusa che viene loro mossa) le cose meno gravi di quelle che sembrano. Poi ci sono anche coloro che cercano di mediare tra le due posizioni, ricordando che di turismo a Norcia si vive e che se chiudono gli alberghi in tanti si ritroverebbero senza lavoro. Ma soprattutto ricordano che nella città di San Benedetto ci sono stati tanti danni (Porta Romana, la principale porta di accesso alla città, è stata transennata per il pericolo di crolli; Porta Ascolana, altro importante accesso al capoluogo, ha rischiato di dover essere chiusa più volte ed è tuttora sorvegliata speciale) e ci sono centinaia di sfollati, ma non ci sono stati né morti né feriti, al contrario dei Comuni ad una manciata di chilometri come Arquata del Tronto, Amatrice e Accumoli. Ed il presidente del consiglio Matteo Renzi questo lo ha ricordato anche stamattina, portando Norcia come esempio positivo, pur non nascondendo i danni.

E a proposito di turisti, Castelluccio di Norcia nelle ultime ore è stata presa d’assalto. Vari i visitatori, così come le prenotazioni alberghiere, mentre già da diversi giorni sono riprese le attività di parapendio sul Pian Grande. A non farsi scoraggiare dal sisma e dalla viabilità provvisoria  sarebbero soprattutto gli stranieri.

Ristoranti insieme per Amatrice

Proprio a chi è stato più sfortunato, a chi ha perso tutto, è andato il pensiero di alcune attività ricettive e produttori di Umbria, Marche e Lazio, che hanno messo in piedi un’iniziativa di solidarietà a favore di un ristorante di Amatrice, la Fattoria, nella frazione di Sommati. L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa ieri ad Ascoli Piceno. Si tratta di una serie di cene di beneficenza (in tutto dieci cene gourmet) i cui proventi andranno proprio a favore della ricostruzione del ristorante laziale. Il primo appuntamento è al ristorante Ophis di Offida, il 28 settembre, poi il 4 ottobre all’Apollinare di Spoleto, per passare il 10 ottobre a Norcia. Tanti sono gli imprenditori che stanno aderendo all’iniziativa, i cui dettagli possono essere scoperti sulla pagina Facebook “A tavola per ricostruire”.

Ieri il sopralluogo di Errani, oggi del viceministro Nencini

L’attenzione delle istituzioni al territorio nursino è evidenziata dalla presenza delle autorità. La presidente della Regione Catiuscia Marini in questo mese si è recata in Valnerina numerose volte. E ieri a Norcia è tornato anche il commissario straordinario della ricostruzione, Vasco Errani, per fare un punto della situazione. Oggi, invece, è arrivato Riccardo Nencini, vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti, accompagnato dal consigliere regionale Silvano Rometti. Accolto dal sindaco di Norcia Nicola Alemanno, Nencini ha ascoltato con grande attenzione le esigenze e priorità rappresentate in questa fase di emergenza dal primo cittadino nursino oltre che dai sindaci di Cascia, Gino Emili, Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, e Preci, Pietro Bellini. Dall’incontro, riferisce una nota del Comune di Norcia, è emerso che l’Alta Valnerina, ancora una volta, in seguito al terremoto,  si trova in una situazione di estrema fragilità per cui si rende necessario attuare subito politiche in grado di frenare l’esodo delle famiglie dal territorio oltre che politiche di rilancio dell’economia locale.Su questi punti il vice ministro Nencini è stato chiaro: questo territorio, di cui ha apprezzato la forza e il senso civico,  non sarà lasciato solo dal Governo che punta, attraverso il progetto “Casa Italia” a mettere in sicurezza il Paese partendo dalla prevenzione fino al sostegno fiscale. Un obiettivo che non riguarderà solo le abitazioni private ma anche il patrimonio pubblico. “Tornerò di nuovo a Norcia anche quando si saranno spente le luci dei riflettori” ha detto il vice ministro Nencini prima di lasciare la città di San Benedetto diretto ad Arquata del Tronto e poi a Macerata.

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Le linee guida della ricostruzione: soldi a seconde case e fuori dal “cratere”

Ad un mese dal terremoto che ha provocato quasi 300 vittime in Marche e Lazio, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha tenuto questa mattina a palazzo Chigi una conferenza stampa per iniziare a parlare di ricostruzione. Mentre nel pomeriggio si terrà il Consiglio dei ministri che definirà l’area del “cratere”, vale a dire i Comuni che beneficeranno dei fondi e delle normative speciali per il post sisma. “Il nostro obiettivo è quello di riportare tutto com’era prima e dare piena vicinanza alle realtà del territorio” ha evidenziato il premier, prima di lasciare la parola al capo della protezione civile Curcio ed al commissario straordinario Errani. Quest’ultimo ha illustrato le linee guida della ricostruzione, “tre scelte strategiche in piena intesa governo-regioni-enti locali”. “In primo luogo – ha spiegato Vasco Erranivogliamo ricostruire tutto, rispettando le identità e le comunità e i luoghi, riattivando subito l’economia e il lavoro. Il nostro primo problema è che vogliamo che le persone ci siano e abbiano una prospettiva futura quando abbiamo ricostruito. Il decreto, che sarà approvato dal Consiglio dei ministri non oltre il 3 ottobre, proporrà un meccanismo chiaro di riconoscimento pieno dei danni del terremoto e dunque non ci troveremo in una situazione nella quale ogni anno dovremmo discutere le quote per il risarcimento”. Danni stimati in circa 4 miliardi di euro.

Non seguiamo nessun modello – ha aggiunto – l’unico modello è quello di questi territori, che hanno una specificità e che noi vogliamo prendere e riconoscere fino in fondo. Ecco perché la scelta di ricostruire tutto, comprese le seconde case, che rappresentano un aspetto, in questa specificità, che attiene all’identità ed all’economia di quei territori. Una ricostruzione con dei parametri specifici, che punta a ricostruire in modo tale che assicuri che con un terremoto di magnitudo 6.0 non ci sia un crollo dell’edificio e i cittadini di quei comuni non rischino più la vita”. In questo senso il premier Renzi ha nel corso della conferenza stampa citato Norcia, ricordando i danni rilevati agli immobili, ma la salvaguardia delle vite umane da parte degli immobili oggetto di messa in sicurezza antisismica precedentemente.

errani roma

Il commissario straordinario ha poi annunciato anche che “tutti i danni saranno riconosciuti”, anche fuori dal “cratere” che sarà definito “attraverso un criterio scientifico per la mappa di macrosisma”. “Noi riconosceremo tutti i danni che saranno verificati rispetto alla verifica tecnica in relazione al terremoto del 24 agosto, ovunque questi danni si siano verificati” ha sottolineato Errani. Quindi ha aggiunto: “lavoreremo all’economia, in base alle aree interne in cui insisteremo con politiche di rinvio di termini fiscali, soluzioni in relazione al nuovo patto di stabilità, deroga per le assunzioni del persone ai Comuni ed alle Regioni e politiche per la riattivazione ed il rilancio dell’economia. Dobbiamo delocalizzare negozi ed attività economiche, che non devono andare via, debbono ripartire al più presto, le doteremo di situazioni temporanee”.

Attenzione poi a legalità e trasparenza: “Vogliamo introdurre elementi partendo dalle pratiche più innovative. Tutte le imprese che lavoreranno sul terremoto dovranno essere iscritte alle liste di merito. Ci sarà un controllo capace di verificare il contrasto delle infiltrazioni, la legalità e la trasparenza. Le stazioni appaltanti saranno solo le 4 Regioni e ci sarà un’unica stazione di committenza per quello che riguarda edifici pubblici e beni culturali”. Mentre per la riattivazione economica “partiremo con un sostegno immediato per quelle imprese che hanno bisogno per non andar via di avere un contributo, una sorta di prestito d’onore. Poi ci saranno le politiche sul turismo, sulla filiera agro-alimetnare e sull’attrazione di nuovi investimenti. Siamo in un’area dove insistono due parchi nazionali: penseremo a un nuovo modello di sviluppo sulla compatibilità di quei territori, compreso anche affrontare un salto di qualità della connettività di quel territorio”. Quindi l’annuncio che i quattro presidenti di Regione saranno vicecommissari della ricostruzione, mentre ci saranno anche dei comitati istituzionali composti dai sindaci e dai presidenti delle province, dove si assumeranno decisioni strategiche.

In Umbria assistiti in 482, “casette” entro 7 mesi

A fornire i numeri è stato il capo della protezione civile Curcio: “attualmente ci sono circa 3000 assistiti, di cui 2500 ancora in tenda. La nostra priorità è chiudere le tendopoli. In Umbria, alla data odierna, sono assistite 482 persone. “In questa emergenza – ha spiegato – si sta concentrando molto il tempo. Durante le ultime emergenze le persone sono state in tenda 5 mesi, qui però la situazione è diversa: il posizionamento geografico di questi luoghi ed il clima non ci consentono questi tempi”. Curcio ha poi evidenziato la “difficoltà anche della gente nel rientrare nelle case agibili, con le sequenze sismiche che continuano e rimettono un meccanismo di sensibilità. In questo fine settimana ci sarà una riduzione importante delle tende”. “Nell’ultima ordinanza – ha detto ancora – abbiamo dato avvio alle soluzioni abitative di emergenza. Abbiamo definito il tempo di 7 mesi, che è un tempo massimo, all’interno del quale c’è la parte di produzione delle strutture ma anche di acquisizione delle aree, la parte amministrativa, che seppur concentrata nei tempi emergenziali ha una necessità operativa per essere svolta. Non è un problema di definire le aree, ma i fabbisogni”.

Renzi: deroga al patto di stabilità per le scuole

Dal premier Renzi, infine, è arrivato un appello alle amministrazioni comunali italiane a mettere in sicurezza le scuole: “Sulle scuole non si scherza, e parlo da padre, non da presidente del Consiglio. Tutti gli interventi di manutenzione ed adeguamento sismico saranno fuori dai limiti del patto di stabilità. Il mio appello è ai sindaci, tutto ciò che serve per le scuole va messo. Non è pensabile che ci sia il patema di mandare i propri figli a scuola. Nel giro di 7 anni ci sono stati 3 terremoti con una forza che conosciamo. Siamo un territorio sismico, il buon senso è quello di dire sulle scuole niente scherzi, cari sindaci progettate, noi siamo pronti”.

Dalla Marini plauso al Governo

Come presidenti di Regione abbiamo condiviso le proposte annunciate oggi dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, sul percorso e sulle modalità per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 24 agosto. Proposte frutto del lavoro congiunto tra Governo, Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio e le Regioni”. Sono le parole della governatrice dell’Umbria Marini dopo la conferenza stampa di stamattina a Roma. “Condivido convintamente e positivamente – ha dichiarato la presidente Marini – l’impostazione scelta dal Governo per la ricostruzione, di una cooperazione istituzionale, attraverso il Commissario, tra Regioni e Comuni. In particolare la previsione di ricostruire tutto quello che il sisma ha danneggiato, mettendo in sicurezza gli abitati interessati, con provvedimenti riguardanti sia gli edifici adibiti a prime case, sia a seconde abitazioni, rappresenta una novità particolarmente significativa, al fine di garantire una sicurezza diffusa in un territorio sismico, compresi i locali adibiti ad attività commerciali o economiche”.

Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è consentire, come nel caso dell’Umbria, che la Valnerina molto rapidamente torni in piedi, a cominciare dalla sua vocazione turistica, ricettiva e delle attività dell’agroalimentare. Anche per questo è importante sottolineare che ogni provvedimento di carattere economico e fiscale interesserà tutti i Comuni della cosiddetta ‘area interna” della Valnerina: Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Polino, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano e Vallo di Nera”.

I provvedimenti relativi alla ricostruzione post sisma saranno oggetto di un incontro con tutti i Comuni ricompresi nell’”area interna Valnerina”, convocato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, per la giornata di domani, sabato 24 settembre. L’incontro si svolgerà presso la sala Giunta di Palazzo Donini, a Perugia, alle ore 11.

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