Ispezione dei vigili in Arvedi Ast e il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi in Prefettura (per la firma del protocollo Terni città sicura) da dove ha lanciato strali contro la proprietà delle acciaierie; è questo il terremoto prodotto dalle dichiarazioni dell’ad, Dimitri Menecali, diffuse lo scorso 8 febbraio: “Nessuno, e dunque neppure Arvedi Ast, in buona fede può assumersi la responsabilità di firmare un accordo che non contenga la soluzione, contingente e strutturale, del costo dell’energia, poiché comprometterebbe la competitività, lo sviluppo, il rilancio dell’azienda ed il futuro dei posti di lavoro”. Da tempo sosteniamo che Arvedi Ast continua a dettare tempi e modalità delle trattative con Governo e Sindacati che, compressi tra la necessità di salvaguardare posti di lavoro e non lasciare al colosso dell’acciaio tutta la fetta della torta, lasciano che Arvedi continui a porre le condizioni: quante volte, dopo trattative estenuanti, a fine tavolo, abbiamo letto parole dolci e rassicuranti di politici e sindacati, che non hanno mai avuto coraggio di mettere sul tavolo le questioni fondamentali in modo perentorio! Lavoro e sostenibilità ambientale, a Terni non serve altro. Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, dopo un periodo di assopimento ha invece dichiarato ‘guerra santa’ ad Arvedi rompendo ogni forma di buon vicinato e azzerando i rapporti istituzionali, inviando controlli nello stabilimento, dove, a suo dire: “Non tutto è stato trovato come si deve. Hanno ragione gli abitanti di Prisciano quando dicono che respirano robaccia”. Alleluja. Dopo il blitz nella zona est della città, l’incontro del vicesindaco Riccardo Corridore e l’assessore Sergio Cardinali con i cittadini, adesso, soltanto dopo le dichiarazioni di Menecali, hanno ragione i residenti di Prisciano? Solo adesso? E prima? Dove sono le ordinanze di sospensione di produzione tanto pubblicizzate?
Polveri e controlli, Bandecchi scatenato contro Arvedi
Il sindaco Bandecchi ha pubblicato il video di una ruspa all’interno degli stabilimenti di viale Brin tutta impolverata, quando sono mesi che pubblichiamo le puntate del ‘caso Terni’ con ampie documentazioni di vibrazioni, polveri e tutto il resto. Ma l’importante è svegliarsi insomma, almeno al sindaco va riconosciuto il merito di essere il primo ad affrontare a ‘brutto muso’ il cav. Arvedi che, da Cremona, ha dato precise istruzioni ai suoi uomini. Non potrebbe essere altrimenti con dichiarazioni come quelle dell’ad Menecali che, dopo 3 anni di trattative sull’accordo di programma, sgancia una vera a propria bomba atomica sui rapporti istituzionali e i tavoli aperti al Ministero. Bandecchi ha promesso controlli dei Vigili e controlli anche di notte con misurazioni a tappeto della qualità dell’aria. Ci chiediamo dunque: era necessaria l’uscita del signor Menecali per fare questi controlli? Perché messa così sembrerebbe, ma sicuramente non sarà così, che la politica si è mossa soltanto quando ha subito una provocazione, uno sgarbo e un danno da parte di Arvedi. Se l’ad Menecali non avesse rilasciato questa dichiarazione, per capirci, tutto sarebbe rimasto come era, con buona pace di tutti, anche dei residenti di Prisciano e di tutti i cittadini ternani. Ci auguriamo che la questione non finisca con ‘dispettucci’ e parole al vento.
Bandecchi “I ricatti mi fanno schifo”
“I ricatti mi fanno schifo” – così si è espresso Stefano Bandecchi entrando Prefettura per il vertice a palazzo Bazzani e ha aggiunto: “Non ho la faccia di quello che torna indietro”. Vedremo ora se, dopo le minacce di ordinanze di sospensione della produzione mai mantenute, il sindaco Bandecchi andrà fino in fondo e manterrà il punto nei confronti di Arvedi che avanza, anzi pretende dal governo italiano, uno sconto sui costi dell’energia. Il doppio filo è sempre drammaticamente lo stesso, cioè quello di dover mediare tra la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro e cedere in toto alle ‘richieste’ di Arvedi Ast.
Comitato Prisciano “Terni tra le città più inquinate di Italia”
“Abbiamo letto le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato Dimitri Menecali ed abbiamo preso atto della forte e coesa risposta delle Istituzioni. Siamo pienamente d’accordo con la loro posizione: nessun trattamento di favore deve essere concesso, Terni non può e non deve accettare alcun compromesso – è quanto si legge in una nota del Comitato Prsiciano – Ora, però, è fondamentale mantenere questa linea con fermezza e determinazione fino alla fine, senza esitazioni né passi indietro. Non possiamo permetterci di ripetere gli errori del passato. Abbiamo inoltre preso atto delle dichiarazioni del Sindaco, che condividiamo appieno. Tuttavia, non ci è sfuggita l’affermazione secondo cui, a partire da oggi, il Comune intensificherà i controlli all’interno dello stabilimento con l’invio quotidiano della polizia municipale e di misurazioni più precise. Ci chiediamo: non erano forse sufficienti le migliaia di segnalazioni inviate nell’ultimo anno per adottare queste misure? Era davvero necessario attendere un inasprimento dei rapporti tra Comune e azienda per intervenire in modo più incisivo? Siamo certi che si sia trattato solo di un’espressione “infelice” e che l’attenzione sulla questione rimanga alta e costante, indipendentemente dalle dinamiche relazionali tra le parti. A tal proposito, condividiamo un video girato la scorsa settimana che testimonia come la situazione a Prisciano e Terni Est sia rimasta invariata (se non peggiorata). In aggiunta a questo ci sono i dati che parlano chiaro: Terni è tra le 25 città più inquinate d’Italia per PM10 e, nel 2024, gli sforamenti di PM10 a Prisciano sono aumentati del 73% rispetto al 2023. Questi numeri impongono risposte urgenti: è fondamentale comprendere le cause e intervenire senza ulteriori rinvii. Terni merita trasparenza, coerenza e azioni concrete”.