Cocaina a fiumi da Roma a Terni, una tratta ormai nota per gli ingenti flussi di droga che da Roma arrivano a Terni, una piazza dove il consumo della ‘bianca’ è particolarmente diffuso tra tutte le fasce di età. I Carabinieri di Terni e Roma, 40 in tutto, hanno eseguito nella giornata di oggi, 9 aprile, 6 custodie cautelari di arresti nei confronti di 6 italiani italiani, 2 in carcere e 4 ai domiciliari con braccialetto elettronico, nell’ambito dell’operazione “Rovi”, coordinata dal Procuratore Della Repubblica, Andrea Claudiani e il Sostituto, Pier Giorgio Panucci. Le indagini sono iniziate nel 2023, in seguito al ritrovamento di un sacco contenente 3 Kg. di marijuana nella zona di Palmetta. Da lì i Carabinieri sono riusciti a ricostruire la fiorente attività di spaccio messa in piedi da due uomini e una donna: un fornitore di Tor Bella Monaca, un mediatore e una donna che piazzava la cocaina al dettaglio sulla piazza ternana. Oltre 66 gli episodi di compravendita documentati dagli inquirenti che hanno stroncato un importante canale di spaccio in città.
Una donna a capo dei pusher
Tra le persone finite in carcere c’è anche una donna di 39 anni che, nell’ambito del sodalizio criminale, aveva il compito di gestire i pusher di Terni che spacciavano direttamente al domicilio delle persone che chiedevano cocaina. La droga veniva inoltre occultata nelle aree boschive in prossimità del centro cittadino (ecco perché l’operazione è stata definita ‘Rovi’) per evitare che possibili controlli delle forze dell’ordine potessero dare esito positivo alle perquisizioni domiciliari. Anche lo spaccio domestico, cioè direttamente nella abitazioni degli assuntori, è una tecnica che i pusher hanno imparato ad usare per non destare sospetto in pubblico.
Trojan per Whatsapp, Telegram e Instagram
Tra le varie tecniche utilizzate dagli investigatori, oltre a quelle consuete, è stata decisiva quella dell’installazione di trojan all’interno dei cellulari degli indagati. Si tratta di programmi in grado di controllare da remoto tutto ciò che viene scritto nelle chat di Whatsapp, Telegram, Instagram e di tutti gli altri social, ma soprattutto di attivare di attivare e disattivare il microfono del cellulare a distanza. I militari sono riusciti così a ricostruire la rete di spaccio costruita tra Roma e Terni che consentiva di piazzare circa 500 gr. di polvere bianca ogni mese. In base alla purezza un grammo di cocaina può avere un valore che oscilla tra le 100 e le 50 euro: i conti sono presto fatti.
Arrestato il fornitore di Tor Bella Monaca
In carcere è finito anche il fornitore di Roma che vendeva la cocaina dalla ‘base’ di Tor Bella Monaca a un mediatore (finito ai domiciliari per motivi di salute) che, arrivato su Terni, consegnava ‘la merce’ alla donna che gestiva i pusher per lo spaccio al dettaglio. I ‘galoppini’ nascondevano dunque la cocaina in contenitori sparsi per la boscaglia in prossimità della città per poi attingere ai contenitori in base alle dosi richieste che, quasi sempre, arrivavano via telefono.