4.453.700.00 di euro, questa la cifra esatta con la quale è stata valutata dal comune la palazzina liberty di Corso Tacito, conosciuta come ex Foresteria, inclusa nei beni da mettere in vendita per fare cassa e per coprire il ‘buco’ di bilancio da oltre 10 milioni di euro.
La Fondazione Carit, lo scorso luglio, aveva manifestato il suo interesse per concludere l’affare, ma sarebbero troppi i “cavilli” da risolvere per avviare la trattativa di compravendita. Prima di tutto è necessario avere il parere tecnico della Sovraintendenza sull’interessa culturale della struttura, inoltre il Comune si troverebbe ad affrontare un problema logistico di non poco conto, cioè quello di riordinare gli uffici dei Servizi Culturali e dello Iat presenti nei locali della palazzina. In ultimo, ma non per importanza, la questione legata alla revoca degli atti di concessione in uso di alcuni locali, stipulati con alcune associazioni.
E poi il prezzo. La stima fatta dal Comune era stata definita lo scorso luglio “sommaria”. Tutti questi elementi hanno fatto desistere la Fondazione Carit che ha fatto marcia indietro. Attraverso il presidente, Mario Fornaci, si è appreso che “ci sono troppi cavilli legati alla destinazione d’uso della struttura e ai consistenti lavori di ristrutturazione dei quali la stessa necessita”.
L’attacco della Lega – “L’amministrazione che con questa manovra (ed altre del tutto discutibili) ha cercato di “tappare” un enorme buco di bilancio da 12 milioni di euro e che adesso, come era facile immaginare, si ritrova con un pugno di mosche in mano. Questa è l’ennesima dimostrazione dell’inettitudine dell’amministrazione comunale ternana, del sindaco Di Girolamo e della sua giunta, bravissimi a far chiudere in pareggio un bilancio solo grazie ad entrate virtuali a cui poi, alla fine, non corrispondono i fatti. É l’ennesima dimostrazione di un modo di fare che privilegia la forma a cui non corrisponde la sostanza; di un modo di fare che si fa beffa dei ternani e di quanti tutti i giorni e con tanti sacrifici, pagano le tasse al fine di godere dei servizi che poi, il Comune, come di consueto non eroga.
Non ritengo che sia possibile – tuona Emanuele Fiorini, consigliere regionale della Lega Nord – ma sopratutto eticamente corretto e rispettoso per i cittadini, iscrivere fra le poste attive del bilancio, entrate di immobili comunali la cui effettiva vendita presenta carattere possibile ma non certo. Si tratta di entrate meramente virtuali. Ed ora con la vicenda dell’ex Foresteria, ne abbiamo un esempio calzante.
I nodi di tanta mala gestione stanno venendo al pettine e giorno dopo giorno sarà sempre più difficile continuare a camuffare tante magagne, continuare ad illudere tanti bravi ed onesti cittadini. Siamo di fronte ad un fatto estremamente grave, come è grave la mala gestione di una città che sta sprofondando nel barato più totale”.