Terni, si accende il dibattito su area di crisi industriale complessa - Tuttoggi.info

Terni, si accende il dibattito su area di crisi industriale complessa

Redazione

Terni, si accende il dibattito su area di crisi industriale complessa

Lun, 03/02/2014 - 08:00

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Andrea Delli Guanti (*) e Valeria Masiello (**)

Il dibattito intrapreso da settimane in merito ad area di crisi industriale complessa è indice di un fervore politico positivo ma, al contempo, espressione di prese di posizione spesso discordanti e confuse. Terni non ha bisogno né di diatribe né di sterili proclami, ma piuttosto di urgenti misure ed investimenti finalizzati alla risoluzione della questione preminente del lavoro. Il nostro territorio è soggetto ad una grave recessione economica e ad una perdita occupazionale, di rilevanza anche nazionale, relativamente ai settori chimico e agroalimentare, che devono essere ristrutturati e rilanciati, oltre a quello siderurgico che, pur avendo dinamiche differenti, sta soffrendo un’incertezza che nuoce la stessa Ast e tutto l’indotto. Tali settori strategici per l’economia locale e nazionale necessitano di un processo di riconversione in linea con gli indirizzi comunitari e nazionali in materia di politica industriale e di un processo di riqualificazione produttiva finalizzato ad un riequilibrio tra attività industriale e tutela della salute e dell’ambiente. Richiedere il riconoscimento di area di crisi industriale complessa, significa usufruire di finanziamenti nazionali straordinari tesi ad intervenire sui fabbisogni anche infrastrutturali, riqualificare le aree interessate, riconvertire le aree industriali dismesse, sostenere le R&S, rioccupare gli addetti in esubero attraverso un Piano di Riconversione e Riqualificazione industriale (PRRI), per dare vita ad una “offerta localizzativa” dell’area che possa portare investimenti e nuova propulsione all’economia ternana coinvolgendo tutti i soggetti del mercato del lavoro locale. Evitiamo analisi anacronistiche di quanto accaduto nel passato e voltiamo pagina, consapevoli della realtà che stiamo vivendo in una recessione che non ha eguali nella storia moderna e che la nostra Provincia sta subendo in modo particolare. Sulla base di questa riflessione appare necessario muoversi su linee di intervento straordinarie, ognuno per il suo ruolo di competenza, attraverso un lavoro congiunto e non conflittuale tra la politica, le istituzioni e la classe imprenditoriale. Area di crisi complessa non può rappresentare uno slogan attraverso il quale polemizzare dall’alto di una cattedra, un’ossessione che chiude le porte ad un dialogo che potrebbe essere costruttivo e teso a dare risposte.
Area di crisi complessa non può essere ridotta ad una visione di vessazione sotto il peso del pubblico solo per nascondere il vero tema in gioco, che è quello dei percorsi di accesso alle risorse nazionali e regionali, ed evitare una riflessione compiuta e profonda sul ruolo del pubblico oggi nel nostro paese.

In linea con l’attività già iniziata dal Sindaco, che in questi giorni sta incontrando tutte le forze sociali per discutere della crisi del nostro territorio e per trovare le migliori soluzioni possibili, condividiamo un approccio positivo dove si riducano i personalismi e gli impedimenti che producono solo fratture tutte a svantaggio delle imprese e dei lavoratori. Nutriamo una profonda fiducia nelle possibilità di riscatto delle nostre imprese, a patto che le diverse strade possibili abbiano come unico obiettivo quello di lavorare insieme per aiutare la città e portarla nel futuro; area di crisi industriale complessa, ripensamento del ruolo delle Fondazioni bancarie, progetti degli imprenditori ternani e tutto ciò che sia percorribile per tornare a respirare e per cominciare un serio percorso di rinnovamento nelle relazioni, negli investimenti, nella ricostruzione di interi settori industriali che sono dismessi o sono vicini alla dismissione. Crediamo di dover ripensare il ruolo dell’Università, della ricerca, delle imprese, delle Istituzioni attivando un confronto ed un dibattito produttivo, pienamente convinti che non sia appropriato dichiararci pessimisti, perché stiamo cercando di salvare il nostro tessuto economico e sociale, o definire la nostra provincia depressa in un allarmismo che non ci appartiene e che rischia di chiuderci in un orgoglio quasi campanilistico. Quando la realtà quotidiana ci pone di fronte situazioni drammatiche l’unica priorità è quella di rispondere a questi interrogativi in modo veloce, senza perderci in inutili discussioni ideologiche, liberi da preconcetti e chiusure.

(*) Segretario Comunale Partito Democratico Terni
(**) Responsabile Lavoro Partito Democratico Terni

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