Il consiglio comunale ha approvato con 19 voti a favore e 8 contrari l’aggiornamento del piano di riequilibrio così come proposto dalla giunta comunale.
Nella serata di ieri è arrivato il via libera al fondo di rotazione con il conseguente aumento di tasse per i cittadini ternani, che troveranno sotto l’albero Tasi e Imu aumentate.
Relativamente alle utenze domestiche l’incidenza maggiore si realizza nei confronti dei proprietari delle seconde e terze case (e oltre) che hanno locato le proprie abitazioni a ‘canone concordato’ (+29,55%) o concesso a uso gratuito a parenti (+11,76%), mentre per quanto riguarda le utenze non domestiche gli aumenti incideranno prevalentemente sui proprietari di aree edificabili (+32,56%) e sui proprietari degli immobili di categoria D (+31,03%). l’aumento sulle altre attività produttive (negozi, laboratori artigianali etc) sarà circa +8,5%.
Inoltre è previsto l’innalzamento delle aliquote delle imposte e tasse al massimo con un incremento del gettito annuale di 4 milioni euro, riduzione di spesa dei beni e servizi contrattualizzati, tagli a personale e servizi, aumento delle tariffe su impianti sportivi, alienazione di beni patrimoniali.
Secondo quanto riferito dall’assessore al Bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, la manovra “non è da applausi, ma necessaria”.
“Il consiglio riconoscerà i debiti fuori bilancio – ha aggiunto l’assessore – nel rispetto delle procedure, con le valutazioni dei tecnici e le decisioni dei politici e nessuno cercherà di nascondere le responsabilità”.
Nelle intenzioni della giunta la richiesta di accesso al fondo di rotazione sarebbe una sorta di “anticipazione di liquidità – come spiegato da D’Ubaldi – e non come un ulteriore indebitamento del Comune; somma che contiamo di restituire in tempi brevi”.
Come noto, la situazione sul piano di rientro è in sospeso fino al 24 gennaio, data in cui è attesa la pronuncia delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, contro la quale pende un ricorso presentato dal Comune sulla bocciatura dello stesso piano, al quale si aggiunge ora la ‘manovrina’. Con questo nuovo atto, la giunta cercherà di indirizzare la decisione delle Sezioni Riunite verso un esito positivo del Comune, ritenendo la richiesta di accesso al fondo un’ulteriore garanzia. Anche perché, uno dei requisiti affinché il fondo di rotazione venga concesso è che il piano di riequilibrio sia approvato dalla Corte Dei Conti.
Nelle dichiarazioni di voto Enrico Melasecche (IlT) ha precisato che “le conseguenze di questo atto non saranno brevi come dice l’assessore Piacenti e l’indebitamento del Comune i cittadini lo pagheranno fino al 2045”. Melasecche ha anche ricordato che il sindaco Di Girolamo nel 2014 aveva scritto ”nelle pubblicazioni edite per la campagna elettorale, che i conti del Comune erano a posto”.
Marco Cecconi (FdI) ha detto che “La vera differenza tra l’arrivo del commissario e il ricorso al fondo di rotazione sta nelle conseguenze per gli amministratori di un ente in dissesto: nessuno sarebbe ricandidabile per legge e questo è quello che volete evitare a ogni costo”.
Di “un percorso pieno di contraddizioni” ha parlato Francesco Ferranti (FI), ricordando le promesse di non aumentare le tasse.
Valentina Pococacio (M5S) ha annunciato il voto negativo ribadendo la contrarietà alla forma e alla sostanza. “L’atto di oggi sembra voler condonare una serie di atteggiamenti e di situazioni come quelle che hanno portato ai debiti fuori bilancio, che invece sono stati la causa strutturale dei problemi di oggi”.
Francesco Filipponi, presidente del gruppo del Pd ha ringraziato il suo gruppo e la maggioranza per la compattezza e la serietà dimostrate anche in questa occasione. “Il messaggio che vogliamo dare alla città è che stiamo evitando il dissesto e stiamo mettendo in sicurezza i conti del Comune. L’auspicio di uscire da questa situazione nel 2018 deve diventare una certezza, così da far lavorare tranquillamente la prossima amministrazione. Di qui alla fine della consiliatura dobbiamo lavorare per sfruttare al massimo tutti i fondi e le possibilità che abbiamo a disposizione. Viene chiesto un sacrificio, seppur limitato nel tempo, ma non va a colpire le fasce più deboli della città. Andremo fino in fondo perché c’abbiamo messo la faccia e continueremo a mettercela”.