Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, a seguito della tragica morte dei due giovanissimi ragazzi ternani, ha deciso di proclamare il lutto cittadino per il giorno nel quale si svolgeranno i funerali.
Bandiere a mezz’asta
Le bandiere del Comune di Terni saranno poste a mezz’asta, mentre il gonfalone sarà inviato ai funerali. Sarà osservato un minuto di raccoglimento negli uffici comunali, che il sindaco invita ad estendere a tutte le attività cittadine.
Lutto cittadino
“Il lutto cittadino, oltre ad esprimere la vicinanza della comunità locale alle famiglie colpite da una tragedia così grande – dice il sindaco – spero serva a tutti a comprendere la gravità di queste morti assurde, a capire che ognuno di noi condivide una parte di responsabilità non solo per la tragedia accaduta, ma soprattutto rispetto a quel che si può fare per cambiare la situazione che ha contribuito a causarla”.
“La socialità dei giovanissimi non può ridursi al livello da dover essere mediata da alcol, sostanze stupefacenti o dalla virtualità; occorre ricostruire un modello di comunità più naturale, rimettere al centro le famiglie, sostenerle – anche come istituzioni – nel caso in cui ce ne sia la necessità, creare occasioni d’incontro, confrontarsi con le esigenze e i problemi degli adolescenti e dei giovani, non lasciarli soli, ma anche far capire loro l’importanza, la necessità e la convenienza delle regole”.
“Interverremo sulla sicurezza”
“Interverremo sul fronte della sicurezza urbana già nei prossimi giorni con provvedimenti che sono il risultato di un lavoro programmato da tempo in collaborazione con la Questura. Riguardo a una maggiore presenza in città e nei quartieri del Comune, del sindaco, dell’amministrazione in senso ampio e sull’ascolto e il confronto delle diverse necessità, m’impegno personalmente e mi attiverò quanto prima”.
Pianto per Flavio e Gianluca
“Gianluca e Flavio, due ragazzi adolescenti, 15 e 16 anni, dei nostri rioni, della nostra città, trovati morti nel proprio letto nella stessa mattinata. Non osiamo immaginare il dolore di genitori e familiari. A loro ci stringiamo in una solidale compassione per la perdita prematura di questi che sono figli loro e anche nostri” – sono le parole del vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese che riassumono il cordoglio di una città intera per la tragica scomparsa dei due amici adolescenti.
“La morte non avrà l’ultima parola”
“Ognuno – continua Piemontese – esprime conforto secondo la propria sensibilità. La Chiesa cattolica, pur avvertendo il peso insostenibile della morte di due ragazzi, sull’esempio di Gesù che si unisce al pianto e al conforto della madre vedova e di Giairo, osa ribadire che la morte non avrà l’ultima parola. E tuttavia nel bisbigliare dei capannelli di amici e curiosi si stigmatizza l’assurdità di queste giovani morti e la solitudine esistenziale di chi ha ancora bisogno di protezione, sostegno e accompagnamento educativo verso la vita. Tante sono le chimere e gli agguati sottovalutati, dagli esiti pericolosi e a volte ahimè tragici”.
“Adulti cattivi maestri”
“E’ tanta la superficialità con cui, noi adulti, cattivi maestri, trattiamo materie che affidiamo a fragili mani in nome della libertà, il cui esito spesso inesorabilmente porta al baratro. Molte volte abbiamo lamentato l’insufficienza di attenzione educativa e sociale verso le giovani generazioni; ancora più frequentemente siamo stati derisi come retrogradi quando abbiamo stigmatizzato proposte legislative e sociali, che sottovalutano i rischi connessi a “ragazzate”, a “modiche dosi”, ad “usi personali”, che col tempo portano a tragedie collettive”.
“La carezza di Maria”
“Confortiamo le mamme e i papà in lutto e per loro invochiamo la carezza di Maria Santissima Addolorata, madre di un figlio morto innocente, maestro e artefice di conforto e consolazione. Fissando i volti spenti di Gianluca e Flavio, accresciamo in noi la compassione e l’amore per la vita. Tutti noi vogliamo lasciarci coinvolgere dalla responsabilità verso le giovani generazioni, ciascuno secondo la propria missione, affinché tali tragedie non si ripetano mai più”.