Terni, coro del Briccialdi con bavaglio in segno di protesta - Tuttoggi.info

Terni, coro del Briccialdi con bavaglio in segno di protesta

Redazione

Terni, coro del Briccialdi con bavaglio in segno di protesta

Musicisti protestano contro i tagli del Comune all'istituto
Dom, 19/06/2016 - 12:52

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Inizia con la lettura di stralci da tre articoli della costituzione italiana (nn. 2, 9, 33) il concerto de coro dell’Istituto Briccialdi: è la voce del soprano Maela Nicoletti a rompere il ghiaccio anticipando quanto annunciato nei giorni scorsi dal Collegio dei docenti per poi lasciare spazio al l’esecuzione dello Stabat Mater di Rheinberger.

Una chiesa di San Pietro gremita ascolta con partecipazione e attenzione e quando entra il coro per la Missa misericordias Domini esplode l’applauso più fragoroso, lunghissimo. Gli allievi del Briccialdi, i solisti e oltre ottanta coristi, i docenti stessi entrano infatti imbavagliati e così si presentano al pubblico, con un’immagine fortemente simbolica di cosa potrebbe accadere “imbavagliando” il Briccialdi, spegnendone la voce, rendendone impossibile la sopravvivenza.

È poi il prof. Gualtieri a leggere il comunicato del collegio dei professori che motiva la scelta di proseguire la programmazione dei concerti finali pur nella difficoltà estrema del momento e nella più totale disattenzione a un segnale lanciato da oltre 14.000 cittadini, oltre che da nomi illustrissimi del panorama culturale nazionale (da Ennio Morricone a Franco Battiato, da Uto Ughi a Dacia Maraini, Bruno Cagli, Daniele Gatti, solo per citarne alcuni). Applausi convintissimi salutano l’esecuzione, prima di un significativo bis di congedo: puro silenzio a ribadire, se ce ne fosse bisogno, il concetto. Domani la volta dell’Ensemble di Ottoni.

Di seguito il comunicato dell’istituto Briccialdi che spiega i motivi dell’iniziativa:

L’intero collegio dei docenti dell’ISSM Briccialdi, facendo suo il documento già diramato dal Consiglio Accademico e condividendone lo sdegno e l’amarezza, ha determinato di non annullare gli ultimi appuntamenti della stagione de I concerti del Briccialdi, esclusivamente per rispetto degli allievi e delle loro famiglie, del pubblico e della città che sentiamo sinceramente vicina e, non ultimo, del nostro stesso lavoro.

Niente, invece, riteniamo di dover ancora dimostrare a chi ha deliberatamente scelto di ignorare le oltre 14.000 firme raccolte oltre che la natura e la qualità di un’istituzione universitaria che rappresenta uno dei pochi presidi culturali cittadini e che ha alle spalle due secoli di storia, una tradizione e un ruolo che gli amministratori pubblici avrebbero il dovere di difendere e potenziare.

Il Briccialdi ha compiuto nel 2014 quaranta anni dal suo pareggiamento, è un’istituzione “adulta”, quindi, e oggi autonoma, sulla strada della statizzazione prevista dalla legge 508 del 1999 e che sembra non essere più lontana. Un’istituzione ternana, è vero, ma che ha il suo ruolo in Umbria, in Italia e in Europa.

Il nostro appello è oggi rivolto alle istituzioni: la Regione dell’Umbria, la Fondazione Carit, lo stesso Comune di Terni per quanto ancora potrà e vorrà fare e a chiunque altro senta il dovere di impegnarsi nel comporre quel bilancio che, nell’arco di due anni, è stato decurtato del 60 %, a fronte di continue rassicurazioni.

Questa è da oggi la nostra sfida e siamo pronti a onorarla con tutte le nostre forze, nel rispetto del mandato che quasi quattrocento famiglie, affidandoci la formazione dei propri figli, ci hanno conferito.

Come detto, i concerti non saranno cancellati, ma ospiteranno, ciascuno coerentemente con il programma previsto, forme di protesta che abbiamo scelto abbiano una connotazione “creativa”, rappresentando al meglio la nostra natura di musicisti, oltre che la nostra amarezza.

L’affidabilità e la serietà, che, da musicisti, siamo abituati a sottoporre al giudizio altrui, non siano ancora una volta calpestate e, con loro, non sia calpestato quel “fiore all’occhiello” che molti a sproposito continuano a citare e a “non mettere in dubbio”, dimenticandosi di annaffiarlo.

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