La Titolare del locale “Lo Scalo” è pronta a fare ricorso. Ad Ana Felicia Moldovan è stata notificata in giornata la sospensione della licenza di esercizio per 12 giorni, a seguito di una rissa avvenuta la settimana scorsa nei pressi della discoteca, nella quale è stata coinvolta anche una minorenne.
Ecco la lettera aperta della Titolare:
“Spett.li Redazioni d’Informazione,
in qualità di legale rappresentante della società TWO ROOMS S.r.l.S titolare della licenza in corso di validità, temporaneamente sospesa ai sensi dell’art.100 del TULPS del locale denominato Lo Scalo Social Club, sono a comunicarVi che ho dato mandato agli Avv.ti A. De Angelis e C.Taddei di procedere tempestivamente in tutte le opportune sedi affinchè il provvedimento di chiusura sia sospeso, pertanto domani presso il Tribunale Amministrativo di Perugia sarà depositata e valutata la fondatezza del ricorso inaudita altera parte.
Alla base delle motivazioni del ricorso, Vi è la convinzione da parte della sottoscritta di avere subito una grave ingiustizia, perpetrata con un provvedimento discrezionale,sproporzionato e gravissimo, che rischia di arrecare danni incalcolabili ed irreparabili ad un’attività che cerca solo di portare avanti iniziative per i giovani che creano lavoro in un luogo di aggregazione.
Cio’ non significa che non condanno e censuro atti di violenza e l’abuso di alcool che si verificano fuori dai locali, credo soltanto che una lite tra due incensurati, peraltro arrestati ,ma rimessi in libertà in ragione della loro incesuratezza (che pertanto rappresentano un pericolo per la società attuale ), un investimento avvenuto il giorno 15 Novembre ad opera di un ragazzo anch’esso incensurato che è risultato positivo all’alcool test che avrebbe dichiarato di avere bevuto allo Scalo, unito ad esposti per schiamazzi del vicinato non possono essere motivo giustificato per determinare siffatto gravissimo provvedimento che mette in ginocchio la mia azienda. Tutti fatti avvenuti fuori dal mio locale da persone incensurate che francamente non credo possano dimostrare il coagulare di gravi cosche ed organizzazioni criminali.
Lo Scalo Social Club è cosa ben diversa da questi sporadici e casuali eventi, è un locale che ho preso 2 anni fà che si chiamava Miami e che era pieno di brutta gente, ho faticato molto ed investito tutti i miei i risparmi per realizzare iniziative buone per ragazzi per bene, nel rispetto dell’ambiente e del prossimo, utilizzando nuovi canali comunicativi come il web (SOCIAL CLUB) e promuovendo iniziative come quella #apiedièmejo in ragione della quale riconosco a tutti i ragazzi che ci raggiungono a piedi, senza prendere la macchina e quindi senza arrecare pericoli a terzi e a loro stessi, l’ingresso gratuito.
Non imbrattiamo e sporchiamo il centro nè con volantini, nè con affissione abusive, abbiamo dato disponibilità delle struttura durante la settimana ad associazioni di ballo come quella dello Swing e sono aperta a tutte le iniziative giovanili che diano un senso ed un tetto alle nuove idee.
Facciamo musica dal vivo tutti i venerdi dalle 23,30 fino alla 00,30 con dei ragazzi eccezionali che amano la musica e ogni settimana danno a tutti la possibilità di ascoltare al solo costo di 2€ della buona musica, loro ci danno il loro entusiasmo ed noi forniamo loro un palco.
Abbiamo degli operatori di controllo della sicurezza (volgarmente chiamati buttafuori) che sono speciali, che fanno prevenzione e si prendono la briga perfino di andare ad aiutare le forze dell’ordine in eventi che si verificano fuori dalla struttura, peraltro dai quali stò ricevendo tanti attestati di solidarietà, e tante mail dagli oltre 3900 likers della pagina facebook dello Scalo Social Club che ci chiedono di non mollare.
E’ per tutte queste buone ragioni e buone persone che ho speso altri soldi per fare un ricorso amministrativo che spero possa aprire gli occhi e fare giustizia ed è sempre per queste persone che domani mattina andro’ anche dal Vicequestore Vicario Pietroiusti ad implorare una sospensione in autotutela del provvedimento.
Non sono sola, ho una grande famiglia di amici e persone che aspettano il venerdi sera per stare insieme e divertirsi con buona musica ed iniziative semplici volte alla reale socializzazione, credo in 1 anno e mezzo di gestione di avere migliorato di molto la pregressa situazione e con questa lettera oltre al ricorso, mi rimetto agli organi di giustizia nella speranza che in un momento come questo di grande austerità e difficoltà per tutti, la repressione irrecuperabile lasci spazio alla collaborazione e prevenzione che mi ha sempre ispirato.
In fede
Ana Felicia Moldovan”