Terni, chirurgia multidisciplinare a ciclo breve: modello innovativo per qualità ed efficienza - Tuttoggi.info

Terni, chirurgia multidisciplinare a ciclo breve: modello innovativo per qualità ed efficienza

Redazione

Terni, chirurgia multidisciplinare a ciclo breve: modello innovativo per qualità ed efficienza

Sab, 25/01/2025 - 11:38

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Un modello di qualità ed efficienza, che ha consentito un incremento del 32% degli interventi effettuati in regime di Day Surgery, un servizio interdipartimentale a disposizione di 19 unità operative dell’intero ospedale, con il risultato concreto di ridurre i tempi di attesa migliorando la qualità delle cure. La moderna organizzazione sanitaria dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni valorizza al massimo il reparto di Chirurgia Multidisciplinare a Ciclo Breve, diretto dal dottor Claudio Nazzaro, come modello innovativo e virtuoso, capace di coniugare efficienza, appropriatezza e alta qualità assistenziale. Una struttura che si pone come risorsa fondamentale per ottimizzare le attività chirurgiche e migliorare la gestione dei ricoveri.

I numeri del reparto – La Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Multidisciplinare a Ciclo Breve dispone di 27 posti letto, di cui 10 poltrone assistenziali (posto letto tecnico), effettua ricoveri con degenza di un giorno (Day Surgery) o fino a 5 giorni (Week Surgery) e grazie a una gestione flessibile e funzionale ha consentito nel 2024 l’esecuzione di 4174 ricoveri, di cui 2026 in regime di Week Surgery e 2148 in regime di Day Surgery. Il raffronto dei dati riguardanti le procedure chirurgiche effettuate in Day Surgery ha visto un incremento del 32% (2148 ricoveri nell’anno 2024 rispetto ai 1455 nel 2023): di conseguenza si è ridotto il numero di ricoveri in Week Surgery, passando da 2148 nel 2023 a 2026 nel 2024. Questo trend in ascesa ha una duplice chiave di lettura: la prima che questo modello organizzativo rappresenta in assoluto un miglioramento nell’appropriatezza, efficacia ed efficienza delle cure, mantenendo un elevato standard di sicurezza sia per il paziente che per il personale sanitario; la seconda è che consente di implementare e diffondere un modello organizzativo già sperimentato, che garantisce sia una elevata qualità assistenziale erogata e percepita a fronte di una riduzione dei costi con un più alto turnover, utilizzando lo stesso numero di posti letto e un conseguente abbattimento delle liste d’attesa, obiettivo della corretta gestione sanitaria.

Un punto di forza unico del reparto è la sua valenza interdipartimentale. Il servizio è infatti è a disposizione di ben 19 unità operative che possono usufruire di questa struttura come modello organizzativo e assistenziale per interventi a media-bassa complessità chirurgica. Le peculiari caratteristiche organizzative dell’unità operativa hanno consentito la realizzazione del progetto di trasferimento di 922 interventi chirurgici di media bassa complessità dal Santa Maria di Terni al presidio ospedaliero di Narni.

Le dichiarazioni – “L’organizzazione – spiega il dottor Nazzaro – gestisce un alto turnover dei ricoveri secondo il principio dell’alto flusso, una media bassa complessità chirurgica ed eroga un’alta complessità assistenziale, attraverso personale dedicato altamente qualificato e specificatamente formato. A tale proposito la Chirurgia Multidisciplinare a Ciclo Breve è centro di riferimento e tirocinio della Scuola Nazionale ACOI di Chirurgia Ambulatoriale e Day Surgery”.

“Il reparto di Chirurgia Multidisciplinare a Ciclo Breve – dichiara il direttore generale dell’ospedale Santa Maria di Terni, Andrea Casciari – rappresenta un’eccellenza organizzativa e assistenziale, modello esportabile anche all’alta complessità chirurgica, capace di garantire interventi tempestivi e di qualità, ottimizzando le risorse e valorizzando il lavoro interdipartimentale. Uno strumento virtuoso di sanità moderna, orientata all’efficienza e alla umanizzazione delle cure, in quanto consente di rendere disponibili un maggior numero di posti letto attraverso la diversificazione dei flussi per abbattere le liste d’attesa e migliorare la qualità delle cure”.

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