“Oggi celebriamo una giornata storica, non festeggiamo una vittoria del Movimento 5 Stelle ma quella di una città“. È con queste parole che Thomas De Luca apre la conferenza stampa indetta questa mattina dal Movimento 5 Stelle per analizzare il tema caldo del momento: la presenza di trielina oltre i limiti massimi stabiliti dalla legge nell’acquedotto ternano. Durante l’incontro con la stampa Andrea Liberati, Thomas De Luca e Valentina Pococacio hanno espresso soddisfazione per i provvedimenti presi dall’assessorato all’Ambiente, che di fatto certifica quanto gridato a gran voce nei mesi precedenti dai pentastellati, ma si sono detti amareggiati per i tempi e per le parole degli amministratori, nel comunicato che si legge sul sito comunale l’assessore all’Ambiente Giacchetti fa riferimento ad alcuni non precisati “professionisti dell’allarmismo e della strumentalizzazione“.
I provvedimenti presi dall’assessore Giacchetti riguardano sia i terreni a presunzione di inquinamento che i pozzi con la presenza di tetracloretilene. L’assessore ha reso noto che verranno adottate apposite ordinanze per vietare le coltivazioni ad uso alimentare così come per escludere dalla rete idrica cittadina i due pozzi contaminati.
“Ci sono voluti 5 mesi – ha proseguito De Luca – di lotte, di atti e di azioni ma oggi Terni ha la garanzia che il tema dell’ambiente viene e verrà affrontato in un’altra maniera. L’ordinanza che chiude i pozzi di San Martino e Mattatoio è una conquista importante ma rappresenta solo un primo passo. L’ordinanza deve essere estesa a tutte le aree Sil del Comune, non riusciamo a capire perché il provvedimento non riguarda aree ad alto rischio come la zona Fiori. Occorre fare di più, bisogna mettere in sicurezza i pozzi e adottare i filtri a carboni attivi. Occorre vietare che i cittadini che abbiano un pozzo nelle zone a rischio possano utilizzare l’acqua per uso alimentare“.
I pentastellati non si accontentano dei provvedimenti tampone adottati dall’amministrazione e vanno oltre. I grillini nei prossimi giorni cercheranno di capire chi c’è dietro a questi valori anomali di trielina : “Bisognerà capire – ha continuato De Luca – se si tratta di un “regalo” del passato (la trielina è una sostanza che permane per anni) o se c’è qualcuno che sversa nelle aree in questione questa sostanza”. Generalmente la trielina viene utilizzata nelle lavanderie o come sgrassante per gli ingranaggi industriali. “Certo – ha proseguito – non sarà facile risalire all’origine del problema visto che non si può fare più affidamento sulla Polizia Provinciale né sulla Forestale. L’Arpa può solamente svolgere le analisi. Chi indagherà sui mali ambientali nei prossimi anni? Perché il problema c’è, nonostante le affermazioni del sindaco puntualmente smentite dai dati“.
Durante la conferenza Andrea Liberati ha anche sollevato un altro problema: “Terni non è tra le aree prioritarie di intervento della Regione Umbria perché non ci sarebbero i picchi massimi necessari per questo tipo di valutazione. Il problema – sottolinea Liberati – è che l’analisi non tiene in considerazione dell’estensione e della diffusione del fenomeno. La macchia di trielina si sta lentamente spostando verso Narni e in un punto si è registrato un valore 12 mila e 800 volte superiore rispetto alla soglia di sicurezza“.
“Sono passati 5 mesi da quando abbiamo fatto le prime richieste – ha proseguito Valentina Pococacio – non possiamo che sottolineare il grave ritardo del provvedimento dell’assessore Giacchetti. Ci domandiamo anche come mai l’assessore non abbia in prima persona cercato di informarsi su un problema che è di sua competenza. Mentre si cercava di nascondere e di minimizzare il fenomeno i ternani hanno bevuto acqua contaminata“.