Lo aveva già detto e, dopo la bomba dell’indagine della Procura di Roma deflagrata sulla società rossoverde e la volontà espressa dai Rizzo di voler lasciare la Ternana, il dominus di Terni, Stefano Bandecchi ha ribadito di volere i 2 milioni di euro (che aveva anticipato per salvare la società di via della Bardesca) e ribadisce il termine del 16 dicembre per averli indietro. Bandecchi ha parlato sempre all’Agi che aveva battuto la notizia dell’indagine della Procura di Roma. Se qualche giorno fa si parlava di far west e di un clima da tutti contro tutti, ora la situazione è ancora più complessa. E non c’è da stupirsi che la famiglia Rizzo voglia scappare a gambe levate da Terni: si è ritrovata con una società interessata da un’indagine in corso e a rischio fallimento, col progetto stadio-clinica (unico vero motivo di interesse per l’investimento) ingolfato nella bagarre politica Comune-Regione, con la discutibile gestione societaria e sportiva di Ferrero e un padrone di casa come Bandecchi. Fate un po’ voi.
Ternana, Bandecchi se la prende coi Rizzo “Faccio una causa da 70 milioni”
“Loro nell’ambito di questa operazione hanno voluto acquisire anche la clinica – spiega Bandecchi all’Agi – e siccome la Ternana Women aveva già iniziato a pagare la costruzione dello stadio da 2 milioni di euro se i Rizzo decidono di non fare lo stadio e la clinica il Comune di Terni dovrà fare causa alla Ternana per 70 milioni di euro”. Da essere stato il regista dell’operazione che ha portato i Rizzo alla Ternana, piazzando come uomo di sua fiducia al vertice della società Massimo Ferrero, a tirare il buco per aprire lo strappo è stato davvero un attimo. Ma il dominus ha ormai talmente tanti interessi in città ed è insinuato in modo così profondo nel suo tessuto sociale che nulla può essere fatto senza il suo placet. Città che si è totalmente consegnata a Bandecchi.
Spettro fallimento
La famiglia Rizzo – ha spiegato Bandecchi, “ha due strade davanti: o fallisce, perché non paga, o paga e ritira dal campionato la società. Chi sa fare il mio mestiere (quello di imprenditore) sa che esiste la possibilità di fare un decreto ingiuntivo in situazioni di questo tipo. Io se avessi oggi la Ternana mi sentirei ricco perché mi rifarei su chi deve dei soldi che non ha dato. Questo ovviamente rimanendo garantisti”.