(Fda) Si prospettano tempi cupi per le finanze del comune di Spoleto, secondo quanto evidenziato oggi in un incontro con la stampa e la cittadinanza che il sindaco e parte della giunta hanno voluto fare, per presentare il bilancio di previsione delle casse comunali da qui fino al 2013.
Le voci in entrata del comune risultano infatti letteralmente a picco nei prossimi anni, per effetto di una riduzione dei trasferimenti statali che nell'anno in corso ha sfiorato il 30 per cento rispetto al 2010 e che supererà nel 2013 il 50 per cento rispetto allo scorso anno.
“Siamo partiti a parlare di bilancio a settembre 2010, proprio perché sapevamo che si sarebbero presentate grosse problematiche”, ha detto nell'incontro di oggi il sindaco Daniele Benedetti, secondo cui il governo ha applicato ai comuni dei “tagli orizzontali che non hanno coscienza di quella che è l'attività della pubblica amministrazione”.
Se a guardare le voci di spesa corrente per i prossimi anni del comune di Spoleto, nessuna soddisfa i livelli che la stessa amministrazione indica come “ottimali”, il settore dove l'orizzonte è più cupo sembra essere quello del welfare, dove i tagli sono stati particolarmente duri.
Secondo i dati forniti dal comune, infatti, i finanziamenti statali alla regione per le politiche sociali sono destinati a passare dai 6 milioni e 235 mila euro del 2010 ai 731 mila euro del 2013, di cui 293 mila euro andranno a beneficio della “zona sociale Spoleto” (che comprende altri comuni come Campello sul Clitunno e Castel Ritaldi). Meno di un terzo rispetto agli 854 mila euro assegnati lo scorso anno alla città.
Alla luce di questi numeri al ribasso, secondo Benedetti, si dovrà nei prossimi anni “abituare il cittadino ad una compartecipazione ai servizi cui non era fino ad oggi abituato”. Il sindaco ha detto infatti che, già dall'anno in corso, alcuni servizi sociali “alla persona” saranno oggetto di “interventi scaglionati in base al reddito”, unico modo possibile secondo l'amministrazione per poterli mantenere tutti attivi.
MANOVRA 2011 – La manovra di bilancio per il 2011, che andrà in approvazione nei prossimi giorni, ammonta a più di 38 milioni di euro. Una fetta significativa di questa cifra va a coprire le spese che l'amministrazione oggi ha definito “incomprimibili”, come i circa 10 milioni annui di stipendi del personale -attualmente bloccati, con un risparmio dovuto ai pensionamenti di circa 400 mila euro nel 2011- e le “prestazioni di servizi”. Quest'ultima voce indica i contratti di servizio, in particolare quelli che il comune ha con la Vus e l'Ase, che pesano ognuna sulle casse per circa 4 milioni e 700 mila euro, per un complessivo di oltre 9 milioni, ovvero un quarto dell'intero bilancio.
Poi ci sono i costi “comprimibili”, dove per necessità il comune ha disposto tagli già dall'anno in corso. Tra queste voci rientra la cultura. Secondo il sindaco Benedetti, rispetto allo scorso anno in cui il comune sovvenzionava 12-13 eventi l'anno, adesso si dovrà fare una cernita, lasciando i contributi solo a 5 o 6 di questi, scegliendo quelli di maggior rilievo come il Festival, Vini nel Mondo, i campionati di nuoto o il festival pianistico. Per il resto, oltre a piccole “sacche di contributi” rimaste per le associazioni, il comune spera che siano i privati a farsi carico dell'offerta culturale della città.
Altro settore dove si prospettano tagli è quello delle manuetenzioni (verde pubblico, strade, cimiteri, stabili, riscaldamenti, pubblica illuminazione, ecc), con interventi nelle città e nelle frazioni che saranno annunciati solo in considerazione delle disponibilità finanziarie.
Mentre per nuovi interventi il comune ha detto che eviterà d'ora in poi di ricorrere ai mutui, che per ogni milione “prestato” negli scorsi anni, continueranno a gravare sul bilancio per 70 mila euro l'anno per vent'anni, la giunta e consiglio hanno voluto dare un segnale di “parsimonia” andando a ritoccare al ribasso i cosiddetti costi della politica.
Le cifre dedicate ai compensi di consiglieri e assessori, le somme a disposizione dei vari gruppi, e i rimborsi per i lavori di giunta e del consiglio, saranno infatti ridotti già nell'anno in corso del 24 per cento, andando alla fine a incidere sulla spesa corrente complessiva dell'ente per lo 0,8 per cento (ovvero 291 mila euro circa).
Infine, tra le voci “comprimibili” e compresse, ci sono lo sport, cui quest'anno sono stati dedicati 816 mila euro di spese correnti (rispetto a 1 milione e 100 mila euro valutato come soglia“ottimale”) e lo sviluppo economico, per il quale sono stati stanziati 460 mila euro (rispetto agli 850 mila “ottimali”).
RIDEFINIZIONE LINEE PROGRAMMATICHE – In considerazione delle tante scelte che i tagli di bilancio impongono all'amministrazione, nell'incontro odierno Benedetti ha anche annunciato l'intenzione di ridefinire e riportare in consiglio comunale le linee programmatiche di giunta, già presentate e votate all'inizio del mandato: “Alla luce del bilancio, è necessario definire 5 o 6 priorità delle priorità -ha detto Benedetti- e pensare per le altre ad uno slittamento temporale”.
